Capitolo 12

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"Perché siete fuggiti?" chiese Challor a Lia mentre cercava di risvegliarsi completamente.
Sbadigliò guardando fuori dalla finestra tentando di guardare il cielo ma vedeva soltanto una parete grigia.
Dopo poco, tutti i ricordi tornarono a galla e ridacchiò con se stesso rammaricando di essere in una caverna.

Era tutto tranquillo prima che fosse stato letteralmente buttato giù dal letto da Giaspra sconvolta dal fatto che non riusciva più a trovare i due umani.
Lui l'aveva tranquillizzata facendola ragionare e con l'idea della Sfera degli Eventi, erano riusciti ad individuarli poco dopo.

Subita lei era uscita di casa infuriata a causa del grosso spavento, credeva fosse accaduto il peggio piuttosto che una semplice fuga da ribellione.

Challor avrebbe voluto seguirla, ma non gli diede nemmeno il tempo di fare la proposta, che lei era già scomparsa dietro la cascata.
Allora tornò in camera e si riaddormentò in neanche mezzo secondo con nessuna preoccupazione, si fidava ciecamente della saggia Ninfa.

"Non lo so, è stata iniziativa di James, lui non crede a tutto quello che ci è stato riferito..." fu bloccata da sua fratello, " non parlare come se io non ci fossi" disse largamente irritato vicini al finestra che per suo conto non serviva a nulla.

"Che vi ha detto Giaspra? E poi dove cavolo volevate andare? siete lontani l'intero universo dalla vostra casa" continuò Cha troncando l'affermazione di James.
"Era leggermente infuriata, non ha detto niente sinceramente, soltanto di tornare in camera e aspettarla" spiegò lei.
"Gli avete fatto prendere un colpo, prima che immaginasse che voi foste fuggiti, avrà sicuramente informato mezza Nereide" rispose lui accennando una risata.

"Siamo piuttosto importati allora per aver scaturito una reazione del genere" esclamò James.
"Presumo di sì, ma giuro che io non so nulla di tutta questa storia, mi ha coinvolto solo per quello che è successo con Lia sul treno".

"Perché che è successo?" domandò il gemello di Lia rivolgendosi lei.
Quest'ultima scattò in piedi ricordandosi tutto l'accaduto "Già che è successo? Su diglielo" disse eccitata al biondino.

"Beh in poche parole ti ho fatto un incantesimo ok? Era un semplice incantesimo di guarigione che però non è andato a finire con un buon esito" rispose lui arrendendosi.
"Già questo lo avevo notato, mi chiedo come mai? Non sei bravo con la tua magia?" Continuò Lia.
"Non è quello, io non ho fatto nessun errore, ma da quanto ho capito scavando in quello che sa il Custode, che tra parentesi è una specie di mio parente acquisito, voi umani non siete collegati al Flusso, la forza Vitale di Thule, ... alla linfa dello Syla e quindi una così potente energia avrebbe dovuto ucciderti perché ne sei venuta a contatto, ma come possiamo vedere a te non è successo, sei semplicemente svenuta, una cosa da poco".
Lia rimase a fissarlo.

Era più che sicura di non aver capito fino in fondo quello che lui intendeva.
"Em.. non ho capito, forza Vitale? Io non ..." iniziò a dire.

"Okok, calma è naturale che tua sia confusa, ma cercherò di spiegartelo brevemente." fece una pausa.
"Il nostro pianta Thule è predominato da una forza, un'energia se così possiamo definirla, che circonda ogni cosa, si trova in qualsiasi essere vivente donando capacità differenti ad ognuno.
C'è chi come me ,ci sto lavorando ancora, è in grado di trasformare questa energia in ciò che vuole, in incantesimi, ma oltre ad allenamento bisogna esserci portato.
Oppure altri che hanno solo uno specifico potere, esempio padroneggiare qualche elemento naturale ecc
E poi c'è chi ha un potere minimo, quasi nullo, ma ne è  comunque attraversato anche se in forma ridotta.
Come ho già detto sì trova ovunque e in modi differenti e il suo punto base è un albero che pensate un po', si trova al centro di Nereide, proprio qui, la penisola più piccola del nostro pianeta, composta interamente da un unica città divisa in distretti, poi quando avrò una mappa ve la spiegherò meglio."

James rise, "sta storia sta diventando sempre più strana e impossibile" disse incredulo.

"Quindi io e James siamo attraversati da.. non so cosa?" disse Lia.

"Pare proprio di sì, se no non sareste qui, principalmente dobbiamo capire il perché, almeno è quello che ho intuito, poi non so se Giaspra ha altro in mente" continuò Cha.

"Lei è una ninfa?" chiese Lia curiosa.
"Si, vengono Anche considerate l'essenza stessa della energia che ti parlavo prima, loro sono una cosa sola con la natura, con lo Syla" rispose lui con gli occhi che gli brillavano per lo stupore.

Lia e James si guardarono con mille emozioni che li devastavano, tra cui la paura e confusione.

"Ragazzi ma potete dirmi che ore sono?" chiese Challor ad un certo punto senza curarsi di quello che aveva spiegato prima e la reazione che aveva suscitato nei sui compagni.

I due non risposero sedendosi rispettivamente sui propri letti senza più nulla da dire.
James era esausto, si sentiva le forze svanire, forse per il fatto che non dormiva o mangiava dalla sera prima.
Si decise a sdraiarsi sul letto e chiudere un po' gli occhi mentre aspettava la ninfa.

Lia invece rimase per un tempo indefinito a guardare la fredda roccia della caverna.
Tutto quello che pensava di conoscere era stato letteralmente rovesciato e in più forse non era nemmeno umana.

Pensò a sua madre, chissà che stava facendo adesso non trovando più sua figlia, sempre se lei era veramente sua madre.
Si sentiva vuota, tutte le sue fondamenta di base erano state distrutte, cancellate in un baratro senza fine.
Cercò di scavare affondo nei suoi ricordi per scovare un qualche dettaglio che gli desse risposte, ma quello che trovò fu soltanto una vita normale di una semplice ragazza di quarta superiore con una famiglia un po' complicata ma stupenda.

Sicuramente quel posto era straordinario, bellissimo e impossibile da paragonare alla Terra, ma ora non riusciva a trovare nulla di positivo.

Sospirò, si sistemò anche lei nel letto sentendo intanto che Cha gli diceva "stai tranquilla tutto si risolverà"

Si voltò verso di lui che era sdraiato su un fianco nella sua direzione.
Gli sorrise e per finire disse "comunque credo sia da poco passata l'alba da quando ci è venuta a prende Giaspra"

"Cavoli, ecco perché ho così sonno, dai cerca di dormire " disse Cha sbadigliando e chiudendo gli occhi.

Lia lo guardò per un altro po' sperando di raccogliere la sua tranquillità ma era troppo scossa e scombussolata.

Sbuffò e si voltò verso il muro fissandolo per molto ma molto tempo.

Cronache di Thule: L'ultima RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora