Capitolo 11

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Mi svegliai in una capanna. E mi sembrava di stare abbastanza bene, in quel momento. Tossii un paio di volte e cercai di alzarmi. All'improvviso sentii qualcuno entrare, era Minho.
" Ehi. Come ti senti? " chiese con aria afflitta, come non l'avevo mai sentito.
" La testa... fa male... " mormorai, toccandomi la testa con le dita.
" Passerà. Vedrai. Tuo fratello si è svegliato, e ha trovato una... ehm... qualcosa che ti abbiamo iniettato. Penso che ti abbia salvato la vita. " rispose sospirando.
" Mio fratello?! " chiesi agitatamente. Ormai lo vedevo in tutti i miei ricordi, e avevo bisogno di parlare con lui.
Ricordai tutto di nuovo.
" Minho... mi dispiace. Per tutto... " dissi, sentendomi patetica e stupida. Era inutile, la cosa che avevo fatto era imperdonabile. Minho non rispose. Si alzò e andò verso la porta.
" Se hai bisogno, sai dove trovarmi. " terminò con un'aria angosciata. Era sicuramente successo qualcosa. Mi incamminai verso la capanna in cui doveva esserci Isaac, ed entrai.
" Isaac? " mormorai.
Vidi il ragazzo seduto a gambe incrociate sul letto, a fissare il vuoto.
" Isaac? " chiesi di nuovo alzando il tono della voce. Lui alzò lo sguardo lentamente, e quasi si spaventò della mia presenza.
" Chi sei? " disse, " E come fai a sapere il mio nome? " continuò.
Quelle parole mi ferirono, anche se ricordavo solo pochi momenti trascorsi assieme.
" Sono Autumn. Sono tua sorella. " dissi di nuovo, avvicinandomi a lui.
" Come fai a saperlo? Mi hanno detto che qui nessuno si ricorda di niente. " continuò con aria confusa.
" Avevi un biglietto in mano quando sei arrivato. Avevi scritto che eri mio fratello. " risposi, cercando di sembrare più calma possibile.
" Non ricordo di aver scritto nulla. " disse, "Cos'è questo posto? " chiese di nuovo. guardandosi attorno. Poi, ricordai che anch'io ero proprio così all'inizio. Come avevano fatto a sopportarmi? Gli presi la mano velocemente e lo portai fuori. Cercai Newt. Era seduto a terra, appoggiato ad un muro del Labirinto.
" Cosa ci fai qui Newt? " chiesi. Quando alzò lo sguardo si mise velocemente in piedi.
" Alby. L'hanno preso i Dolenti. " disse con gli occhi lucidi. Non l'avevo mai visto in quello stato.
" Mi... mi dispiace... " mormorai. Ripensai ad Alby. Al suo carattere solare. Era un grande amico, e mi dispiaceva tanto per lui. Avevo fatto il possibile per salvarlo dal Labirinto, per non perdere nessun altro. Il mio obbiettivo era quello di salvare tutti. E come se tutto mi stesse scivolando dalle mani, stava accadendo il contrario. Una lacrima mi rigò il viso a ripensare all'amico perso per sempre.
" Cosa succede? " disse Isaac, guardando prima noi, e poi intorno.
" Ho bisogno di tempo. " disse Newt andando via.
" Newt! Si chiuderanno le mura stanotte? " chiesi, anche se sapevo che nessuno poteva avere una risposta.
" Non ne ho idea Autumn. " rispose girandosi per l'ultima volta.
Tornai con lo sguardo verso Isaac, che stava osservando curiosamente attorno. Ricordavo di essere andata in panico innumerevoli volte, in contrario a lui.
" Dove sono?! Potresti rispondermi Autumn?! " disse nervosamente. I suoi occhi erano pieni di vita. Lo abbracciai. Ricordando le volte in cui abbiamo riso insieme.
" Che fai?! " disse spingendomi via.
" Sei mio fratello Isaac. Mi sei mancato. " dissi facendo un mezzo sorriso e asciugandomi una lacrima.
" D'accordo. " disse guardandomi con la coda dell'occhio mentre osservava.
" Mi sembra di non essere stato qui per la prima volta... " continuò dopo una pausa.
" È normale. Mi hai aiutato a costruirlo. " dissi, neanche accorgendomi che era stata così diretta e insensibile.
" No. No è impossibile. Io non avrei mai fatto una cosa del genere... e non ricordo di aver fatto nulla... " mormorò guardandomi e scuotendo la testa.
In quel momento, la testa stava per esplodermi. Stavo sudando, e i pensieri mi giravano attorno. Respiravo lentamente e profondamente, come per calmarmi. Cercai di ripetermi tutto nei pensieri.

Sono nel Labirinto di mia invenzione.
Mio fratello non si ricorda di nulla.
Ho perso uno dei miei più cari amici.
Newt non mi vuole più vedere.
Gally mi aveva colpita con un ago dei Dolenti.
Non so dove sia Chuck.
Il mondo fuori dal Labirinto è solo caos.

" Stai bene? Ti serve aiuto? " disse Isaac, inginocchiato verso di me. Non mi ero neanche accorta di essermi seduta.
" Ho solo bisogno di riposarmi... " sussurrai, mentre il mondo girava sotto ai miei piedi.
Mi sentivo stordita, e volevo solo riposarmi. Chiudere gli occhi, e possibilmente non svegliarmi mai più. Spalancai la porta della capanna, e mi stesi sul letto chiudendo gli occhi. Non poteva essere possibile che non avrei più rivisto Alby. Era uno dei miei più cari amici. Singhiozzai per qualche secondo prima di addormentarmi in un sonno profondo senza alcun sogno.
Quando mi risvegliai, mi sentii come se non fosse successo nulla. Come se Alby stesse bene, come se i Dolenti non l'avessero sbranato. Come se Isaac riuscisse a ricordare tutto.
Mi girai su un lato e vidi Newt seduto sulla sedia che guardava verso il basso. Mi sedetti, e lo guardai.
" Sono stata io a contribuire alla costruzione del Labirinto... è colpa mia Newt. Devo morire." dissi sottovoce.
" Le persone che eravamo prima del Labirinto non esistono più. Hai capito? Quello che conta è chi siamo ora. " rispose fissandomi con occhi freddi. Quelle parole diventarono preziose come l'oro per me.
" Mi dispiace per prima, con Gally... ma era stata l'unica richiesta di Alby prima di... " iniziò fermandosi.
" Cosa ha detto Alby? " chiesi con curiosità e angoscia ripensando all'amico.
" Ha detto che avevi bisogno di ricordare per riuscire a portarci fuori. Che tu sei... " disse intanto che gli si formò un espressione perplessa, " Ha detto che sei la chiave. "

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