Capitolo 9

302 14 0
                                    

Newt si alzò e venne da me. Mi diede il biglietto in mano.
" Leggilo dopo... " sussurrò.
" D'accordo... " risposi senza fare domande, ma la curiosità diventava sempre di più. Tutti mi stavano fissando con sguardo turbato. Alcuni Radunai presero il ragazzo e lo portarono al Casolare dai Medicali. Dal Medicale. Subito dopo che iniziarono ad allontanarsi tutti, Gally mi venne incontro.
" Senti, piccola insolente, io sono qui da molto più tempo di te. Sei stata qui solo per tre giorni, e già pensi di padroneggiare questo posto? Fatti. Da. Parte. " disse quasi mormorando.
" Sei stato qui per tre anni, e cosa hai fatto?! Nulla! " gridai, " Lo sai che non puoi stare qui per sempre? " dissi di nuovo sussurrando.
Scosse la testa e andò via.

Andai verso l'amaca su cui dormivo e aprii il biglietto.
Sono tuo fratello, Autumn.
Nient'altro. L'aveva scritto proprio lui? Era vero? Non potevo credere di non ricordarlo. L'ansia del non ricordare nulla, piombò di nuovo su di me.
Ho un fratello.
Misi una mano sulla bocca. Cercai di non piangere, ma le lacrime iniziarono a scendere comunque. Come potevo non ricordare? Per quanto mi sforzassi, era impossibile. Forse avevo anche dei genitori là fuori, una famiglia, degli amici, una casa. Sentivo che il mio cuore stava per cadere in un posto buio da cui non sarebbe mai più uscito. Ma quando sentii la voce di Newt, ritornai alla realtà.
" Tutto bene Autumn? " disse. Mi accorsi di avere la testa tra le mani e di aver chiuso gli occhi. Asciugai velocemente le lacrime e guardai di nuovo il biglietto.
" Non è possibile... com'è possibile? ", " Newt... non penso di potercela fare...è troppo... " mormorai dolorosamente. Era troppo da sopportare.
Newt si sedette vicino a me e mi abbracciò.
" Non puoi arrenderti ora... " sussurrò, " Non te lo permetterò. " terminò.
" Grazie Newt... " dissi guardandolo negli occhi. Le emozioni che provai in quel momento erano pazzesche. Come se fossero esplose un milione di stelle dentro di me.
Mi asciugai una lacrima dalla guancia e mi alzai.
" A dopo. " terminai.
Volevo solo vedere mio fratello. Possibilmente parlargli. Entrai nel Casolare e andai al secondo piano. Il ragazzo era disteso sul letto, senza muovere nemmeno un muscolo.
" È decisamente in coma. " disse Jeff, un ragazzo dalla pelle scura e i capelli ricci.
Sentii dei rumori nella stanza vicino.
" È Alby. E sta peggiorando. " disse mentre si alzava per controllarlo. Quando aprì la porta Alby mi guardò, e con occhi spenti disse: " Ti ho vista Autumn... ti ho vista... ".
" Cosa? " domandai sussurrando.
" Io... io ti ho vista... " disse alzando la voce, " Sei stata tu!!! È colpa tua!! " gridò richiamando così quasi tutti i Radunai. Arrivò Gally correndo, e subito dopo di lui Chuck e Newt. Poi altri.
" Cos'è successo? " domandò preoccupato Newt guardando Alby agitarsi sul letto e urlare.
" Ha detto che mi ha vista... " risposi con le lacrime agli occhi.
" Gally!! Gally!! " sentii Alby gridare. Gally entrò nella stanza e Alby gridò di nuovo: "Dovete ucciderla!! Uccidetela!! Uccidila!! ".
Tutti si girarono verso di me, e io iniziai a singhiozzare tremando.
" Alby lo sai che non possiamo uccidere nessuno... " rispose Gally sottovoce, " Ma possiamo esiliarla nel Labirinto- " continuò ma Alby lo interruppe.
" No!! No!! Lei sopravvive là dentro!! Sopravviverà!! È stata lei... " disse mentre Jeff gli iniettò qualcosa nel braccio. E piano piano Alby si calmò.
" Vieni. " disse Newt prendendomi per mano.
E lo seguii, ripensando alle parole di Clint e Alby. Era colpa mia, ero stata io.

Newt mi fece salire su una specie di casa sull'albero, e si sedette vicino a me.
" Sai che sono sotto la Mutazione? Dicono cose senza senso. Ricordatelo. " iniziò Newt.
" Non avevi detto che sotto la Mutazione una persona inizia a ricordare? Questo significa che io ho fatto qualcosa, e loro mi hanno vista... " risposi asciugandomi di nuovo le lacrime, " Ma la cosa che non sopporto è che non so di cosa stiano parlando. " terminai, pensando ad una cosa terribile. Essere punta da un Dolente. Forse quella era l'unica opzione per capire tutto.

Si era ormai fatto tardi. Newt mi aveva portata, come promesso a Gally, in Gattabuia.
" Qualsiasi cosa succedesse, chiamami ok? " disse Newt.
" Ok. " risposi semplicemente. E se ne andò.

Promesso? Promesso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora