Capitolo 8 (seconda parte)

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Lia uscì rapida dalla stazione, il suo vestitino sportivo blu notte, aderente ai fianchi ma morbido sulla gonna, svolazzava al vento.
Cha la seguì per cinque minuti quando si decise a parlare.

"Si può sapere dove mi stai portando?" domandò.
"Dove l'ho vista la prima volta, per di qua, vieni" spiegò lei seria.
"Visto chi?".
Lia non rispose e continuò a camminare sicura.

Intanto, in torno a loro, correvano vie e case tutte uguali, "Piuttosto monotono qui" esclamò Cha.
Lia rise e si voltò verso di lui rallentando il passo, "infatti io odio questo posto".
Chà non replicò e si limitò a seguirla.

Dopo una decina di minuti arrivarono vicino a un parco e mentre Lia passava il cancelletto disse: "Ero qui con un mio compagno quando è comparsa la prima volta", indicò verso un albero vicino al campo da Basket e aggiunse: "era proprio lì, ferma che ci fissava, le piante avevano iniziato a morire e una grossa morsa di angoscia e paura si era impadronita di me".

Cha ascoltava pensieroso e un po' turbato, "poi è scomparsa nel nulla, l'avrò vista massimo tre o quattro volte, ma l'ultima è stata la più terrificante"

Cha la fissò "Perché?"
"Beh, ero curiosa e ci sono andata in contro e per un pelo non mi toccava, era diventato tutto buio e non riuscivo a muovervi, poi è arrivato mio fratello, Roi, ed è sparita".

Il biondino la guardò sorpreso "hai coraggio da vedere tu è? Ma.. sai dirmi chi era o cosa era?" disse lui varcando il cancelletto e dirigendosi verso il ceppo da lei indicato.

"Em non lo so, aveva su un mantello nero e il volto era coperto da un cappuccio, riuscivo a vedere certe volte solo i suoi occhi rossi" rispose Lia.
"Rossi dici?" domandò lui quando ormai era vicino all'albero, un presentimento gli era piombato nella testa.

"Si, ma.. tu quindi ne sai qualcosa?" disse lei speranzosa.
"Senti Lia, ormai, voglio dirti la verità, sì ne so qualcosa e viene dal mio mondo al cento per cento" rispose lui sospirando.

"Il tuo mondo?".
"Lia dov'è tuo fratello gemello?, senti devi chiamarlo subito, fallo venire qui è importante" continuò lui senza rispondergli.
"Mio fratello ma..".
"Lia non fare domande ti prego, ti sarà tutto più chiaro dopo" insistette Cha.
"Io non so dov'è, provo a chiamarlo."

Lia frugò tra le sue tasche, ma non c'era traccia del suo telefono.
"Cha, credo di aver dimenticato a casa il mio telefono" esclamò mortificata.

Cha si passò una mano tra i capelli mentre l'ansia saliva, sentiva qualcosa, una presenza, li, vicino a loro.
Sbirciò un attimo sotto la sua maglietta nera, dove giaceva nascosta la collana, ma il cerchio non dava segno di vita.
Nonostante questo non si sentiva sicuro.

"Cavolo Lia, andiamo, presto, a casa tua, prima troviamo tuo fratello, prima saremo al sicuro, quella cosa che dicevi, sicuramente non è un buon segno"
disse lui frettolosamente.

"Aspetta stai dicendo che la magia esiste allora?" disse lei sconvolta.
"Non possiamo parlare, dobbiamo muoverci" rispose.
"Ti prego, dimmi solo questo"supplicò lei.

"Se per magia intendi quell'ombra oscura o che ne so, un incantesimo di qualsiasi tipo, allora si, ma noi non abbiamo la vostra stessa cognizione di ... magia" rispose alla fine.
"Voi chi?"
"Lia basta, dopo parliamo, ora cerchiamo tuo fratello"
disse lui uscendo dal parco.
"Da quale parte?" Continuò guardandosi intorno.
"A destra" disse lei.

Lia non riusciva a crederci, stava accadendo davvero.
L'ombra oscura, Cha, la sensazione sul treno.
Cercò di tranquillizzarsi mentre conduceva Challor verso la sua casa.
Non riusciva a capire che intenzioni lui avesse, ma di fare un'altra domanda non se la sentiva.

Cronache di Thule: L'ultima RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora