ᴛʜɪʀᴛʏ sᴇᴄᴏɴᴅ

168 33 10
                                    

Yoongi si dimenticò totalmente che Hoseok lo stesse aspettando, della loro serata, di tutto quello che avrebbero dovuto fare.
Il suo cellulare poi era scarico, per cui non avrebbe nemmeno potuto avvertirlo se se ne fosse ricordato.
Eppure, ogni suo pensiero era occupato da Jimin, dalle sue braccia attorno al suo corpo e dal suo respiro caldo sulla sua pelle.

Jimin, invece, non sapeva assolutamente della sua serata con Hoseok, per cui non se ne preoccupava minimamente.
La sua guancia era adesso posata sulla testa del maggiore e le sue dita percorrevano con dolcezza la sua schiena.
Il suo profumo era simile a quello dei fiori di ciliegio di primavera che aveva sentito una sola volta nella sua vita, durante un viaggio in Giappone con sua nonna, aveva totalmente dimenticato quanto quella fragranza fosse superba per lui.

"È adorabile"
Pensò, ascoltando attentamente i mugolii piccolini e teneri che l'altro faceva di tanto in tanto mentre si accoccolava al suo petto, stringendo le dita affusolate sulla felpa rossiccia che portava Jimin quel giorno.
Yoongi si sentiva a suo agio tra le sue braccia, esattamente come aveva immaginato, il più piccolo lo teneva stretto a lui ma con estrema delicatezza e questo lo faceva sentire protetto.
Nemmeno tra le braccia di Hoseok aveva mai provato ciò.

❝Yoongi, come ti senti?
Vuoi andare a medicarti un pochino le ferite?❞

Il diretto interessato subito alzò la testa verso di lui, notando come i loro visi fossero vicini, vicinanza che non fece altro che far tingere le sue guance pallide di un bel rosso tenue, che donava al suo viso dai tratti delicati.
Annuì energicamente e subito si alzò credendo di potersi reggere in piedi da solo, cosa che non accadde, perché il suo equilibrio venne perso con una rapidità inaspettata.
Ma Jimin fu più veloce di lui e subito lo riprese in braccio, sorreggendolo dalle cosce con estrema dolcezza, scusandosi subito nel caso fosse stato inappropriato.

Yoongi in quel momento, però, non lo stava ascoltando, era perso per lui, era perso per la sua dolcezza, i suoi modi fini e delicati.
La sua voce poi e il suo profumo lo mandavano in confusione, tanto che le sue braccia si strinsero al suo collo con una presa che da un ragazzo apparentemente fragile come lui nessuno si sarebbe mai aspettato.

Il suo salvatore lo portò sino all'infermeria dove si prese cura del suo corpo sfregiato e umiliato, sotto gli occhi riconoscenti del minore, che si sforzò di parlare.

❝J-Jimin...d-dopo potresti-❞
Ma il suo sussurro sforzato venne interrotto dalla voce gentile dell'altro.

❝Non chiedermelo nemmeno, ovvio che ti riporto nel dormitorio Yoongi, non ti devi preoccupare.
Inoltre...❞
Si tirò su dalle sue gambe medicate, guardandolo in quegli occhi piccini e dal taglio felino, sorridendo dolcemente.
❝Non devi fare troppa fatica per parlare, sono a conoscenza di cos'hai e non voglio tu ti senta sotto pressione. Puoi scrivere se ti dà fastidio parlarmi, ok?❞

Passò con dolcezza la mano sulle sue guance accaldate, guardando prima il maggiore annuire e poi le sue labbra, quelle labbra che avrebbe tanto voluto provare, così fini e dalla forma adorabile che le rendevano irresistibili per lui.
Ma sarebbe stato inopportuno farlo, per cui si limitò ad osservarle ancora e ancora, fino a che Yoongi non se ne rese conto.
Pure lui finì per far cadere lo sguardo sulle labbra carnose di Jimin, che parevano così morbide e dolci che forse non ci avrebbe pensato due volte a baciare ma, purtroppo, il suo desiderio dovette essere acquietato, perché la sua espressione cambiò d'improvviso.

❝Hobie...h-ho dimenticato...❞

❝Cos'hai dimenticato? Avevi da fare con lui?❞
Domandò, provando a nascondere il fastidio che stava provando in quel momento, geloso per l'ennesima volta del suo migliore amico.
❝Ho capito, andiamo❞

Lo prese nuovamente in braccio senza alcuna difficoltà, trasportandolo per le strade dell'università.

Hoseok, dal canto suo, era seduto sul divano, schiena dritta per il nervosismo e le dita che picchiettavano senza pietà sul suo ginocchio, mascella contratta e occhi fissi sulla porta del dormitorio, che fissava con apprensione e insistenza.

"Yoongi ma dove cazzo sei...?"

Era tornato a casa dopo una buona mezz'ora di ritardo da parte dell'altro, credendo se ne fosse dimenticato e che si trovasse comodamente sdraiato sul divano ad aspettarlo.
Ma quando aveva notato la sua assenza e provato inutilmente a chiamarlo, si era spaventato, dove poteva essere?

Per fortuna, i due arrivarono presto davanti alla porta di Yoongi, dove Jimin esitò nel bussare.

❝Yoongi...senti...mi spiace di averti messo in ansia in questo periodo, volevo solo parlarti, niente di che, mi spiace di essere stato affrettato❞

Ma l'altro sorrise e le sue labbra si andarono a posare sulla guancia morbida di Jimin dove schioccarono contro la sua pelle per lasciargli un bacio.
L'altro, sconvolto dal suo gesto, rimase impalato alla porta, senza fare niente, distratto solo dalla risatina dolce di Yoongi che aveva notato la sua reazione.

Hoseok subito si precipitò alla porta dopo aver captato dei rumori, ma la vista che gli si propose fu indegna per lui.
❝Cosa stracazzo ci fai tu con in braccio Yoongi, eh Park?❞

A silent noise » pjm.mygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora