Capitolo 16

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Aprii gli occhi e come se niente fosse, sbadigliai e strofinai gli occhi. Provai un lieve dolore alla testa, e prima di accorgermi dove mi trovavo, toccai la testa e notai una fascia attorno alla fronte. Mi sedetti sul letto su cui avevo dormito, e avvertii una fitta al cuore. Con occhi spalancati osservai intorno. Mi trovavo in una stanza monotona, senza alcuni colori o decorazioni, solo con un comodino accanto e una sveglia. La cosa che mi lasciò a bocca aperta, era che mi trovavo dietro a uno strato di spesso vetro. I pensieri mi balenarono in mente.
Ero riuscita a scappare dal Labirinto.
Chuck non c'era più.
Mi avevano separata da Newt, Isaac, Minho.
Dove sono?
Mi alzai e mi avvicinai al vetro. Appoggiai le mani su esso, e guardai a destra e a sinistra. C'era solo un lungo corridoio con altre stanze e luci bianche.
" C'è qualcuno?! " gridai sbattendo una mano sul vetro. " Dove sono?! " gridai ancora.
Nessuna risposta. Ricordai quello che avevano detto i due uomini che mi stavano trascinando via dai miei amici, ' Prendetela! Lei non è immune! La riportiamo dalla C.A.T.T.I.V.O.! '
Mi allontanai dal vetro prendendo la testa tra le mani. Non poteva essere vero. Non era vero. Le lacrime iniziarono a scendere come una fontana di tristezza. Mi sedetti di nuovo sul letto e chiusi gli occhi.

Avevo promesso a Chuck che l'avrei portato fuori dal Labirinto, e che sarebbe andato tutto bene. Nel momento di più grande panico, lui era riuscito a rimanere calmo e a ricordare le ultime due cifre. Aveva salvato tutti noi. Dovevo allontanarlo dalla porta, avrei dovuto fare qualcosa. Ma era ormai troppo tardi.
Gliel'avevo promesso... e mi sentivo in colpa. Perché le promesse devono essere mantenute a ogni costo, altrimenti sono solo grandi bugie.

Newt, Lo rivedrò ancora?
Forse mai più. Forse il nostro sguardo prima di essere portati in direzioni diverse, era l'ultimo. L'ultimo fra tutti. Immaginai di trovarmi accanto a lui, e prenderlo per mano. Dargli un bacio sulla guancia e ridere insieme. Non succederà mai.

Isaac. Non ricordavo molto di noi. Ma era mio fratello. Sentivo che era una persona a cui volevo un bene infinito. Riuscivamo anche a comunicare nella mente, una cosa impossibile da pensare...

Tornai alla realtà. Potevo comunicare con lui! Potevo comunicare con Isaac! Una luce di speranza di accese dentro di me, e quasi sorridendo dall'agitazione, mi concentrai.
Isaac! Isaac mi senti? Sono Autumn! dissi cercando di rimanere calma.
Nessuna risposta. Ma continuavo a sentire un collegamento, quasi come un ronzio di sottofondo.
Isaac, per favore se riesci a sentirm- iniziai di nuovo. E finalmente sentii la sua voce. Mi alzai dal letto di scatto, cercando di concentrarmi di nuovo. Mi tremavano le mani in un modo assurdo.
Autumn?! Dove sei?! Stai bene?! lo sentii gridare nervosamente.
Sto bene, voi dove siete? Newt sta bene? chiesi senza muovere un muscolo, come se potessi scollegarmi ad un tratto.
Siam- si spezzò la frase, come se fosse una vecchia radio.
Isaac?! gridai.
Siamo in un deser- e si spezzò di nuovo.
Non riesco a sentirti! cercai di riprendere il collegamento.
Dove sei tu?! disse.
Sono in una stanza! Probabilmente sono dalla C.A.T.T- e venni interrotta da una sensazione terribile. Come se si fosse spezzato qualcosa tra di noi. Non riuscivo più a immaginare alcuna parole, non riuscivo più a... trovarlo.
" No... " sussurrai tremando.
Era la mia unica possibilità. Ma sapevo che aveva qualcosa a che fare con la C.A.T.T.I.V.O. Presi la sveglia che c'era sul comodino, e dalla rabbia la lanciai verso il vetro. Quella rimbalzò, e non ci fu neanche un piccolo graffio sul vetro. Iniziai di nuovo a singhiozzare. Mi sdraiai sul letto e strinsi il cuscino tra le braccia. Perché ero lì? Perché non ero 'immune' come tutti i miei amici?
E con quei pensieri, mi addormentai profondamente.

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