Secrets revealed

670 22 3
                                    




Erano passati ormai tre giorni da quando Harry e Ron avevano discusso a causa di Hermione ed ormai tutta la scuola parlava del "famoso" litigio del trio Grifondoro. A nessuno, infatti, era sfuggito l'astio che Ron provava nei confronti dei suoi ex migliori amici, soprattutto verso Hermione. Ovviamente, il fatto che Ron avesse ripreso a frequentare Lavanda Brown spiegava a molti il perché fosse ai ferri corti con l'amica...ma in tanti si erano chiesti cosa c'entrasse Harry in tutta quella storia e perché Ron ce l'avesse anche con lui. -Vi dico io perché...- disse Seamus, stravaccandosi vicino al fuoco dopo pranzo -Harry ed Hermione hanno una storia e Ron li ha scoperti.  Ecco perché di punto in bianco si è messo con la Brown e non parla più con nessuno dei due.- Dean e Neville lo guardarono con gli occhi fuori dalle orbite. -Che dici?- rispose Dean, quasi scandalizzato -Harry sta con Ginny, non la tradirebbe mai.- Seamus lo guardò, un po' dubbioso -Guarda che non sono l'unico a pensarlo, ormai tutti i Tassorosso parlano di questa storia ed a pranzo ne parlavano anche a Corvonero.- Dean si accigliò -Be', sicuramente vi sbagliate! Anche perché, in caso contrario, avremmo trovato la Granger appesa alla torre di Astronomia con tanto di fattura Orcovolante.- A Neville andò di traverso il succo di zucca che si era portato dalla Sala Grande. -Dici? Non ho visto cadaveri alla torre...ancora...- disse Seamus, divertito -Però, non ce la facevo così violenta la Weasley...ma sicuramente tu la conosci meglio di me!- Dean arrossì per la sottile frecciata sulla storia che aveva avuto con Ginny, anche se ormai era acqua passata da un pezzo. -Cambiamo argomento che è meglio...- disse, un po' a disagio. -Sì, è meglio!- gli fece eco Neville, scorgendo Harry scendere le scale dei dormitori ed infilarsi con un' espressione scocciata nel buco del ritratto. Harry marciò per il corridoio e prese le scale che portavano alla biblioteca. Aveva sentito anche lui del "pettegolezzo del giorno" e la cosa lo aveva infastidito parecchio. Odiava i pettegolezzi in generale, figuriamoci i falsi pettegolezzi che lo riguardavano; anche se ormai ci aveva fatto l'abitudine nel finire ogni volta al centro dell'attenzione. Entrò in biblioteca facendo finta di non notare tutti gli sguardi puntati su di lui e si diresse spedito al tavolo più lontano ed isolato. Quando si mise seduto sentì molti bisbigli alzarsi alle sue spalle. -Hai sentito della voce che sta girando da stamattina a colazione?- sussurrò, passandosi una mano tra i capelli. Hermione alzò gli occhi dalla sua pergamena per incontrare quelli dell'amico. -In realtà sta girando dalla seconda ora...- puntualizzò lei, facendo innervosire maggiormente Harry. -E perché a pranzo non hai detto niente?- le chiese lui, un po' accigliato. Hermione intinse la sua piuma nel calamaio -E cosa dovrei dire, Harry? Lo sai come sono fatte le Tassorosso, non mi avrebbero sicuramente creduta ed il fatto che tu ora sia seduto qui con me ne sarebbe stata la prova.- Altri bisbigli si levarono alle loro spalle. -Ma è assurdo...- sussurrò Harry -Mi sarò seduto centinaia di volte vicino a te in biblioteca o in Sala Grande.- Hermione accennò un sorrisetto -Lo so, ma lo sai come funzionano certe cose...e forse, per questa volta, è meglio così.- sussurrò all'amico. Harry la guardò un po' accigliato ed Hermione, cogliendo il suo disappunto, gli si avvicinò maggiormente per far notare all'amico l'unico lato positivo di quella faccenda. Inutile dire che quel gesto non passò inosservato nella stanza, facendo aumentare i bisbigli e le risatine che ormai accompagnavano Harry da quella mattina. -O pensi sia meglio che tutti parlino del fatto che Hermione Granger abbia una storia clandestina con Draco Malfoy?- Ti prego non dire quella parola...storia...- rispose Harry, con disgusto. Hermione sospirò, si scordava sempre che Harry non la pensasse come Ginny a riguardo. Era indiscusso che fosse dalla sua parte adesso, ma non era riuscito ancora ad accettare l'idea che tra lei e Malfoy non ci fossero più solo insulti e frecciatine...ma qualcos'altro. -Ok, ok- si affrettò a correggersi -Anche perché non è certamente il termine giusto.- Harry le lanciò un'occhiata interrogativa che lei comunque ignorò, rimettendosi a scrivere il suo tema di Artimanzia. Erano tre giorni infatti che non parlava con Malfoy e lui non l'aveva più cercata da quella sera in cui avevano parlato nello stanzino di Gazza. Avevano avuto ben quattro ore insieme ai Serpeverde quella settimana, anche se Storia della Magia non era da contare visto che erano seduti ai lati opposti della classe. Ma non aveva parlato con lui neanche a Pozioni, se non per scambiarsi qualche indicazione durante la preparazione di alcuni elisir. Senza contare che dopo le lezioni e la sera, Malfoy spariva per fare chissà cosa, anzi, sapeva cosa. Giocare a Quidditch. Mise un punto a capo con così tanto impeto che macchiò irrimediabilmente il foglio. -Va bene Hermione...- rispose Harry, seguendo la sua mano intingere nuovamente la piuma nell'inchiostro, come se non fosse successo niente. -Spero che i Tassorosso trovino presto una nuova "vittima" su cui spettegolare, intanto credo che cercherò di parlare ancora con Ron.- Si alzò frettolosamente e lasciò la biblioteca sentendo i bisbigli cessare non appena si fu chiuso la porta alle spalle. -Allora, è vero?- berciò Lavanda, mettendo minacciosa le mani sui fianchi. Ron fece un passo indietro, finendo su di un cumulo di neve che ancora non si era sciolta nelle belle giornate di sole che c'erano state. -Harry ed Hermione hanno una storia e tu stai con me per consolarti?!- la sua voce stava diventando pericolosamente stridula. -Ma no, che dici?- disse Ron ingoiando a vuoto, sapendo bene che in quel pettegolezzo qualcosa di vero c'era.
-Harry ed Hermione poi non hanno una storia- puntualizzò, cercando di tagliare corto sul vero motivo per cui non parlava con loro.
-Ed allora perché non parli più con Harry?- insistette Lavanda, non affatto convinta delle parole del suo ragazzo.
-Te l'ho già spiegato ho detto ad Hermione che volevo stare con te e si è arrabbiata...lo sai com'è fatta, ed Harry le ha dato ragione...è per questo che non parlo neanche con lui.- Lavanda lo scrutò pensierosa per qualche secondo, prima di sbuffare sonoramente. -Dovrò parlare con la Abbott e chiarire la cosa allora...- annunciò scocciata -Non mi piace che giri la voce che io sia un ripiego di quella secchiona della Granger.-Ron si sentì in colpa per la bugia che aveva appena detto, ma era meglio così. E poi, quello che avevano fatto realmente i suoi amici era molto peggio. Ancora non riusciva a capacitarsi che Harry fosse ancora amico di Hermione dopo quello che era successo. Hermione e Malfoy...ogni volta che ci pensava aveva voglia di rompere qualcosa o picchiare qualcuno...e sul qualcuno aveva molte idee in proposito. Quell'immagine di loro due che si baciavano su quelle lenzuola, lo perseguitava anche in sogno e da desto ci pensava Harry con i suoi innumerevoli tentativi di far pace con lui. Sospirò, ignorando le chiacchiere di Lavanda su come doveva comportarsi quando sarebbero entrati in Sala Grande per la cena. Nonostante tutto Harry gli mancava tremendamente. Per forza di cose aveva passato quei giorni con Lavanda e Calì e si era annoiato a morte ad ascoltare tutte quelle chiacchiere sulla gita di Hosmeade o sul ballo che ci sarebbe stato di li a poco ad Hogwarts. Senza contare che non sapevano neanche giocare a scacchi magici...e stracciare quell'imbranato di Dean non era divertente quanto battere Harry. -...quindi mi dovrai prendere per mano quando siamo in pubblico, sì, è la cosa migliore...- finì Lavanda con fare risoluto, parlando più a se stessa che a Ron. -Va bene...- rispose lui senza guardarla, realizzando in quel momento quanto la situazione stesse diventando scomoda. -E dovrai far pace con Harry!- A quelle parole Ron sgranò gli occhi. -Eh?-Hai capito bene- disse Lavanda con un tono che non ammetteva repliche -Alla fine non sono affari suoi con chi stai...vedrai, se ne farà una ragione del fatto che stiamo insieme e almeno queste chiacchiere fastidiose cesseranno!- Ron la fissò un po' ansioso. Si era dimenticato completamente che per Lavanda contasse molto la popolarità...ed il fatto che fosse lei stessa coinvolta in un pettegolezzo, anziché esserne l'artefice, la stava facendo impazzire...e di conseguenza avrebbe fatto impazzire anche lui. -Ma...stai parlando del Prefetto di Grifondoro?- chiese una ragazzina Serpeverde del secondo anno. -La secchiona di Grifondoro, vorrai dire...- le rispose una compagna, seduta su uno dei neri sofà della Sala Comune dei Serpeverde -Sì, Hermione Granger in persona. Ho sentito due Corvonero che ne parlavano!-
-Incredibile- disse un'altra ragazza seduta con loro -Fa tanto la santarellina e poi se la fa con entrambi.-                                                               -Che ti aspetti da una Mezzosangue...?-               Le tre ragazze scoppiarono a ridere. Pansy Parkinson, seduta poco lontano, alzò incuriosita gli occhi dalla rivista che stava leggendo. Era da un po' che ascoltava la conversazione di quelle ragazzine del secondo anno e l'aveva trovata veramente interessante. Sorridente, chiuse la rivista e uscì dalla Sala Comune. -Hai sentito la novità?- disse Nott, mentre copiava da Draco il tema per la professoressa Sprite. Draco sbuffò, cercando inutilmente di concentrarsi su alcuni incantesimi di Trasfigurazione. -Che novità?-Nott lo guardò con un sorriso innocente, sicuramente l'aggettivo che si accostava meno ad un Serpeverde. -Ovviamente della faida tra Weasley e Potter per l'amore della Granger- nel dirlo sbattè le palpebre con aria sognante.  -Come non sentirla?!- sbottò Malfoy, cercando di scacciare il pensiero di schiantarlo seduta stante -Anche i quadri ne hanno iniziato a parlare...quei maledetti di Tassorosso non fanno altro che impicciarsi degli affari degli altri!!!- Era da almeno un'ora che si stava esercitando in una vecchia aula in disuso nei sotterranei. Ma non era riuscito a trasfigurare nulla fino a quel momento. Il vaso era rimasto vaso come la sedia era rimasta sedia. -Uffa, non ci riesco!- scattò, sbattendo la bacchetta sul tavolo. -E' perché non ti concentri!- gli disse Theodore, arrotolando la pergamena appena compilata -Non ti applichi abbastanza, Malfoy!- aggiunse, cercando di imitare la voce sostenuta di Hermione Granger. -Senti chi parla!- gli rispose Draco, riprendendosi in malo modo il suo tema -Hai appena copiato il mio tema, non sei nella posizione giusta per giudicarmi, Nott!- L'amico sorrise divertito -Hai ragione! Ma comunque è vero che non ti concentri...guarda!- puntò la bacchetta verso il vecchio vaso di ceramica e recitò la formula. In meno di un secondo, questo si trasformò in una elegante lampada verde argento. -Visto?- Draco sbuffò nuovamente, ma non disse nulla.  -Se continuerai a pensare alla Granger, andrai male a tutti i test- continuò l'amico, guadagnandosi un'occhiata seccata da Malfoy.  -Non posso farci niente!- sbottò lui, alzandosi nervosamente dalla sedia -Hai visto come mi ha ignorato stamattina? E lo stesso è successo ieri mattina.- Nott ripensò alla lezione di Pozioni. Hermione Granger aveva ignorato Malfoy come spesso aveva fatto in passato. Fin qui niente di troppo strano. La cosa che invece lo aveva sorpreso è che l'avesse imitata anche l'amico. -Anche tu l'hai fatto...- disse, alzando le spalle -L'hai ignorata per tutto il tempo, non l'hai provocata nemmeno una volta...e non l'hai più cercata dopo le lezioni!- Malfoy gli si avvicinò spazientito -L'ho fatto perché lei mi ha rifiutato l'altra sera! Non sono certo Weasley che le corre dietro come un cagnolino.-Theodore lo guardò, alzando un sopracciglio -E di chi è la colpa? Chi è che non le ha voluto dire la verità?-Oh, piantala!- esclamò Malfoy, prendendo le sue cose per andarsene -Ormai quello che è fatto è fatto...e poi domani ho appuntamento con lei in quella topaia della Stamberga Strillante.- Anche Nott prese la borsa ed insieme si avviarono verso la Sala Comune dei Serpeverde. -Domani, fossi in te, mi farei perdonare!- gli sussurrò Nott prima di entrare, beccandosi uno spintone come risposta. Come ogni sera, o almeno, come ogni sera nell'ultima settimana, Hermione si chiuse in camera sua. Per fortuna Lavanda e Calì rimanevano in Sala Comune fino a tardi ultimamente, almeno non era costretta a scegliere tra le petulanti chiacchiere delle sue compagne di stanza e le occhiate d'odio che Ron le lanciava non appena la incrociava in corridoio o durante le lezioni. Inoltre, vederli sbaciucchiarsi di continuo le ricordava dei brutti momenti passati mesi prima. Ed anche se non era più gelosa non poteva negare che la cosa le desse ancora fastidio. A maggior ragione, trattandosi di una delle creature femminili che dopo Pansy Parkinson detestava di più. Qualcuno bussò alla porta facendola sobbalzare impercettibilmente. -Avanti!- disse, un po' in ansia. Ma poi si rasserenò vedendo la testolina rossa di Ginny far capolino nella stanza. -Posso?-Vieni, siamo sole!- le disse Hermione, sedendosi sul suo letto. Ginny chiuse la porta e la guardò con una strana faccia. -Hermione, devo parlarti!- disse frettolosamente. L'amica fece un gesto eloquente con la mano -So già del pettegolezzo, ne ho anche parlato con Harry prima...-Non si tratta di quello...- disse Ginny, scuotendo i lunghi capelli rossi -Volevo dirti che Harry e Ron hanno fatto pace!- Hermione a quelle parole sgranò gli occhi e fece un sorriso felice -Ma è meraviglioso Ginny! Com'è successo?-Ma l'espressione dell'amica non sembrava entusiasta. -Perché hai quella faccia? Non sei contenta?- chiese, scrutandola perplessa. Ginny sbuffò, sedendosi accanto a lei -No...cioè, non è che non sia contenta per loro. Non sono contenta per me!- Hermione aggrottò le sopracciglia -Non ti seguo...-Sai con chi sta Ron, no?- sussurrò Ginny, con una faccia cupa. -Sì, come lo sa tutto il castello- rispose Hermione incrociando le braccia.  -Appunto.- sbuffò nuovamente Ginny con fare rassegnato. -Domani Ron ha dato appuntamento ad Harry ai tre manici di scopa per un appuntamento a quattro.- A quelle parole Hermione sentì una fitta prenderle lo stomaco. -Ma non dovevamo andare insieme al pub?- chiese, cercando di non far trasparire il suo turbamento. -Sì ma non preoccuparti Hermione, ci vedremo con Ron e Lavanda verso due...quindi avremo tutta la mattina per...-Alle due??!- esclamò Hermione, interrompendola -Ma ho appuntamento con Malfoy alle quattro! Che farò per due ore da sola?!- Ginny la guardò preoccupata -Mi dispiace tanto...anche Harry è piuttosto contrariato nonostante cercasse da giorni di fare pace con Ron.- Hermione rimase in silenzio e questa volta non cercò di nascondere l'espressione triste che era nata sul suo volto.Sapeva che sarebbe successo prima o poi. -Scusami Hermione...avrei dovuto oppormi, lo so.