Speakin' of the devil

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°Domanda importante a fine capitolo!


Quando Luke aprì gli occhi quella mattina, la prima cosa che avvertì fu una fonte di calore addosso a lui. Si rigirò pianissimo, ritrovandosi il petto di Michael sotto di lui. Sgranò gli occhi, prima che le immagini della sera prima ritornassero a piombargli intesta, e a quel punto arrossì a dismisura. Dopo essersi rivestiti nella limo, erano usciti fuori, ma il rosso non l'aveva accompagnato a casa, no, l'aveva portato a casa sua. E adesso Luke si ritrovava nel letto di Michael, incollato a lui, con il ragazzo più grande che sembrava non avere intenzione di allontanarlo data la presa ferrea che aveva su di lui, sebbene fosse addormentato. E il pensiero di Luke tornò a qualche ora prima, quando nell'ascensore della Clifford Tower, Michael gli si era piazzato davanti e aveva ripreso a baciarlo, prendendolo in braccio e facendogli avvolgere le gambe attorno alla sua vita. Una volta nell'attico l'aveva portato dritto in camera sua e l'aveva spogliato nuovamente, dove avevano fatto sesso altre due volte, prima di crollare sfiniti e addormentarsi. Adesso Luke si sentiva dolorante, ma non potette evitare di sorridere. D'altronde era tra le braccia del rosso, e non sapeva nemmeno più lui quanto ci avesse sperato per anni, tanto che ormai s'era quasi arreso. Il vibrare insistente di qualcosa lo fece sbuffare, ma riuscì a sgusciare via dalle braccia di Michael e ad allungarsi per afferrare il proprio telefono posto sul comodino. Aveva parecchi messaggi dei ragazzi, che gli chiedevano principalmente che fine avesse fatto, e addirittura uno di sua madre. Solo notando l'ora Luke si rese conto del perchè di tutto quel trambusto. Erano le due del pomeriggio, avevano dormito tutta la mattina. D'altronde quando si erano addormentati era quasi l'alba. Rispose velocemente dicendo che si era appena svegliato, e poi scrisse a sua madre la verità, che aveva dormito da Michael. Chiuse il telefono e si voltò a fissare il ragazzo ancora profondamente addormentato, e sorrise nel notare la chitarra poggiata nell'angolo, proprio accanto alla vetrata da cui si vedeva tutta New York. Anche lui avrebbe scelto quella stanza come camera da letto, se fosse stato al posto del rosso. Adocchiò Scar, il gatto nero di Michael, intrufolarsi nella camera proprio in quel momento. La sera prima a Luke era venuto un infarto quando se l'era visto piombare sul letto, prima che il rosso ridacchiasse e glielo presentasse. Quel gatto era davvero degno del proprio padrone, l'aveva fissato e Luke pensò che solo il gatto di Michael Clifford avrebbe potuto mettere in soggezione una persona. Poi il rosso era rimasto sorpreso quando il gatto si era avvicinato a lui e gli si era strusciato addosso. Da quello che gli aveva detto, quel gatto non tollerava nessuno. Sospirò, pensando che forse sarebbe dovuto tornare a casa, d'altronde, anche se avevano una scommessa ancora aperta, quello che era successo quella notte non si sarebbe più ripetuto. Michael non andava mai a letto due volte con la stessa persona, glielo aveva detto lui. E sebbene questo pensiero lo rendesse infinitamente triste, almeno Luke poteva dire di aver avuto il suo primo bacio e la sua prima volta con il ragazzo che amava, e aveva potuto sentirsi e sentirlo suo per una notte. Non tutti potevano vantarsi di quello. Si alzò, rivestendosi piano e dopo aver preso il telefono uscì dall'attico, andando subito all'ascensore per scendere al pianoterra. Dopo parecchi minuti, quando fu fuori dalla Clifford Tower, si sentì leggero e pesante al tempo stesso, cercò di sistemarsi i ricci, stringendosi nel cappotto nero. Non vedeva l'ora di arrivare a casa e farsi un bagno caldo, indossava ancora gli abiti della sera prima, e soprattutto, stava iniziando a far freddissimo. Era il 21 novembre e stava nevicando. Luke sorrise a quella prospettiva, aveva sempre amato la neve.


"Finalmente – fece sua madre appena lo vide rientrare – Stai bene? Potevi dirmi che restavi da Michael"

"E' stata una decisione improvvisa, e poi era tardi. Quasi l'alba" le rispose. Liz si morse il labbro, osservando il figlio circospetta, e per un attimo Luke si chiese se potesse leggergli nel pensiero.

What A Time| Muke (Gossip Girl!AU)  #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora