Capitolo 11 (assaggio)

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Camminarono silenziosamente attraverso il lungo corridoio rischiarato debolmente dai Fuochi Levitanti, cercando di orientarsi.
Quando un arco a tutto sesto di mattone presentò una piccola sala dove, di fronte a loro, un'ampia finestra a due ante offriva il panorama bianco della nave.
James esclamò "Te lo avevo detto che non era l'unica uscita, la caverna ha due sbocchi opposti" quasi urlando per lo stupore.

Lia saltò sul posto frenando il suo entusiasmo e lui con una debole scusa cercò di porre rimedio voltandosi per accertarsi che nessuno si fosse svegliato.

L'andito silente non accennava nessun mutamento, le solite due porte a sinistra e la svolta ad angolo verso destra alla fine.
I due si tranquillizzarono, poi iniziarono ad avanzare nella stanza.
Essa era incorniciata da un piccolo tavolo bianco circondato da tre sedie, sulla sinistra, mentre nel lato opposto si trovava una strana struttura.

Era un piedistallo ricamato d'oro con su una cupola di vetro opaca a causa della polvere.
Si avvicinarono e Lia pulì la superfice, scoprendo con attonimento che era vuota.

Sentì una strana sensazione, come se quello fosse un grave errore, qualcosa che non doveva accadere, un sacrilegio.
Osservò meglio e grazie alla polvere riuscì a scorgere la forma di un libro aperto intuendo che quella, forse un tempo, era la postazione di un importante volume.

Dietro al piedistallo, si trovava un camino in muratura marrone chiaro, dove al suo interno risplendeva quel che rimaneva di un fuoco bianco soffuso di viola.
Lia rimase stupefatta da quella scena e allungando la mano un calore rassicurate pervase tutto il suo corpo.

"Bene, basta curiosare, dobbiamo muoverci" rimproverò James a bassa voce, voltandosi verso la finestra.
Lia annuì e guardò suo fratello turbata.

"Che c'è?" disse lui alzando le sopracciglia.
"Sei sicuro che è la cosa giusta? Una volta fuori che facciamo? Non sappiamo nemmeno dove siamo".
chiese lei.

James rifletté un attimo osservando l'uscita e la bellissima neve bianca.
"Non lo so Lia, ma non credo che sia giusto rimanere qui" disse lui un po' affranto.

"E ma forse è la via più sicura" insistette lei.
"No, non prima di averci provato almeno" declinò lui alzando la voce.

Poi si diresse a passi sicuri verso la fenditura mentre Lia esitante rimase vicino al piedistallo.
Lui testò con le mani l'anta in legno scuro per individuare una sporgenza o rientranza che lo aiutasse ad aprire la finestra.

La trovò dopo poco e forzando cercò di muovere le ante, invano.
Sembravano incollate.
Imprecò e fece più tensione ma esse non davano segno di volersi muovere.

Si allontanò esausto.
"Lia, non si aprono, dobbiamo cercare un altra uscita" disse lui mantenendo la calma.

Lei si voltò verso il corridoio e le si gelò il sangue.
Giaspra era ferma, appoggiata al muro, intenta a osservarli.
James, visto che Lia non rispondeva, si girò e cercò di rimanere impassibile di fronte alla divina donna.

***

Spazio Autore:
Eccovi un assaggio del capitolo 11🖤.
So che è molto corto, ma ho il mese di maggio pieno di verifiche e interrogazioni, quindi mi rubano un sacco di tempo.
Spero, però, che questa minuta parte vi sia piaciuta.
Un bacione a presto ❤️

Cronache di Thule: L'ultima RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora