Capitolo 20

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JAMES

Si guardò le mani tremanti mentre la tormenta infuriava intorno a lui.
I rovi sul terreno pungevano la sue pelle graffiando quel poco di bontà che gli era rimasta.
In ginocchio sul suolo, sottomesso alla sua magnificenza.

"Sei patetico così, alzati" gli disse una voce intrinseca d'odio.
Si alzò come gli era stato ordinato e trovò occhi rossi a fissarlo.
"Tranquillo non te ne pentirai" cercò di tranquillizzarlo la losca figura incappucciata.

"Vinceremo tutti e due e lo sai, devi solo fare quello che ti ho chiesto, devi solo accettare" continuò.

"È solo un sogno James!!! Svegliati" si disse lui tra sé e sé bisbigliando.

Una risata riscosse tutta la radura.

"Siete davvero così ingenui voi umani".
Un fruscio di vento scompigliò i capelli del ragazzo.
"Guardati attorno"
"lo Syla sta morendo, tutto sta per cambiare, immagina il mondo piegato ai nostri piedi, pensa alla potenza del nostro dominio".
Si avvicinò di qualche passo e toccò la spalla del ragazzo che in quella situazione sembrava così piccolo e indifeso.

Lui notò le sue mani rugose e le sue lunghe unghie nere e marce.
Gli vennero i brividi.

"Solo noi due, insieme" continuò la figura con la sua voce terribile e quasi dolorosa stringendo la sua spalla.

"Come posso sapere che dici la verità?" chiese James.
"Io mantengo sempre le mie promesse" rispose l'ombra con un ghigno.
"Allora mostrati, fammi vedere con chi ho a che fare, in tutte le volte che sono venuto qui non ti ho mai visto, svelati " continuò lui fissando i sui occhi rosso sangue.

La figura si mosse, lentamente si avvicinò allo Syla.

Sfiorò il tronco e l'albero parve fremere di terrore.

La zona nera si era ormai espansa e non poco, comprendeva una porzione significante, una parte partita dall'impercettibile .

Le foglie avevano iniziato a cadere rigorosamente e la macchia d'inchiostro era insaziabile.
La figura incappucciata fissò il povero ragazzo poi compì un giro intorno all'albero e tornò sui suoi passi.

Di nuovo fu vicino a James.
"Fallo tu stesso se tanto ci tieni, scopri il mio volto."

Il ragazzo rimase di stucco.

"Non esitare, fallo è un ordine" urlò.

James mosse le sue mani verso il tenebroso cappuccio e lentamente iniziò a scostarlo.

Dei folti capelli ricci e rossi comparvero sotto di esso ma non osava guardare il suo viso aveva paura di ciò che avrebbe trovato.

"GUARDAMI!!!" urlò di nuovo.

James alzò lo sguardo e si sentì mancare.

Una ragazza fu quello che vide.

Una ragazza bellissima ma con il volto snaturato su molti punti come se fosse stata pugnalata più e più volte.

Si coprì la bocca, non credeva che una simile creatura potesse avere una voce così tormentata e mostruosa.

La ragazza si allontanò e lentamente si scoprì dalle vesti nere che la celavano mostrando il suo corpo totalmente nudo.

James non riusciva a togliere lo sguardo da lei.

La sua pelle era coperta da lividi, pochissimi punti erano sani e delle funi nere comprimevano i suoi polsi impedendogli i movimenti.

Inoltre era legata a delle catene enormi di ferro, grigie e lacere che gli tormentavano il collo del piede destro sanguinante.

I capelli ricci erano venati qua è la di ciocche scure come la pece e arrivavano lunghi fino al bacino a coprire le curve del suo petto.
James era atterrito e sconvolto.

Si avvicinò a lei.

Toccò i suoi capelli rossi fuoco e venati d'inchiostro che incorniciavano il suo minuto viso con una massa informe di volume.
Si trovò a pochi centimetri da lei.

"Ci sto lavorando su, sulle ferite intendo" disse lei dolcemente e spostando la sua mano nell'intento di toccare il volto del ragazzo per asciugare una lacrima sulla sua guancia.
James scorse una punta di dolcezza nella sua nuova voce .

Gli occhi rossi fissi nei suoi.

"Di qualcosa! Ti prego " disse lei dolcemente ritraendo la mano.

James aprì la bocca poi la richiuse.

"Una volta ero bellissima, vero che mi aiuterai a tornare come un tempo? Mi aiuterai a scappare!!! "

James era letteralmente nel panico, si passò una mano tra i capelli mentre lei appoggiava il capo al suo petto.

Era diventata piccola e minuta, non c'era più traccia della forza e autorità iniziale, come si era sempre mostrata fino ad allora.
La voce metallica quasi scomparsa.
Aveva ceduto gli scudi.

Lei continuò a respirare sul suo petto, a malapena arrivava di altezza alle sue spalle.
Poi James mosse leggermente le braccia e le strinse attorno al suo piccolo corpo in un abbraccio protettivo e....

***

Si svegliò di colpo ansimando, la maglietta totalmente impregnata di sudore.

Non era la prima volta che capitava, oramai ne era abituato alle sue visite notturne almeno tre volte a settimana ma stavolta qualcosa era accaduto.
Un punto di svolta.

Guardò Lia che dormiva dolcemente , sapeva che non doveva dirgli niente, non poteva.
Non riuscì a togliersi dalla testa il suo volto, il suo corpo.
Bello e terribile allo steso tempo.
Non riusciva a capire come una ragazza così bella celasse qualcosa di mostruoso al suo interno.

E se non era lei il mostro? E se l'avevano torturata, intrappolata lì, nei suoi sogni?
Forse doveva davvero aiutarla, forse era la cosa giusta da fare.
Mancava solo il suo si.
Premette le mani sul volto sospirando.
Sentiva la testa scoppiare.

Toccò le sue braccia scoprendosi freddo come ogni volta che accadeva.

Lia gli aveva raccontato che circa un mese fa sembrava essere stato indemoniato ma lui non ricordava nulla a proposito e inoltre non era più accaduto, poteva stare tranquillo.
Sicuramente un avvenimento a parte, nulla da considerare alla povera ragazza.

Si appoggiò al letto cercando di togliere la sensazione di freddo poi chiese gli occhi.

Sospirò due volte poi tentò di dormire, ma il volto di lei lo tormentò quasi tutta la notte, non riusciva a toglierla dalla testa.

***

Spazio autore:
Mi fa davvero piacere che siate arrivati fin qui.
Fatemi sapere come vi sembra l'andamento della storia.
Mi sarebbe di grande aiuto.
Un bacio a presto ❤️❤️❤️

Cronache di Thule: L'ultima RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora