Capitolo 21

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Tre!
E nel momento in cui stavo per premere l'arma alla gola, qualcuno si buttò su di me da dietro. Facendomi cadere e facendo scivolare il coltello dalla mia mano.
Caddi mettendo i gomiti a terra, e quando alzai lo sguardo, vidi Isaac con le mani insanguinate. Rimasi scioccata. Che razza di test era quello?!
Corse verso di me abbracciandomi. Si mise a singhiozzare.
" Sono arrivato al momento giusto... " bisbigliò all'orecchio.
Non riuscivo a capire.
" Ma questo... questo non è reale... " dissi scuotendo la testa.
" Si che lo è. Io sono reale. Tutto questo è reale. I test sono finiti, e tu ora sei qui! " rispose sorridendo per calmarmi e convincermi. Le lacrime iniziarono a scorrermi lungo le guance.
" Ti prometto che è tutto reale. " disse di nuovo prima di riabbracciarmi.
" Mi fido di te Isaac... " replicai abbracciandolo.
Dopo qualche minuto di singhiozzi, ci alzammo.
" Cos'hai fatto alle mani? " chiesi guardandole.
Erano insanguinate, piene di graffi e ferite.
" Ho rotto il vetro. " rispose guardandomi negli occhi.
Forse, Isaac mi aveva appena salvato la vita.

Isaac si trovava seduto di fianco a me, nella mensa. Era un luogo abbastanza grande, con le poche persone che facevano i test. Proprio come noi. Stavo mangiando veramente per la prima volta in due settimane, quando iniziai a ripensare a tutti i ricordi.
" Mi mancano i miei amici. " dissi all'improvviso, " Mi manca Newt... ".
In quel momento, dicendo il suo nome, e ricordando di lui, provai una fitta al cuore. Provavo qualcosa per lui. Ma era ormai troppo tardi. Cercai di trattenere le lacrime ma non ci riuscii. Alzai lo sguardo su Isaac, che mi stava fissando con aria misteriosa, come se mi stesse nascondendo qualcosa.
" Devo dirti una cosa. Devo essere sincero con te. " disse appoggiando la forchetta al piatto.
Rimasi intontita da quello che aveva appena detto.
" La C.A.T.T.I.V.O. voleva che te lo dicessi prima dell'inizio del test finale... mi dispiace tanto... " continuò guardando in basso.
" Cosa devi dirmi? " chiesi ansiosa.
Non volevo più aspettare.
" Sono tutti là fuori. Stanno ancora facendo la seconda prova. " rispose, guardandomi negli occhi.
" Cosa... " sussurrai incredula.
Voleva dire che erano ancora tutti quanti vivi. I miei amici. Newt.
" Mi hai... mentito... come hai potuto? " continuai.
Mi alzai di scatto dal tavolo, e camminai verso l'uscita.
Erano tutti vivi. Ma non sapevo se crederlo o no. Non potevo fidarmi. Poteva essere un altro test per vedere le mie reazioni.
Corsi verso la mia stanza dai vetri frantumati, e mi buttai sul letto piangendo.
Loro erano ancora là fuori, e io avrei potuto rivederli.

Passarono dei giorni, e mi ero finalmente ripresa da quello che era accaduto.
Mi avevano trasferita in un'altra stanza, dall'altra parte dell'edificio, a causa del vetro frantumato. Per mia sfortuna, dovevo scegliere. Ricominciare i test, o aiutare loro. Fare di nuovo parte della C.A.T.T.I.V.O. Isaac aveva detto che avevano finito con i test, ma era solo se avessi scelto di aiutare loro. Non volevo farlo, ma non potevo sopportare ancora delle prove, o sarei impazzita.
Ero seduta di fianco a Isaac in una sala enorme, piena di schermi e schemi di vario tipo. Stavamo osservando una ragazza infetta dall'altra parte di un vetro. Stava impazzendo, ogni giorno di più. In quel momento stava dondolando su se stessa, con le braccia attorno alle ginocchia.
Jane, era il suo nome.
" Peggiora sempre di più. " disse Isaac.
" Non troveremo mai una cura. " risposi girandomi verso di lui.
Era così crudele vedere quella ragazza soffrire, mi piangeva il cuore a guardarla.
" Non possiamo continuare così Isaac. La C.A.T.T.I.V.O. non è buona, capisci? Sta affrontando tutto nel modo sbagliato. Non esiste una cura a questo, ci abbiamo già provato milioni di volte. Penso che tutti gli immuni debbano andare a Denver. Sopravviveranno, e l'umanità non sparirà completamente. " continuai guardandolo.
Ormai avevo le idee più che chiare. Non volevo che altre persone morissero, ma non c'era via di fuga al virus.
" Sei impazzita? Non vedi tutte queste persone? Hanno bisogno del nostro aiuto! La cura esiste! Io ci credo. E anche tu una volta... " mi rispose alzando il tono dell voce.
Avevamo idee completamente diverse.
" Isaac per favore... devi capire- " iniziai, ma lui mi interruppe.
" No! Tu devi capire! " gridò, " Ascoltami bene, vedi tutte queste persone? Hai visto in che condizioni è questo pianeta? La C.A.T.T.I.V.O. ha salvato te! E potrà salvare molte altre persone! Se tu non vuoi crederci, non farlo! ".
Si girò dall'altra parte, a si allontanò, uscendo dalla sala.
Rimasi in piedi da sola. La solitudine ormai faceva parte della mia vita noiosa, seccante. Dovevo ritenermi fortunata? Sì. Era veramente " vivere " quello che stavo facendo? No. Stavo solo sopravvivendo.

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