<< In alto i calici, upper east side! E' il compleanno del nostro re. Che questa notte vi porti avventure fantastiche, e chissà che qualche vostro desiderio non si avveri. Buon compleanno, Michael Clifford. Xoxo GG >>
Le luci del Diamond stavano illuminando gran parte della strada, e Luke potette constatare che Harry aveva avuto ragione a suo tempo. Quella sera, sembrava che quasi tutta New York non vedesse l'ora di entrare lì dentro. Cercò di prendere un respiro, prima di farsi coraggio ed entrare. Sapeva benissimo di essere in leggero ritardo, Michael gli aveva inviato un altro messaggio dove gli diceva che avrebbe mandato il suo autista a prenderlo, dato che lui doveva essere già al locale. Solo che Luke aveva fatto aspettare quel pover'uomo circa un'oretta prima di decidersi a scendere. Non riusciva a capire se si piacesse o meno vestito in quel modo. Gli skinny neri in pelle, la camicia rossa che gli aveva regalato la madre il giorno prima portata dentro ai pantaloni, ma i primi tre bottoni lasciati aperti. Gli stivaletti dorati e le unghie laccate di rosso. I capelli li aveva tirati indietro, e continuava a mordersi il labbro. La scelta del tingersi le unghie l'aveva avuto all'ultimo minuto, pensando che completasse il suo outfit in maniera a dir poco spettacolare. Si fece coraggio, prendendo un respiro ed entrando. Il buttafuori appena lo vide lo fece passare senza battere ciglio, e lui accennò un sorriso con un cenno del capo in direzione dell'uomo. Il telefono vibrò nella sua tasca, e lo tirò fuori al volo, era Michael.
<< Dove sei? >>
Luke non rispose, in fondo era appena entrato, lo avrebbe visto da lì a pochi secondi. Alzando il viso però, dovette deglutire. Il locale era a dir poco meraviglioso, e soprattutto, immenso. Le pareti erano dipinte di nero, mentre i lampadari scendevano in cristalli da più punti della sala. I cubi, i divani e persino il bancone bar, che ricopriva un'intera parete, erano di colore bianco. Spiccando in maniera incontrastata in mezzo a tutto quel nero. Notò con meraviglia che le pareti nere assumevano meravigliose sfumature viola quando venivano inondate dalle luci emesse dal DJ. Le persone all'interno si stavano muovendo come impazzite a ritmo della musica. Dall'altra parte della sala c'era un palco con sopra un pianoforte, anch'esso bianco. Ma in quel momento c'erano dei ballerini e delle ballerine che stavano scatenando l'interesse di chi era sotto al palco. Se a Luke tutto quello sembrava bellissimo, dovendo ammettere che Michael aveva fatto davvero un bel lavoro, fu quando alzò il viso verso l'alto che i suoi occhi si sgranarono. Capì perchè il locale era così immenso. Tra il pavimento e il soffitto, vi erano almeno dieci metri, perchè c'era un doppio soppalco, e gli occhi azzurri di Luke erano increduli. Sopra di lui, e sopra tutti coloro che stavano ballando, c'era una piscina. Il pavimento era fatto interamente di vetro, e il biondo riusciva a distinguere i piedi delle persone che si trovavano sui divanetti o in piedi sopra di lui, così come coloro che invece erano immersi all'interno della piscina. Michael era un dannato genio in quelle cose, non c'era altro da aggiungere.
"Luke" l'urlo di Calum lo travolse, e il biondo si voltò alla sua sinistra, sorridendo al suo migliore amico. Il biondo si diresse verso di lui. Ashton gli diede il cinque quando lo vide.
"Ehi, Luke" sorrise il ragazzo.
"I ragazzi?" domandò il riccio.
"Beh – sospirò Calum ridacchiando – Louis ed Harry stanno tipo pomiciando da mezz'ora in mezzo alla pista, mentre Liam sta per disperarsi perchè sta monitorando una guerra di alcolici tra Zayn e Niall"
"Ma Niall è irlandese, Zayn non può vincere" ridacchiò Luke.
"Lo so" fece Calum scoppiando a ridere e sgranando gli occhi come due palline da golf.
"Sei in ritardo, Luke – gli disse Ashton con un sorriso divertito – qualcuno si stava innervosendo"
"Cosa?" balbettò il biondo.
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What A Time| Muke (Gossip Girl!AU) #Wattys2019
Fanfiction"Chi è il biondino?" chiese Michael senza giri di parole. "Non l'hai riconosciuto?" domandò con fare divertito. Il ragazzo al centro del gruppo si voltò di scatto appena avvertì quelle voci, inchiodando gli occhi azzurri come il ghiaccio fuso nei su...