Hermione si trascinò con fatica fuori dal letto.
Guardò l'ora, stropicciandosi gli occhi.
- Santo cielo! - sbottò, svegliandosi del tutto - Il test è fra mezz'ora!
Con i capelli più arruffati che mai si lanciò in bagno.
- Se arrivo tardi Piton non me lo farà fare e sarà solo Malfoy a recuperare.
Draco Malfoy.
Il pensiero di lui la travolse per un secondo.
Lei e Malfoy si erano baciati.
Si appoggiò al lavandino, sentendo le gambe tremarle.
Non era stato un sogno.
- Io e Malfoy... ci siamo baciati e non una, ma due volte! - pensò per l'ennesima volta guardandosi allo specchio, aveva le guance scarlatte.
- Come si comporterà con me adesso? - si chiese, quasi spaventata. Malfoy era sempre Malfoy in fondo, ovvero l'essere più imprevedibile sulla faccia della terra.
- Ed io, come devo comportarmi?
Neanche a quella domanda Hermione seppe rispondere.
Quando uscì dal bagno, cercò di vestirsi il più silenziosamente possibile, era sempre domenica e le sue compagne stavano ancora dormendo.
Quando finalmente fu pronta, si avvicinò al suo comodino ed aprì il cassetto.
Il diario di Zabini era lì, no, non aveva sognato, era successo veramente.- Sei sicuro, Nott? - chiese Hermione, stupita.
Nott le aveva appena dato il diario di Zabini dicendole di custodirlo lei.
- Ma certo - le rispose il Serpeverde, sotto lo sguardo scettico di Malfoy - Zabini sospetta di me e se lo tenessimo noi lo troverebbe subito, inoltre i nostri dormitori sono vicini, prevedo che ci farà presto una "visitina".
- E poi, chi meglio di te può leggerlo il prima possibile e dirci cosa dice? - intervenne Harry ironico, guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell'amica.
Hermione sospirò, aspettandosi una frecciatina velenosa anche da parte di Malfoy, ma fu risparmiata, visto che lui sembrava troppo impegnato a maledire l'intera stirpe di Zabini presente in Inghilterra.
- Se prova ad entrare in camera mia e toccare le mie cose, giuro che gli lancerò un Avada Kedavra! - sentenziò duramente, scandalizzando Hermione e facendo sussultare Harry e Ginny.
Nott lo guardò un po' in ansia.
- Non ha senso fare una cosa del genere. - disse, bloccando Hermione ed Harry con un cenno della mano, prima che iniziasse un probabile litigio tra loro.
- Con quella maledizione, porresti fine a tutto è vero, ma anche alla tua vita visto che finiresti a Azkaban. Perdereste entrambi e non ne vale la pena, credimi.
Draco rimase qualche secondo in silenzio, poi si mosse verso la porta.
Ma prima di uscire, si fermò.
- Ok, Theodore, grazie della lezione di vita ma vado a dormire, sono stanco e domani ho un test. - disse rigido, poi si girò verso Hermione.
- Anzi ... abbiamo un test, Granger, ti converrebbe seguire il mio esempio.
Harry era sconvolto, da quando Malfoy si preoccupava della salute di Hermione?
Hermione distolse lo sguardo da lui - Sì, è vero, ma prima voglio vedere se Ron sta bene.- Sperò con tutto il cuore che quello non fosse un ulteriore tentativo di rimanere da solo con lei, perché la faccia di Harry ed il sorrisetto di Ginny non le erano piaciuti per niente.
Adesso erano a scuola, dovevano stare attenti a come si comportavano.
Malfoy le lanciò uno sguardo glaciale - Fai come vuoi. - nonostante tutto, non riuscì a nascondere un moto di irritazione. Per un attimo aveva sentito la necessità di spaccare la faccia a Weasley.
Affondò invece le mani nelle tasche dei pantaloni - Io me ne vado, oggi mi hai stremato Mezzosangue ma devo dire che è stato molto piacevole studiare con te. - le disse con un ghigno malizioso, marcando il verbo "studiare" e vedendo, compiaciuto, le guance di Hermione colorarsi.
- Non chiamarla in quel modo, furetto! - sbottò Harry, con la faccia di chi ha appena avuto un infarto.
Ma Draco non ci badò, era già stato troppo appagante vedere la faccia di Potter che sbiancava alla sua velata allusione.
Non aggiungendo altro uscì dalla stanza, lasciando Nott con i Grifondoro.
Harry si girò verso Hermione, era senza parole, sembrava che le sue corde vocali si fossero attorcigliate tra loro.
Perché era arrossita in quel modo e non aveva detto nulla? Non volle neanche pensare ad una risposta.
Anche Ginny la stava guardando, ed a fatica aveva mascherato un sorrisetto malizioso.
Nott invece era piuttosto divertito, ma alquanto deciso a non dire niente.
Hermione imbarazzata, cercò di cambiare argomento - Comunque Nott, dopo il test leggerò il diario e vi dirò il suo contenuto domani sera, possiamo darci appuntamento direttamente qui un'ora prima del coprifuoco.
- Perfetto.
Intanto Harry e Ginny si erano avvicinati titubanti a Ron.
- Lo sai che non ce lo perdonerà mai, vero? - disse Harry, passandosi una mano fra i capelli.
Ginny sospirò - Io non mi perdonerò mai di averlo liberato invece ... - gli rispose mestamente, prima di liberare il fratello dall'incantesimo.
Ron si rilassò sul divano, guardando gli amici confuso.
- Che... che... miseriaccia è successo?
Hermione fece per avvicinarsi, quando Nott le sussurrò qualcosa all'orecchio.
- Granger, cerca di avere pazienza con lui, è fatto così .
Senza aggiungere altro o aspettare una risposta, lasciò anche lui la stanza.
Hermione, pensierosa, fissò Ron mentre sbraitava contro Ginny per quello che gli aveva fatto.
Realizzò qualche secondo dopo che Nott non stesse parlando di Ron, ma di Malfoy, e dell'uscita infelice che aveva avuto poco prima.
Sospirò nervosamente, non sarebbe stato facile.
STAI LEGGENDO
D come Draco, M come Misogino
FanfictionDraco Malfoy è deluso dalla vita, ma soprattutto, deluso dalle donne. Però Malfoy non sa che le donne non sono tutte uguali... Una situazione particolare gli insegnerà ad andare ben oltre le apparenze.