Lunedì mattina.
Chi odia il lunedì?
La scuola è più cupa del solito oggi, il cielo e nuvoloso e le persone vagano come zombie.
Ho fatto una fatica immane per alzarmi questa mattina, più del solito, l'autobus è passato in ritardo e il cielo si è riempito di nuvole scure mentre correvo per arrivare qui in orario, sembra quasi che l'universo non voglia che io oggi vada a scuola.Sono le 7:53, ho ancora qualche minuto di libertà prima di entrare in quel manicomio.
Ma quando raggiungo il cortile le persone cominciano a fissarmi in modo molto strano, lo fanno sempre, ma oggi tutti si girano a guardarmi come se avessi qualcosa di strano in faccia. Oh cavolo, non è che ho del dentifricio sulla faccia?- Ciao amica!- mi saluta Isabell affiancandomi nel mio cammino della vergogna,
- Ho qualcosa di strano in faccia?- chiedo senza darle retta, mi squadra per qualche secondo,
- Non mi sembra proprio, perché?- domanda curiosa mentre si accorge di tutte quelle persone che mi fissano,
- Che succede?!- ci interroga Gwen spuntando dalle nostre spalle,
- Non lo so, per caso ho della cartigienica attaccata alle scarpe o un grosso cartello attaccato alla schiena che dice "fissatemi"?- comincio ad innervosirmi, ho un cattivo presentimento, non mi piacciono L'eccessive attenzioni, perché mi guardano tutti?
- No, Vic, mi sembra tutto apposto- ribadisce Isabell,
- Ci conviene entrare a scuola, qua sei troppo esposta- osserva Gwen afferrandomi da un braccio, non mi pare di aver fatto qualcosa di strano per meritarmi questa attenzione.
Isabell spinge il maniglione dell'ingresso e mi soffermo su dei ragazzi che mi guardano in modo spaventato e ostile, non li ho mai visti,
loro abbassano la testa non appena incrocio i loro occhi, Gwen si ferma di colpo dopo aver fatto un passo dentro l'istituto, mi soffermo a guardarla e la sua espressione è incredula, ma poi sposto lo sguardo davanti a me e vedo qualcosa che non mi sarei mai aspettato.- V...v...Vic..- balbetta Isabell appoggiando una mano sulla mia spalla.
Ogni armadietto, ogni muro è ricoperto di volantini con la foto da detenuto di mio padre, il nome " Henry Thompson" è ben evidente sotto ogni immagine, rimango immobile in mezzo all'entrata, con gli occhi spalancati.
Comincio a tremare di rabbia, vergogna e disgusto.- Chi mai può averlo fatto?- domanda Gwen furiosa digrignando i denti.
Il mio corpo ha smesso di funzionare, non risponde più ai comandi, vorrei girare e andarmene da qui, ma non riesco.La gente nel corridoio mi indica e bisbiglia qualcosa fra loro.
Voglio morire, nel vero senso della parola, è così umiliante.- Vic.. stai bene?- si informa Isabell stringendo la sua mano sulla mia spalla, riesco a voltarmi verso di lei e muovere le gambe in direzione del cancello di uscita.
Mi fermo non appena superato il confine della proprietà della scuola e mi accascio a terra, priva di ogni capacità di parlare o piangere.
- Vicky? Che cazzo succede?- domanda qualcuno inginocchiandosi davanti a me, Alex? Sei qui?
Alzo lo sguardo e riconosco gli occhi verdi di Jamie, in quel momento qualcosa si sblocca dentro di me e scoppio in un pianto disperato,- Oh merda, chi cazzo ti ha fatto questo?!- ruggisce con voce furiosa, incrocio di nuovo i suoi occhi e lo abbraccio con tutte le mie forze, lui mi accarezza i capelli,
- Ti prego parlarmi, non posso vederti così- mi supplica con lo stesso tono di voce,
- H-h-anno appeso d-d- si manifesti su m-m-mio padre- balbetto cercando di raccogliere quella poca dignità che mi è rimasta, lui rimane in silenzio qualche secondo che sembra un lasso di tempo interminabile,
- Vieni con me- dice e mi afferra per un polso trascinandomi di nuovo all'interno della scuola, vorrei protestare ma non riesco a formulare nessuna frase di senso compiuto,
Gwen e Isabell sono ferme sulla soglia e quando vedono Jamie lo seguono.Jamie spalanca l'ingresso con forza e cammina con passo deciso verso il centro del corridoio, prende un bel respiro, io lo guardo senza capire le sue intenzioni,
- Parlo a tutti voi, non mi interessa che siate stati voi o no a fare questo, voi siete colpevoli tanto quanto chi ha appeso i manifesti. Non solo siete stati zitti, mentre informazioni personali di una vostra compagna, che aveva tutto il diritto di mantenere personali, venivano resi pubblici in un modo grottesco come questo, ma in più state giudicando e additando come se voi foste perfetti. Vi chiedo di farvi un esame di coscienza o almeno di avere la decenza di tacere davanti a qualcosa che non vi compete!
In quanto ai colpevoli, se scopro chi è stato gli spaccherò la faccia! Questo è vero e proprio bullismo e non tarderò a ricambiare loro con la stessa moneta!
Detto questo, mi aspetto che tutti voi vi scusiate con Vicky per essere stati dei vigliacchi e degli ipocriti e sopratutto perché lei non deve nessuna spiegazione a voi!
CI SIAMO CAPITI?!- grida con forza e determinazione squadrando ogni presente, la sua profonda voce rimbomba in tutti gli angoli e i presenti ammutoliscono a quelle parole, anche io rimango in silenzio a fissare Jamie,
Isabell e Gwen si scambiano sguardi confusi,- Scusa- sussurra una ragazza che non ho mai visto passando davanti a me, non rispondo e altri ragazzi come lei la imitano, dopo che la mole di studenti si è dispersa rimaniamo solo io, Isabell, Gwen e Jamie,
- È stato pazzesco- confessa Isabell avvicinandosi a Jamie, io continuo a rimanere a qualche metro da lui, Gwen mi lancia uno strano sguardo come se volesse dirmi che sono fortunata che ci fosse stato Jamie,
- Vuoi andare via?- mi domanda Isabell, annuisco, dovrò chiamare mia madre e avvisarla di quello che è successo, in più anche il preside verrà a sapere questa storia, anche i professori e i genitori degli altri ragazzi, annuisco senza dire niente, Isabell e Gwen non esitano a seguirmi, ma mi fermo,
- No, ragazze, vado da sola, ho bisogno di stare per conto mio- ammetto ed esco da quel posto tappezzato di foto.
Ho bisogno di sentire la voce di Alex.
Chiamata da Vicky ad Alex❤️————->
- Ciao, al momento non posso rispondere, ti richiamo appena posso, lascia un messaggio dopo il segnale- sento dire dalla segreteria registrata di Alex, ti prego Alex, ho bisogno di te.
Riprovo un altro paio di volte, ma la situazione non cambia.
Così chiamo mia madre e le spiego tutto quello che è successo, lei mi rassicura e si offre di venirmi a prendere. Mi siedo ad aspettarla su un muretto.
Mi sento impregnata di vergogna e di disonore.Spazio d'autrice:
Nuovo capitolo.
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Un bellissimo casino.
Romans{Sequel di un bellissimo errore} (Ex un bellissimo errore 2) La fantastica estate di amore fra Vicky e Alex si è conclusa. Alex deve partire per il college e invece Vicky deve concludere gli studi nel suo liceo vicino casa. I due cercheranno di man...