Ero lì sconvolta a guardarli mentre si avvicinavano, non sapevo cosa fare o cosa dire, ero immobile, non riuscivo a muovermi neanche di un passo per tentare di scappare.
Darren, Caesar e Connor arrivarono per primi schierandosi davanti a me per non farmi vedere Dylan, i loro sguardi erano orribili e facevano seriamente paura, neanche loro sapevano la verità quindi li potevo capire, anche se faceva male vederli guardarmi in quel modo.
Il primo a parlare fu Darren:
"Che ci fai qui?" Disse con tono duro e schifato nel vedermi.
"Sono stata assunta per amministrare i vostri impegni" dissi cercando di essere il più professionale possibile, era l'unica alternativa che mi era venuta in mente visto che le mie gambe non volevano collaborare
"Com'è possibile?" Chiese Connor
"Non importa, cerchiamo di essere professionali, ok?" Dissi
"Ma che stai dicendo, non dimenticheremo mai quello che hai fatto a Dylan, sai quanto ha sofferto?" Disse Darren gridandomi contro.
Rimasi lì, non sapevo cosa dire, avevano ragione, non avevo il diritto di rientrare nella sua vita, rimasi a pensare guardando il pavimento fino a quando Dylan intervenne:
"Basta!! Lasciateci soli" disse rivolgendosi ai ragazzi
Loro se ne andarono senza lasciarselo ripetere due volte, quando sentii il rumore della porta sbattersi Dylan incominciò ad avvicinarsi sempre di più facendomi arrivare con la schiena al muro:
"Ritorna da dove sei venuta e lasciami in pace" mi disse all'orecchio, sinceramente non lo stavo ascoltando più di tanto, era troppo vicino, pensavo solo a quanto mi fosse mancato e quando ancora l'amavo.
"Mi hai sentito?!, vattene!!" Disse allontanandosi da me e indicandomi l'uscita, in quel momento ritornai sulla terra dopo essere stata momentaneamente nei miei pensieri, leggermente impuri che avevo sul ragazzo davanti a me.
"No, hai sbagliato, io non rinuncio al lavoro perché tu non riesci a superare la cosa" dissi, infondo dovevo continuare a fare la parte di quella stronza che l'aveva tradito anche se mi si spezzava il cuore a fargli del male in quel modo.
Dylan preso dalla rabbia per via delle parole che avevo appena pronunciato diede un pugno al muro dietro di me, facendo un buco e ferendo la sua povera mano.
Subito mi ero spaventata da quel pugno, avevo paura che potesse darlo a me invece che al muro, ma in fondo pensandoci non lo avrebbe mai fatto, dopotutto era ancora il mio Dylan, appena vidi la sua mano sanguinare mi venne d'istinto avvicinarmi a lui per vedere se non era grave:
"Stai bene?" Chiesi senza neanche pensarci
Dylan non rispose, continuò a camminare come se non avessi detto nulla fino a quando uscì dalla porta lasciandomi lì, in quella sala prove silenziosa.
Dopo che chiuse la porta mi misi con la schiena contro al muro e andai giù fino a quando mi sedetti a terra con il viso sulle ginocchia.
Pensai e ripensai, le lacrime che ormai mi avevano appannato la vista chiedevano di uscire, alla fine ce la fecero e così rimasi in quel luogo che in quel momento mi sembrava tanto buio e pauroso a piangere per quel ragazzo di cui avevo così tanto bisogno.
Caesar pros.
Dopo essere usciti dalla sala prove ed aver lasciato soli Dylan e Joy, Darren, Connor e io ci misimo ad ascoltare quello che i due ragazzi si dicevano anche se non si sentiva un granché.
Darren era fuori di sé, credo che lui capisse Dylan più di chiunque altro, era come se quei due erano collegati in qualche modo.
Mentre cercavo di sentire qualcosa e di calmare Darren che voleva irrompere nella stanza dopo che aveva sentito le parole che aveva pronunciato Joy, il mio telefono squillò facendo apparire il nome di Katherine, non avevo idea del motivo per cui mi stesse chiamando, risposi proprio per scoprirlo:
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~𝑼𝒏'𝑨𝒎𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆~
RomantizmQuando l' amore arriva all' improvviso... e con lui i problemi che farà diventare questa storia impossibile. Lei Joy si trasferisce in Cina dopo il diploma, ha un carattere tosto ma allo stesso tempo sensibile, non si fida di nessuno ma quando il su...