- disse mortificata Ginny vedendo il suo viso. Era logico che prima o poi Ron avrebbe perdonato Harry. Come era logico che sarebbe stata "esclusa" da molti dei momenti che avrebbe voluto condividere con i suoi amici, come bere una burrobirra durante la gita di Hosgmeade. Sarebbe rimasta sola molto più a lungo adesso. -Lascia perdere. Non sono arrabbiata e non è affatto colpa tua. Non preoccuparti per me, in quelle due ore andrò in biblioteca...tanto per cambiare...- le rispose Hermione, accennando un sorrisetto ironico, anche se la morsa allo stomaco non accennava a scomparire. Dopo che Ginny se ne fu andata, scusandosi altre mille volte con lei, Hermione si avvicinò ad un vecchio quadro che aveva appeso vicino al letto. Lo aveva messo lei stessa per nascondere una crepa che si era formata nel muro con gli anni. Non tanto per nasconderla, ma per poterla usare come nascondiglio di alcuni oggetti personali. Spostò leggermente il quadro da un lato, prendendo dalla fenditura il diario di Zabini. Lo aveva già letto tutto, ma mai come in quel momento aveva pensato di poter capire quanto avesse sofferto quell'odioso Serpeverde. Forse doveva fare qualcosa per aiutarlo oltre che fermare la sua "sete"di vendetta. Doveva sentirsi utile a qualcosa per non sentire anche lei quel dolore che si prova quando ci si sente soli.Si mise a letto rileggendo attentamente tutti i pezzi recenti del diario, fino a quando il sonno non la costrinse a nasconderlo nuovamente nel suo nascondiglio più sicuro.                                     Blaise Zabini aveva imboccato il corridoio che conduceva alle scale dirette per i sotterranei, le lezioni erano appena finite ed un intero pomeriggio di ozio lo aspettava al suo rientro nella Sala Comune. Accanto a lui camminava Malfoy, con il quale stava contrattando un'eventuale entrata nella squadra di Quidditch visti i recenti infortuni che vi erano stati nelle ultime partite. Anche se il Capitano Serpeverde non sembrava convinto e stava insistendo perché aspettasse almeno il nuovo torneo. Attaccata al braccio di Malfoy, Pansy Parkinson camminava impettita fulminando qualsiasi essere femminile osasse posare lo sguardo sul suo ragazzo. Nott, Tiger e Goyle li seguivano di qualche passo, distrutti dalla lezione di Trasfigurazione appena finita. Proprio in quel momento, dalla parte opposta del corridoio, era apparsa Hermione Granger stracarica di libri da riportare in biblioteca. Non aveva neanche visto i Serpeverde, tanto la sua visuale era coperta dai vecchi tomi di magia. Non appena l'ignara Grifondoro si era trovata accanto a loro, Pansy lestamente le aveva messo un piede davanti alle gambe facendola rovinare a terra insieme a tutti i libri. -Ahahah, ti sta bene Mezzosangue...- aveva riso la ragazza. -Devi stare attenta a dove metti i piedi!- aveva aggiunto Tiger, sghignazzando insieme a Goyle e Malfoy.  -Oggi i tuoi amichetti non ti accompagnano?- aveva sibilato anche Malfoy, divertito nel vederla raccogliere febbrilmente i suoi amati libri. -Si sono già stancati della tua petulanza?- Però, contrariamente a quanto pensato da Blaise, la Granger lo aveva snobbato rispondendogli freddamente -Non sono affari tuoi Malfoy e comunque, grazie a te, Parkinson...- la ragazza aveva poi spostato il suo sguardo sulla Serpeverde -...uno dei libri preferiti di Madama Pince si è rovinato. Sarà felice di sapere chi l'ha fatto cadere.-  -Maledetta Sangue Sporco!!!- aveva esclamato la Parkinson a quelle parole, facendo il gesto di prendere la bacchetta. Ma Zabini l'aveva fermata intravedendo la McGranitt fissarli sospettosa dalla fine del corridoio. -Lascia perdere Pansy, sta arrivando la Megera McGranitt- aveva detto Blaise alla compagna, facendo sussultare Hermione per come aveva chiamato la sua professoressa preferita. -Sbrighiamoci ad andarcene prima che ci punisca...ci manca solo che invii un altro gufo a casa per rovinarmi l'estate.- Velocemente i Serpeverde si erano affrettati a tagliare la corda, lasciando la Grifondoro a raccogliere i suoi libri.                                                                                  Hermione aprì gli occhi di scatto. Alcuni uccellini stavano cinguettando sul davanzale della finestra, annunciandole che già fosse mattina. Fu felice di ritrovarsi nel suo letto e non in mezzo al corridoio intenta a raccogliere decine di libri. Che strano sogno che aveva fatto! Ma perché il suo incoscio le aveva fatto sognare proprio quel fatto? Era accaduto quasi sei mesi prima e non ci aveva più ripensato. Anche la prima volta che aveva letto il diario non ci aveva prestato particolarmente attenzione. Ma quando l'aveva riletto la sera prima si era ricordata persino quello che si erano detti. Eppure era stata una delle tante volte che aveva incontrato Malfoy e la sua combriccola in quei mesi, ma allora perché ne era rimasta in qualche modo colpita? La ragazza guardò pensierosa fuori dalla finestra, dove un pallido sole accennava ad alzarsi nel cielo. Le temperature si erano leggermente rialzate quella settimana ma sicuramente le belle giornate come quella presto sarebbero state sostituite da altre con neve e pioggia. Quel giorno avrebbe dovuto vedere Malfoy e, per un secondo, il suo istinto la fece rannicchiare maggiormente nelle calde coperte. Forse avrebbe potuto passare nel suo letto quella giornata, senza dover vedere quel Serpeverde, né tantomeno Ron e Lavanda. Ma nonostante quel pensiero fosse alquanto invitante, Hermione si tirò su a sedere nel letto e guardò la propria immagine riflessa nel vetro della finestra. No, non poteva rimanere in camera, non era da lei agire così. Doveva affrontare Malfoy, da brava Grifondoro, e chiarire con lui riguardo al loro rapporto. Avrebbe dovuto far buon viso anche alla storia di Ron e Lavanda ed al fatto che non avrebbe potuto stare con i suoi amici. Doveva farlo. Scappare a nascondersi non sarebbe stata la soluzione giusta. Si preparò facendo ben attenzione a non svegliare Lavanda e Calì. Erano appena le sette, quindi aveva un buon margine di tempo per scendere a fare colazione senza rischiare di fare incontri poco graditi. L'appuntamento che aveva con Ginny ed Harry era per le nove all'ingresso della scuola, in questo modo avrebbe avuto persino il tempo di passare in biblioteca per riportare alcuni libri presi in prestito. Compiaciuta del suo ottimo programma mattutino, si diresse frettolosamente in Sala Grande dove, tra i tavoli imbanditi di varie cibarie e bevande, potevano contarsi al massimo sei studenti seduti a fare colazione. Ma quando lo sguardo si posò inconsciamente al tavolo Serpeverde le si gelò il sangue. Malfoy era l'unico Serpeverde seduto al tavolo della sua casa ed aveva gli occhi fissi nei suoi. Sentendo il cuore aumentare freneticamente, Hermione distolse lo sguardo da lui sedendosi ed afferrando un paio di toast e la prima marmellata che si era trovata davanti. Con la coda dell'occhio però si mise a studiare il Serpeverde che la stava continuando a fissare senza complimenti. -Questo modo fastidioso che ha di fissare la gente mi da ai nervi!- pensò Hermione, voltandosi per prendere la brocca di succo d'arancia. -Parla tanto di educazione...ma poi...-
Girandosi le venne spontaneo lanciare uno sguardo stizzito al Serpeverde ma...rimase basita fissare il vuoto. Malfoy non era più al suo posto. -Buongiorno Mezzosangue!-Hermione si bloccò con la brocca ancora a mezz'aria che per poco non le sfuggì di mano.Malfoy le sorrise, avvicinandosi al tavolo e sedendosi nel posto di fronte a lei.                  -M-Malfoy!- disse Hermione un po' a disagio -Che ci fai seduto al tavolo Grifondoro?- Il ragazzo alzò un sopracciglio -Mi sono perso, Granger!- Hermione lo guardò male -Molto divertente.-E'colpa tua e delle domande che fai.- le sussurrò lui di risposta, prendendole la brocca dalle mani e versando il succo in un calice. -Come ti pare Malfoy, ma non puoi sederti qui- puntualizzò ugualmente Hermione guardandolo freddamente. Per un secondo Hermione vide gli occhi di Draco intristirsi prima di tornare freddi ed impassibili come sempre. -Quante storie Mezzosangue, volevo solo augurarti il buongiorno e...- Hermione aggrottò le sopracciglia -E...- Draco sorrise -E sapere se oggi mi darai buca...sai, non vorrei stare ad aspettarti in quella topaia più del dovuto.- Ma poi il sorriso scomparve, lasciando un'espressione tesa al suo posto -Se quindi hai intenzione di non venire dimmelo subito.-Hermione ingoiò a vuoto. Malfoy aveva avuto più coraggio di lei in quel frangente. Lei non si sarebbe mai seduta al tavolo di Serpeverde per chiedergli una cosa del genere. Lo guardò, cercando nella sua mente dei validi motivi per non andarci, ma non ne trovò nessuno. -Non mancherò...- rispose alla fine. Malfoy la scrutò in silenzio per qualche secondo, prima di bere il calice che aveva riempito ed alzarsi per tornare al suo tavolo. -Ah, aspetta!- lo chiamò inaspettatamente la ragazza. Lui rimase di spalle, mettendosi le mani in tasca -Che c'è?- -Potremmo vederci alle due invece che alle quattro?- Ma che diamine le era venuto in mente!? Si ammonì da sola, mentre Malfoy si voltava a guardarla un po' sorpreso. La sua bocca aveva fatto quella domanda prima che il suo cervello le ordinasse di tacere. -Come mai vuoi anticipare, Mezzosangue?- Hermione sospirò, tanto valeva che a quel punto gli dicesse la verità. -Ron verrà ai tre manici di scopa verso le due e sinceramente preferirei non incontrarlo, soprattutto non in luoghi pubblici. Hai sentito anche tu del pettegolezzo su me Harry e Ron, vero?- Malfoy la guardò con espressione scocciata -Come non sentirlo! A volte mi sembra di studiare nella redazione della Gazzetta del Profeta e non a Hogwarts.-Hermione accennò un sorriso -Già...per questo è meglio non farmi trovare al pub!- Alcuni studenti piuttosto insonnoliti di Corvonero entrarono in quel momento in Sala Grande, costringendo Hermione ad abbassare la voce per non attirare l'attenzione su di loro. -Comunque pensi di poter anticipare?- sussurrò con forza al Serpeverde. Malfoy ci pensò su qualche secondo -Non lo so, non avevo previsto una cosa del genere e devo stare attento a non farmi vedere dagli altri Serpeverde. Vedrò quello che posso fare, ti avviserò se riesco a liberarmi prima.- Hermione lo guardò un po' dubbiosa -E come faresti visto che non puoi mandarmi un gufo?- -Non preoccuparti Mezzosangue, troverò il modo.- Draco ghignò, prima di voltarsi ed andarsene al suo tavolo. Dopo un inizio un po' incerto, la mattinata non sembrò migliorare molto per Hermione. Non appena arrivati al Villaggio Ginny trascinò Harry ed Hermione ai "Tiri Vispi Weasley" per salutare i gemelli. -Sei sicura che non ci sia anche Ron?- chiese Hermione un po' titubante, mentre guardava l'entrata piena di ragazzi curiosi dalle mille diavolerie esposte negli scaffali. Ginny le sorrise, rassicurante -Sì, stai tranquilla. Ron ha detto che sarebbe passato oggi pomeriggio da Fred e George.- Una volta dentro, un festante George Weasley venne loro incontro. -Ehi, Ginny- disse, abbracciando la sorella -Finalmente ci siete venuti a trovare! Pensavamo che la McGranitt avesse cancellato la gira ormai...-

D come Draco, M come MisoginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora