Capitolo 10

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- Cosa vuol dire che devo rimanere qui oltre l'orario di lezione?- chiedo spalancando gli occhi, il preside mi ignora e continua a scrivere su un foglio qualcosa di incomprensibile, posso capire che sei il capo di questa scuola, ma io sono una persona, POTRESTI ALMENO GUARDARMI,

- Vuol dire che starai qui, aiuterai gli operatori scolastici- farfuglia sistemandosi gli occhiali sul naso, dovrei protestare? Cambierebbe qualcosa? ... direi di no.

- Va bene, arrivederci- conclude e mi volto verso l'uscita,

- Thompson, ti tengo d'occhio, non prendere cattive strade come tuo padre..- si raccomanda con tono di sufficienza e per paura di dire qualcosa di inappropriato esco definitivamente dall'ufficio, ma perché tutta questa gente sa queste cose? Prima i tre babbani che mi prendono di mira in classe e ora il preside, è possibile che si sappia tutto questo?

Messaggio da Vicky ad Alex❤️:
Hey... mi puoi chiamare appena finisci a lezione? Non so che succede e ho bisogno di parlarti

Invio il messaggio e fisso lo schermo per qualche minuto in attesa di una risposta, ma niente, così decido di andare in classe per non prendermi un altro richiamo. A volte mi chiedo perché sono una calamita per i guai, oggi è solo il primo giorno di scuola e già ho una punizione per non aver fatto assolutamente niente, ma è sempre colpa mia.

Quattro ore dopo sto aspettando Gwen in mezzo al corridoio, con una fame abnorme, qualche studente mi lancia occhiatacce passando a qualche metro da me, ma mi limito a rispondere sollevando un sopracciglio, io non ho idea di chi sia questa gente, da quand'è che sono importante?

- Vic, Cos'è quella faccia?- chiede Ilean spuntando all'improvviso, rimango qualche secondo a fissarla, è un tale sollievo vedere una faccia amica in questo posto,

- Ciao Ilean! Che bello vederti!- esclamo cercando di non sembrare turbata, lei scuote la testa e mi prende per il braccio tirandomi verso la mensa... dovrei aspettare Gwen, ma ci vedremo dentro fra qualche minuto quindi non dovrebbe essere un problema.

- Racconta- mi intima sentendosi in uno dei tavoli liberi,

- Eh?- farfuglio ignorando le sue intenzioni,

- Devo fare finta che non sappia che hai qualcosa che non va?- domanda girando gli occhi al cielo, ma ci sarà mai qualcuno che crederà alle mie bugie?

- Sono in punizione... per aver risposto a dei tipi che mi prendevano in giro- farfuglio abbassando la voce, lei rimane interdetta per qualche secondo,

- Per cosa ti prendevano in giro?- chiede con tono serio,

- Per mio padre- rispondo guardandomi la punta dei piedi, non mi piace parlare di quell'uomo,

- E chi è che gli ha detto di tuo padre?- domanda Gwen irrompendo nella conversazione,

- Io sicuramente no e voi non glielo avete detto sicuramente- rifletto scuotendo il capo, fino a qualche mese fa era tutto così diverso... io ero invisibile e le persone non parlavano di me...

- Non saprei come aiutarti- ammette Ilean sorseggiando un po' d'acqua,

- Nemmeno io, posso provare a chiedere in giro, ma è difficile ottenere informazioni del genere- propone Gwen pensierosa mentre mi fissa con uno sguardo strano,

- Ti aiuto io Gwen, magari posso fare qualcosa- si aggiunge Ilean, Gwen si limita ad annuire e non dice nient'altro.

Il pranzo si conclude e di Isabelle non c'è ancora traccia, ho squadrato ogni tavolo della mensa per trovarla, ma non ci sono tracce di lei, così mentre Gwen e Ilean si dirigono in classe decido di andare nell'unico posto in cui potrebbe essere... in sala musica.

La porta è socchiusa e da fuori non sembra ci sia qualcuno, ma entro comunque.
Non vedo nessuno, ma all'improvviso sento qualcuno produrre suoni agghiaccianti, come un maiale imbizzarrito,

- Isabell?- domando scorgendo il suo corpo disteso dietro un tavolo, sta dormendo profondamente,

- MMM..MMM..- la sento mugolare prima che apra gli occhi, ma perché è qui?

- Che hai combinato?- chiedo piano per non farmi sentire da qualche professore,

- Non Ho dormito sta notte- spiega Isabell scattando in piedi, i suoi capelli sono posti alla rinfusa e i suoi occhi sono gonfi e rossi,

- Perché?- domando immediatamente accorrendo a sostenerla, lei rimane a fissarmi qualche secondo senza dire niente,

- Dovevo finire di studiare- risponde sbadigliando in modo rude,

- Non è da te Isabell- scherzo incrociando le braccia al petto,

- Lasciamo perdere, mi sono persa qualcosa?- domanda sistemandosi i capelli,

- Solo che mi sono presa una punizione, Jamie è il fratello della ex di Alex e tutti sanno che mio padre è in prigione- racconto tranquillamente,

- Cosa? E chi lo ha detto in giro?- chiede preoccupata, oggi ho sentito troppe volte questa frase,

- Pensavo me lo potessi dire tu- ammetto facendo spallucce,

- Tu stai bene? La Vicky che conosco non sarebbe così tranquilla- mi fa notare avvicinandosi a me,

- Sto bene, non ha senso che io mi arrabbi- mi limito a dire, se non smetto di agitarmi per tutto cominceranno a cadermi tutti i capelli come alle cinquantenni sclerate, in più quando comincio ad essere nervosa combino solo guai, non che già non ne combini abbastanza così,

- Devi proprio darmi il numero del tuo spacciatore- scherza Isabell facendomi la linguaccia,

- Andiamo a lezione! Prima che tu decida di nuovo di addormentarti in qualche luogo strano- la schernisco in tono canzonatorio.

Ci dirigiamo in classe dalle altre, le ultime ore del giorno sono le meno pensanti, anche perché solitamente mi ritrovo in classe con le mie amiche e non rischio che qualche ragazzino montato si metta a prendermi in giro.

Mi chiedo quando riuscirò a sentire Alex per raccontargli tutto.

Spazio d'autrice:

Nuovo capitolo!

Sarò più presente da oggi in poi, giuro❤️

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