PROLOGO

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Grace POV

<Grace, Ti prego! Aiutami!> I suoi singhiozzi disperati e strazianti mi arrivano ovattati. Le mie orecchie fischiano provocandomi un dolore assurdo alla testa. La mia guancia livida é ancora spiaccicata contro il pavimento sudicio e freddo della mia casa.
Strizzo gli occhi cercando un po' di sollievo, chiudo le mani in due pugni stretti mentre sento, ancora,  le sue deboli proteste.
La mia vista appannata dal dolore e dalla rabbia mi rende difficile comprendere pienamente cosa sta succedendo intorno a me. Sento tutto, ma non veramente, percepisco ogni cosa senza capire, vedo ma mi sembra di essere una spettatrice in uno scadente film drammatico.
Mentre sono sdraiata come un corpo senza vita riesco a vedere le uniche cose che finora mi hanno circondato da quando sono nata.

Le forme sfocate di siringhe usate e di bottiglie rotte che sembrano girare infinitamente mi deridono ricordandomi che non c'è nessuna luce alla fine del tunnel. Non per me.

L'odore della paura, del dolore e del sangue iniziano ad impregnare le mura, ogni oggetto e i miei stessi vestiti fino a farmi venire quasi il voltastomaco. Ci sono nata in questo mondo, un mondo fatto per giudicare e distruggere, dovrei esserci abituata, dovrei saperlo combattere. Ho sempre lottato per la mia famiglia, l'unica cosa che mi sembrava avere veramente un senso, ma ora mi sento tradita, furiosa e profondamente triste, disperata.

Brividi di rabbia e dolore mi scorrono lungo la spina dorsale tenendomi sveglia e parzialmente vigile. Tutto questo non doveva succedere, non a lui, non a me o a nessun altro su questo pianeta. Un dolore del genere non dovrebbe esistere per nessuno, uomini come lui non dovrebbero vivere. Uomini che si approfittano di persone buone e troppo deboli per proteggersi, uomini che non hanno un minimo di rispetto per loro stessi e per le persone circostanti. Uomini senza palle che devono essere sterminati.

Mi aveva pregato di non lasciarlo solo, di non abbandonarlo perché aveva paura di lui, ma io l'ho ignorato, gli ho promesso che non gli sarebbe successo nulla, gli ho giurato che non l'avrei mai abbandonato, l'ho rassicurato dicendogli che l'avrei protetto a costo della mia vita. Finora non ho mantenuto nessuna delle mie promesse, ma non ho intenzione di deluderlo ancora. Quando ho detto che avrei preferito morire che lasciarlo al proprio destino ero seria, sincera, ed ora ho intenzione di dimostrarglielo.
Mi ha salvato così tante volte da me stessa e da qualunque pericolo mi circondasse che non posso nemmeno immaginare una vita senza di lui, senza il suo sorriso.

Stringo i denti con una tale forza da sentirli quasi rompere, allargo le dita delle mani sentendo un liquido viscoso scorrere lungo le mie braccia. Non realizzo che è sangue finché non sento una fitta dolorosa al braccio. Scuoto la testa trattenendomi dall'urlare.
Facendo pressione con le mie deboli braccia mi metto a carponi respirando pesantemente per lo sforzo. Devo riuscirci, devo farlo per lui, per me e per chiunque altro abbia incontrato il suo cammino.
Gattono traballante fino a riuscire ad agguantare il collo di una bottiglia rotta. Il vetro economico e scuro sembra luccicare tra le mie mani. I piccoli denti appuntiti sembrano sorridermi spingendomi a fare la cosa giusta, a fare l'unica cosa che potrebbe salvarci.
A passo malfermo mi incammino verso quel corpo statuario che avrebbe dovuto proteggerci, ma che invece ci ha sempre ucciso lentamente, ed io ho intenzione di ricambiare il favore.
Prima che io stessa possa accorgermene alzo il braccio stringendo la mia arma fino a far sbiancare le nocche. Con uno scatto repentino penetro la carne morbida senza incontrare nessuna resistenza. Fiotti di sangue schizzano ovunque, sporcando me e la mia anima di un peccato troppo grande. Ma non mi sento male come avevo creduto, anzi non mi sono mai sentita meglio, ora posso essere libera e felice. 

Sorrido immaginandomi una vita migliore, senza preoccupazione e sofferenza. Una vita in cui potrò essere finalmente me stessa, senza dover sempre stare in guardia, senza dover sempre attaccare e difendermi.

JUDGE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora