La mattina del quindicesimo giorno, come sempre Lia si alzò alle sei, dato che era l'ora migliore per allenarsi.
Si buttò giù dal letto, per svegliarsi dallo stordimento e guardò pietrifica il pavimento liscio è freddo.
Ormai erano passate due settimane, ancora troppo poche per definire quel luogo casa, ma abbastanza lunghe per tranquillizzare leggermente gli animi.Levò lo sguardo verso la porta ma qualcosa copriva la visuale.
Lo Alzò più in alto e trovò due occhi completamente neri come la pece fissarla.Di scatto si mise in piedi e cercò di avvicinarsi alla figura dallo strano sguardo senza pupilla.
Lui continuava a non muoversi.
Quando fu abbastanza vicina riconobbe la corporatura massiccia di sua fratello.
"James stai bene?" balbetto tremante.Nessuna risposta.
Mosse un braccio verso di lui intenta a toccargli la spalla ma lui si parò come da un colpo di battaglia.
"Devo andare e tu non mi fermerai!", una voce mostruosa e del tutto innaturale uscì dalla sua gola."James!!!", Lia si spostò di peso e fece un altro tentativo per toccarlo.
Riuscì a raggiungere la sua spalla e del freddo punse la sua mano propagandosi in tutto il corpo di Lia.
Subito la ritrasse sconvolta massaggiando il palmo ora totalmente congelato.Ad un tratto gli occhi di James sfavillarono e cadde svenuto sul terreno.
Lia fece un urlo buttandosi su di lui.
"James, o mio dio!, che è successo?" lo scosse, "Ei James".
Era totalmente nel panico e resistette al freddo emanato dal suo possente corpo continuando a scuoterlo.Qualcuno gli toccò un braccio.
Saltò terrorizzata raccogliendo velocemente la sua spada che giaceva di fianco all'arco sotto il letto.
Nelle due ultime settimane si era cimentata in entrambi e per lo più Giaspra aveva preferito che Lia si prendesse cure delle sue armi da sola.Si voltò di botto è sfoderando la spada la puntò verso il suo aggressore.
La lama splendette sfiorata da una leggere luce ."Ei Ei, calma sono io!" Disse una voce familiare.
"Challor, non ti avevo sentito arrivare" esclamò lei.
Si fissarono qualche istante "si ma ora abbassa la spada".
"O si si, scusa".
Lia reinfoderò l'arma creando un suono ormai così familiare e piacevole.
I suono della vittoria dopo una lunga battaglia, o della quiete dopo atroci tormenti."Che è successo?, o cavolo James è a terra" esclamò Cha.
"È svenuto, non sembrava più lui, ha detto una cosa, credo delirasse".Cha si chinò si di lui e gli bastò sfiorarlo che quasi gli venne un colpo.
Si ritrasse velocemente "Forza Antiflusso, ne è totalmente circondato" disse con una voce piatta.
"Puoi aiutarlo?".
"Posso provarci, magari diffondendo un po' di Flusso così dà risvegliare il suo, l'incantesimo è stato così potente da spegnere la luce che è in lui." disse grave.Lo raccolse da terra e lo appoggiò sul letto più vicino.
Unì le dita delle mani con i palmi leggermente distanziati, poi lentamente li staccò e una lieve energià bluastra si propagarono da esse.
Sistemò le mani sul suo corpo.
Una tenue luce uscì dalle mani di Cha, ma non durò a lungo, la sua forza venne respinta e lui cadde a terra.
Imprecò.Una risata uscì dalla gola di James.
"Non finisce così" disse alla fine.
Una strana ondata di vento riscosse i due ragazzi e James aprì gli occhi sedendosi sul letto di scatto."James!!"
"Lia!!"
"Stai bene?" Chiese lei nervosa.
"Io io, em si ma che è successo? siete così terrorizzati, stavo parlando nel sonno?" Disse lui rivolto a Cha."Em, non ricordi?" Chiese Cha.
James non rispose poi ad un tratto si sentì sbattere la porta.
Lia era uscita dalla camera come una furia.
"Cha che hai combinato ora?" Chiese James facendo un mezzo sorriso.Cha si passò una mano fra i capelli "Ma che le prede?, così intende risolvere i problemi?".
Si alzò anche lui e uscì nello stesso modo di Lia.James rimase bloccato sul letto confuso come non mai.
***
Lia si catapultò nell'arena ma prima che riuscisse ad aprire la porta Cha la bloccò con una mano.
"Ma che ti prende?" disse puntato i suoi occhi azzurri magnetici in quelli della ragazza.
"Lo hai visto? Sembrava come indemoniato, io e lui ce ne andiamo, ne ho abbastanza di sto posto" rispose lei secca.
"Ma che stai dicendo?, Non puoi andartene, non ora".
"Questo lo dici tu".Lia aprì la porta con un colpo della mano.
"Cara sei in ritardo di mezz'ora..." Stava per dire Giaspra, ma Lia ci si parò davanti.
"Io e James ce ne andiamo ora" continuò Lia urlando.La ninfa rimase interdetta.
"Non capisco..." disse rivolta a Cha.
"È successa una cosa a James sembrava... Come posso dire, posseduto, Forza Antiflusso lo circondava."intervenne Challor."Oh, no così non va, sta iniziando prima del previsto, dov'è ora?" la ninfa era in formento.
"Cosa sta iniziando?" chiese Lia.
"In camera" rispose Cha.La domanda di Lia fu totalmente ignorata.
"Restate qui" disse Giaspra uscendo dall'arena.
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Cronache di Thule: L'ultima Rosa
FantasyLia è una ragazza di 17 anni con una vita apparentemente normale. Vive in una piccola città, con tre fratelli e una madre evidentemente troppo assente. Ma per fortuna Alene, la sua migliore amica, è sempre pronta a salvarla dalla sua contorta famigl...