ғ ɪ ғ ᴛ ᴇ ᴇ ɴ ᴛ ʜ

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❝Hyung?❞

Il suo petto iniziò ad abbassarsi e alzarsi con furia, mentre le sue mani avevano iniziato a tremare; si risvegliò prepotentemente da quello stato di trance nel quale era caduto con una velocità che nemmeno lui avrebbe immaginato, e il suo corpo barcollò terrorizzato verso il corridoio, prima di tentare una corsa lontano da lui.

Ma Jimin fu più svelto e prima che potesse allontanarsi di tanto, riuscì ad afferrare la manica della sua maglia, fermando così la figura frebbricitante del maggiore.

❝Hyung, aspetta!❞
Esordì l'altro, sperando di vederlo girarsi verso di lui, cosa che non accadde, perché Yoongi si sentiva come di pietra, come gelato, con la sola mano di Jimin a trasmettergli calore in quel corpo come fasullo.

❝Non c'è bisogno che scappi...puoi rimanere se vuoi, a me non dà fastidio, anzi...❞

Ma la risposta dell'altro non arrivò, anzi, quel discorso ebbe come risultato l'inizio di un attacco di panico da parte del giovane: perché non riusciva minimamente ad aprire bocca, perché non poteva rassicurarlo e dirgli che era stata la canzone più bella che lui avesse sentito, che lui era così gentile e dolce ma che doveva tornare da Hoseok?
Perché tutto ciò che usciva dalla sua bocca era il fiato corto che si era ritrovato ad avere.

❝Hyung...?❞
Domandò con delusione il minore, la cui presa sul polso di Yoongi era diminuita.

❝Hyung ti prego dimmi qualcosa...❞

E furono quelle parole a ucciderlo, si girò lentamente verso di lui, vedendo le lacrime agli occhi sensibili del giovane, che cercavano di essere soffocate da un sorriso forzato e triste, mentre la mano piccolina del ragazzo abbandonava il suo braccio, con rassegnazione.

"Scappa"

Fu questa l'unica cosa che riuscì a pensare in quel momento, prima di fuggire via da lui, prima di allontanarsi a cercare il primo bagno in cui chiudersi dentro per piangere da solo.

E così pure fece Jimin, che non riuscì a trattenere le lacrime.

❝Qualcuno mi spiega cosa ho fatto?❞
Sussurrò tristemente a bassa voce, la sua cotta da mesi e mesi non gli aveva nemmeno rivolto la parola, anzi, lo aveva solo guardato e poi aveva ignorato il suo cuore infranto, scappando via.

❝Ma perché...❞

Nemmeno l'umore di Yoongi era da meno: si era chiuso a chiave nell'ultimo bagno del secondo piano, con le mani nei capelli e le lacrime che solcavano violentemente la sue guance.

❝Perché❞
Iniziò con voce rotta
❝Perché devo fare così schifo? L'ho fatto piangere, l'ho ignorato, sono scappato, l'ho lasciato con le lacrime agli occhi dopo tutta la sua dolcezza❞
Borbottò, con la testa che continuava a muoversi dalla disperazione.

❝L'ho fatto piangere❞
Ripeteva.

Nemmeno si curò di chiamare Hoseok, voleva stare da solo, voleva disperarsi in pace, perché non sopportava di non riuscire nemmeno a confortare, sputare due parole dolci e rassicuranti, dire solo un "sì" o un "no", o addirittura un semplice "grazie".

Non sopportava di aver fatto quello ad un ragazzino sensibile che gli aveva fatto vedere i fuochi, che gli aveva comprato da mangiare, che gli aveva riservato dei sorrisi, cosa che nessuno se non Hoseok aveva fatto, che lo aveva confortato quando aveva dipinto quello schifo di quadro, che non era nulla se non pennellate disperate prodotte dalla sua mano che nemmeno riusciva a muoversi decentemente.

❝Dio perché devo fare così schifo❞
urlò, stavolta, sicuro che non ci fosse nessuno.

Ma ancora una volta aveva fatto male i suoi calcoli, perché qualcuno bussò alla porta in quell'esatto momento.

A silent noise » pjm.mygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora