Capitolo 24

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- Ciao Vic- mi saluta Gwen fuori dal cortile della scuola, le faccio un cenno con la testa e muta a causa dell'ansia, so che vorrebbe chiedermi come sto, ma non mi farà dato che non otterrà nessuna risposta, come sto? Non lo so nemmeno.

Tutti sembrano essersi dimenticati di quello che è successo ieri, qualcuno mi lancia qualche occhiata di sfuggita, ma comunque è molto meglio di quanto immaginassi, mi chiedo se sia stato a causa del discorso di Jamie, se ha prodotto questi risultati vuol dire che tutti lo stimano, lo rispettano o lo temono molto.

Matt si affianca a me, dalla parte opposta a quella di Gwen, mi lancia un'occhiata per vedere lo stato della mia faccia, rimane sorpreso per qualche secondo, ma continua a camminare e a guardare davanti a sè.

Non si tratta di avere paura del pensiero altrui, si tratta del fatto che ho paura del fatto di essere come mio padre o comunque quello che credevo esserlo fino a poco tempo fa.

Noto Jamie in un angolo a parlare con Ilean abbastanza animatamente, così li faccio un segno da lontano e loro interrompono la conversazione, che stanno facendo?

- Ciao- li saluto a bassa voce, non tristemente, ma con un tono normale, come se non fosse successo nulla, Gwen e Matt fanno lo stesso e loro due replicano rigidamente,

- Tutto bene?- domanda Ilean e Jamie mi lancia un occhiata intesa, ma allo stesso tempo dolce e comprensiva, mi sento quasi in colpa a ricambiare uno sguardo così intenso con un ragazzo che non sia Alex.
Sembra stupido, ma gli sguardi alcune volte tradiscono molto più dei baci.
Annuisco e accenno un sorrisetto, l'atmosfera si alleggerisce e hanno inizio le solite conversazioni della mattina a scuola, Jamie si allontana dopo solo qualche minuto, immagino che debba andare da suoi amici.

- Non volevo parlartene, ma dobbiamo scoprire chi è stato. - annuncia Gwen con il tono tipico di chi ha già qualcosa in mente,

- Magari Vic non vuole, forse ha solo bisogno di dimenticare tutto- interviene Ilean,

- Io sono dell'idea che debba essere scoperto il colpevole, se il preside non ha intenzione di fare nulla, lo faremo noi!
Non è giusto quello che è successo, si chiama BULLISMO, a tutti gli effetti. E io ne so qualcosa- spiega determinato, quando si tratta di argomenti simili è molto serio.
Matt ha avuto un passato turbolento a causa del fatto che è gay, suo padre ha smesso di parlargli per più di due mesi e molti a scuola gli stavano lontano perché pensavano che fosse strambo o qualcosa di simile.
Ma nel mio caso non è proprio la stessa cosa, non si sono limitati a battutine e sorrisetti, hanno reso pubbliche informazioni sulla mia famiglia che avrei preferito rimanessero private.

- Matt ha ragione... io ho bisogno di chiudere questa storia. Non posso cambiare il fatto che il mio presunto padre è in prigione, ma posso scoprire far tacere chi vuole penalizzarmi a causa di questo- spiego in tono pacato,

- Potremmo cominciare con fare la lista delle persone che hanno accesso alla scuola nell'orario extrascolastico il lunedì- propone Gwen consapevole delle sue idee,

- Bell'idea... poi potremmo cercare chi ha qualcosa a che fare con Vicky o chi potrebbe serbare rancore nei suoi confronti- continua Matt pensieroso, rivolgo il mio sguardo a Ilean che stranamente tace,

- Che hai?- chiedo a bassa voce, lei rimane in silenzio qualche secondo,

- Scusatemi tanto, non sono dell'umore per aiutarvi- ci informa e si allontana velocemente senza permettere a nessuno di noi di elaborare e rispondere alla sua affermazione,

- Qualcuno sa che succede?- domando a Gwen e Matt che si scambiano occhiate interrogative,

- Può essere che sia successo qualcosa con i suoi genitori, mi ha accennato che teme che vogliano divorziare, non fanno che litigare violentemente...- ci rivela Matt cercando di ricordare le parole di Ilean, in effetti sono stata al centro dell'attenzione da quando ho scoperto la verità sulla mia famiglia e succedono cose assurde.
Anche Ilean può avere bisogno di me adesso, lei c'è sempre stata, devo scordare le mie disavventure e offrirle il mio supporto.

- Oh, mi spiace molto, non ne avevo idea, anche io ho passato un periodo del genere qualche mese fa- dichiara comprensiva Gwen.

La campanella suona e ci dividiamo fra le nostre classi, cerco il più possibile di non farmi sentire durante la lezione, così non intervengo e non parlo con nessuno per evitare di essere sgridata e attirare l'attenzione su di me.

Ciò che provo è un misto di sensi di colpa, ansia e voglia di piangere, ma è una sensazione stranamente calma e moderata. Posso controllarla.

Il cellulare vibra nella mia tasca mentre la professoressa è in procinto di spiegare un nuovo argomento. Lo afferro e lo nascondo sotto il banco per essere sicura di non essere vista mentre leggo il messaggio.

Messaggio da Alex❤️ a Vicky:
Indovina chi sta pensando a te?

E c'è una foto allegata, la apro e rimango un momento stupefatta.

È una foto di me e Alex abbracciati, io sono accovacciata sul suo petto che dormo profondamente, lui mi sta accarezzando i capelli e intanto sorride mentre mi guarda.

Messaggio da Vicky ad Alex❤️:
Dove l'hai trovata?

Messaggio da Alex❤️ a Vicky:
L'ho fatta un po' di tempo fa... ti piace?

Messaggio da Vicky ad Alex❤️:
Dimmi tu se posso sorridere come un ebete durante la lezione di matematica...

È vero, sto sorridendo e pensavo che nessuno sarebbe riuscito a farmi sorridere oggi.

- Thompson, vuoi condividere con noi la tua felicità?- domanda la professoressa ironicamente, oh no.

Spazio d'autrice:

Sono tornata ragazzi, è stato un mese difficile, ma sono qui!

Come è andato a voi maggio?

A breve posterò un nuovo capitolo, mi spiace per l'assenza😢

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Un bellissimo casino.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora