Capitolo 18

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Passarono almeno due mesi.
Ogni giorno, mi portavano a fare dei test. Mi mettevano delle maschere addosso, mi facevano esami del sangue, mi iniettavano dei sieri. E ogni giorno, cercavo di ribellarmi a loro. Cercavo di scappare. Mi mancavano alla follia i miei amici. Un giorno provai a scappare, ero ormai così vicina all'uscita del primo piano, quando delle guardie mi spararono con dei lanciagranate. Era estremamente doloroso, ma sapevo che non mi avrebbero mai fermato. Dopo un pò di tempo capii che non ero lì perché stavano cercando di " tenermi al sicuro" perché non ero immune. Ero lì perché ero, anch'io, un soggetto che dovevano sottoporre a dei test. Stavano cercando una cura, e io ero il soggetto perfetto, su cui fare le prove. La C.A.T.T.I.V.O. aveva un obbiettivo grandioso, salvare delle vite trovando una cura, ma stava svolgendo tutto nel modo sbagliato. Più che sbagliato.

Ero seduta sul mio solito letto, e avevo appena finito la colazione. Mi sentivo esausta da tutto. Stanca, debole. Cercai di pensare a qualcosa di più allegro, come quando parlavo con Newt o con Chuck nella Radura. Non avrei mai e poi mai, pensato di dirlo. Ma mi mancava la Radura. Tentai di addormentarmi in qualche modo, ma qualcuno bussò improvvisamene contro il vetro. Non alzai lo sguardo, non me ne importava nulla. Quel qualcuno bussò ancora e ancora, e così, stufa di qualsiasi persona fosse, alzai lo sguardo. Rimasi paralizzata. Il cuore iniziò a battermi a mille, e mi si annebbiò la vista. Mi alzai lentamente, e avanzai verso il vetro.
" Isaac... " sussurrai, mentre una lacrima mi scese lungo il viso.
" Autumn... ciao... " sussurrò anche lui dall'altra parte, con un mezzo sorriso.
Indossava un camice bianco, come il resto dei dottori, e aveva in mano dei fogli e degli schemi. Rimasi profondamente delusa.
" Perché sei qui? Come fai ad essere qui? " iniziai a chiedere a bassa voce.
Lui aprì la porta ed entrò abbracciandomi. Ricambiai. Mi era mancato tanto.
" Isaac dove sono gli altri? Perché tu sei... sei qui? " chiesi di nuovo.
" Lavoro qui Autumn. Noi lavoriamo qui. " disse,  sembrando completamente un'altra persona.
" Cosa intendi dire? " chiesi fissandolo.
" Intendo dire che sono sempre stato qui, è solo che... loro non volevano che io ti vedessi... capisci? " disse di nuovo in modo tranquillo.
" No. Non capisco. Non capisco per niente. " risposi allontanandomi da lui. C'era qualcosa che non andava.
" Finalmente possiamo tornare ai vecchi tempi... prima che tu decidessi di andare nel Labirinto... " disse sorridendo e prendendomi per mano.
Io la tolsi di scatto, guardandolo confusamente. Non sembrava più in se.
" Isaac, dove sono gli altri? Dove sono Newt, Minho, Frypan e Winston? " chiesi insistentemente.
La sua espressione cambiò completamente. Distolse lo sguardo, guardando a terra. Iniziai a preoccuparmi.
" Isaac guardami! Dove sono tutti?!! " chiesi alzando il tono.
" Mi dispiace tanto Autumn. " sussurrò, " Sono riuscito a scappare, ma loro... loro non ce l'hanno fatta... " terminò.
Mi allontanai ancora da lui scuotendo la testa. Le sensazioni che provavo erano orribili.
" No... no... forse ti sei sbagliato... " dissi, " Non è possibile. Questo non è possibile... ".
Lui annuì tristemente. Le lacrime mi annebbiarono di nuovo la vista, e per non cadere a terra mi appoggiai al muro.
" Eravamo nella Zona Bruciata, per la seconda fase del test. Ricordi quando avevamo comunicato l'ultima volta? L'avevo chiamata deserto. " iniziò, " Stavamo pianificando come riuscire a trovarti. Dove potevamo trovarti. Un giorno però, ci attaccò un gruppo di Spaccati. Avevano armi e... e hanno ucciso tutti. " terminò. Aveva anche lui le lacrime agli occhi, e continuò a fissare il pavimento.
" Non può essere... non ci credo. " dissi guardandolo con occhi spalancati.
" È così Autumn. Lo so che è dura ma- "
" Ma cosa?! Lo so che non sono morti! Ovviamente non sono morti!! Fai parte della C.A.T.T.I.V.O., pensi che io sia stupida?! Ricompari improvvisamente, e poi dici che tutti i miei amici sono morti, per manipolare le mie emozioni?! " gridai.
" Autumn, sono morti. " disse con così tanta insensibilità, che non riuscivo neanche a credere che fosse mio fratello.
" Mostrami i cadaveri allora! Mostrami una prova! " gridai di nuovo avvicinandomi verso di lui.
" