Ero seduta su un tavolo con Alby e Chuck vicino.
" Come fa ad essere colpa mia? " domandai girandomi verso Alby.
" Era sotto la Mutazione. Non sapeva quello che diceva. " rispose seriamente Alby.
" Si riprenderà? Cosa gli farete? " chiesi di nuovo.
" Purtroppo penso di no. Dovremo... " si fermò per qualche secondo, come se stesse per dire qualcosa di veramente doloroso, " Dovremo esiliarlo. Nel Labirinto. " terminò. Esiliarlo?
" Cosa?! " esclamò Chuck allibito. Povero bambino. Perché l'avevano mandato in quel terribile incubo? Non si meritava niente di quello che stava vivendo.
" Appena inizieranno a chiudersi le mura, lo faremo. " disse alzandosi e sospirando.Era ormai tardi, il sole stava tramontando. Erano tutti attorno all'apertura tra le mura con delle lance di legno in mano. Ero consapevole quello che stavano per fare. Non conoscevo bene Clint, ma sapevo che era un ragazzo dal cuore d'oro. E mi dispiaceva per tutto quello che stava accadendo.
Devi salvarli. Dal primo all'ultimo.
Arrivò Minho, tenendo Clint da dietro. Clint aveva le braccia legate, e appena arrivò davanti al Labirinto, Minho tagliò la corda con un coltello. Il ragazzo cadde a terra in ginocchio, sputando una sostanza nera e ringhiando come un animale impaurito. Ma lui non lo sembrava. Piuttosto sembrava infuriato. Aveva il respiro affannoso, e quando si alzò, si girò verso tutti i Radunai.
" Non potete farmi questo... vi prego... aiutatemi... " all'inizio sembrava che pregasse, ma quando le mura iniziarono a chiudersi con suoni meccanici e metallici, il ragazzo iniziò a diventare più rabbioso.
" No!!! Lasciatemi!!! " gridò Clint, ma i Radunai avevano ormai posto le lance orizzontalmente, e lo stavano spintonando verso il Labirinto.
" No!! Vi prego!! " strillò, mentre nessuno cercava di provare pietà per lui. Ormai non era più se stesso. Non era più Clint.
Era dentro il Labirinto. Cercava di pregare ai suoi amici di aiutarlo, di non fare quello che stavano facendo. Ma non c'era alcuna speranza per lui. Con la coda dell'occhio vidi Chuck allontanarsi lentamente.
Ci fu un ultimo grido di Clint, prima che le mura si sigillassero.Nessuno parlò per tutta la sera, ognuno tornò ai propri posti a dormire. Cercai di mettermi nei panni degli altri. Conoscere una persona da più di tre anni, e poi doverla vedere soffrire, e condannarla alla morte. È un dolore esorbitante. Insopportabile.
Mi addormentai, e sognai cose che sembravano senz'altro ricordi." Ricorda, la C.A.T.T.I.V.O. è buona... " disse di nuovo la voce della donna.
Ero in una stanza, e un bambino era seduto davanti a me, sorridente. Un sorriso allegro e radioso. Aveva i capelli corti e castani. Gli occhi marroni e pieni di vita.
" Ti voglio bene Autumn. Tanto bene. " disse. La sua voce era così innocente e graziosa. Sentivo di star sorridendo in quel ricordo.
" Anch'io Isaac. Anch'io. " risposi." Newt? "
Non era più un ricordo. Era solamente un sogno. O forse un incubo.
" Newt?! " dissi quasi gridando. Newt era a qualche metro da me. Attorno a noi non c'era nulla. Cercai di avvicinarmi a lui, ma sembrava che si allontanasse sempre di più a ogni mio passo.
" Siamo salvi. Stai tranquilla. Ci sono io con te. " mormorò, con le lacrime agli occhi. Era inginocchiato, e guardava verso il basso. Aveva le braccia attorno a qualcosa di invisibile.
" Newt!! " gridai, cercando di attirare la sua attenzione. Ma lui, non pareva neanche
accorgersi della mia voce. Era inutile gridare.
" Autumn... per favore... resta con me... " mormorò di nuovo con una lacrima che gli rigò il viso. Sentii un dolore straziante e lacerante allo stomaco, e quando rivolsi lo sguardo verso il basso, vidi solo sangue. Rosso come il fuoco. Caddi in ginocchio, sentendomi debole all'istante. Serrai i denti da quanto era doloroso.
" Newt... " sussurrai all'improvviso, trovandomi tra le sue braccia.
" Promettimi che cercherai di resistere! " gridò, accarezzandomi dolcemente la guancia, "Promesso? " chiese.
" Promesso... " risposi con un filo di voce.Quando aprii gli occhi, Chuck era davanti a me, e stava sorridendo.
" Buongiorno testa di sploff! " disse scherzando e ridacchiando. Mi misi a sedere sbadigliando e strofinandomi gli occhi. Dimenticando completamente ciò che avevo sognato la notte." Clint. Potrebbe avercela fatta? Potrebbe essere... " chiesi a Newt mentre facevamo colazione.
" No. Per favore non parliamone. " rispose seccamente.
" D'accordo. Scusa. " dissi, guardando verso il piatto di porridge, che ogni giorno mi dava sempre più disgusto. Cercavo di ricordare in qualche modo cosa avevo sognato quella notte, ma non ci riuscivo. Sentivo che era molto importante, e che non avrei dovuto dimenticarlo per nessun motivo.
" Andiamo. " disse Newt alzandosi con il piatto quasi pulito. Come facevano a mangiare quella roba?
" Ok. " risposi alzandomi.
Dopo essere usciti dalla mensa, ci incamminammo verso l'angolo nord orientale.
" Alby e Minho sono andati nel Labirinto oggi?" chiesi curiosamente.
" Si. Volevano vedere se riuscivano a trovare Clint. Penso che sia impossibile. " rispose con tono triste.
" Mi dispiace. " iniziai, " Aveva detto che mi aveva visto. Che era tutta colpa mia. Ed è proprio quello che sento anch'io. Un senso di colpa immenso. " continuai, " Newt, forse... forse è davvero colpa mia. " terminai fermandomi.
" Colpa tua... per cosa? Cosa avresti fatto di così terribile? " disse quasi aggressivamente, rivolgendosi a me.
In realtà non ne avevo idea.
" Non lo so Newt! Sento solo di aver fatto un enorme sbaglio! Sento- sento... " dissi, mentre le lacrime iniziarono a rendermi gli occhi lucidi. " Sento solo di aver fatto una cosa terribile. A tutti voi. " mormorai.
Newt scosse la testa e mi abbracciò, nel mentre cercai di trattenere la disperazione che sentivo nel cuore.

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Promesso? Promesso.
FanfictionTutto era meraviglioso. Ma ad un tratto, ogni cosa cambiò per Autumn. Le Eruzioni solari. Il virus. La sua vita scivolò nelle mani della C.a.t.t.i.v.o.