Il ragazzo si avvicinò a Lia e insieme aspettarono una sua reazione, ma la figura non dava cenni di vita.
Era in ombra vicino al muro, immobile, e si faticava a individuarne i lineamenti.
Presto i due ragazzi iniziarono ad avere dei presentimenti.James, raccogliendo più coraggio possibile, si diresse verso essa e quando fu abbastanza vicino, sospirò raggiante.
Fece una risata e Lia corse subito verso di lui.Sorrise, era solo una statua che raffigurava una creatura simile a Giaspra.
James si voltò verso di lei ridendo "mi aveva fatto venire un colpo" disse sollevato.
"Si anche e me" rispose osservando la scultura grigia opaca ma magnifica.Esitarono un istante, pensierosi sul da farsi, mentre Lia cercava di tradurre la scritta sul sostegno della struttura.
Era composta da caratteri particolari che non aveva mai visto, una lingua estranea alla Terra.
"Ci conviene perlustrare la casa, dato che da qui non si può uscire" disse, alla fine, Lia
"Si, però Aspetta, fammi provare un' ultima volta" rispose lui.Di nuovo, con tutte le sue forze, tentò di spostare le due ante.
Qualcosa non quadrava, non davano segno di volersi muovere.
Imprecò comprimendo su un punto che prima non aveva notato.
Era un piccolo cerchio in rientranza, tinto di blu.La sua mano fu travolta da qualcosa che assomigliava a una scossa elettrica e venne scaraventato con violenza contro il muro.
Lia sussultò correndo verso lui dolorante.
James mosse la testa leggermente, mentre con un immane sforzo, cercava di alzarsi.Strani punti neri gli coprirono la vista e dei giramenti di testa gli impedirono di muoversi.
Iniziò a vedere sempre più annebbiato e cadde inerme sul freddo pavimento.Lia era vicino a lui sconvolta.
Presa dal terrore iniziò a muoverlo per svegliarlo.
Il panico prese il sopravvento.
Si alzò di colpo con il cuore a mille facendo avanti e indietro per la stanza.Doveva trovare una soluzione, non poteva essere morto, almeno lo sperava.
Si chinò di nuovo verso di lui e gli venne in mente l'avvenimento sul treno di qualche giorno prima.
Possibile che fosse la stessa cosa? O semplicemente aveva battuto la testa talmente forte da fargli perdere i sensi.
Anche lei era svenuta quando aveva sperimentato la magia, sempre se poteva definirla in questo modo
Non riusciva più a trovare un senso in tutto quello che gli accadeva in torno.I suoi pensieri furono placati da un lamento.
Guardò James che lentamente stava aprendo gli occhi.
"James che è successo? Come stai" chiese.Lui la guardò senza capire, le parole gli arrivano ovattate a causa di un fastidioso fischio proveniente dall'orecchie.
Lia ripeté la domanda e sta volta riuscì a rispondergli.
"Non lo so, ho sentito come una scossa elettrica quando ho toccato il punto blu dove si incontrano le due ante" rispose con una voce roca.Lia lo aiutò ad alzarsi e dopo qualche minuto sembrava rinvigorito e nel massimo delle forze.
"Basta che stai bene ora" disse lei preoccupata
"Si tranquilla, Questo punto qui guarda" continuò lui indicandolo.
Lia lo scruto diffidente, evitando di toccarlo.
"James, vieni, meglio tentare un'altra uscita".I due s'incamminarono nella casa perlustrando un indefinito numero di stanze, sembrava non finissero mai, ma nessuna aveva uscite se non nella caverna.
L'ultima possibilità era tornare sui loro passi, nel palazzo della cascata.Uscirono dalla porta principali e l'odore di acqua e il rumore della rapida, pervarsero i loro sensi.
Dello strano ponte trasparente non ce n'era traccia e al suo posto si poteva vedere uno strapiombo.
Quando gli occhi di Lia furono catturati da una piccola scala di roccia che scendeva verso il basso affiancando la cascata.
STAI LEGGENDO
Cronache di Thule: L'ultima Rosa
FantasíaLia è una ragazza di 17 anni con una vita apparentemente normale. Vive in una piccola città, con tre fratelli e una madre evidentemente troppo assente. Ma per fortuna Alene, la sua migliore amica, è sempre pronta a salvarla dalla sua contorta famigl...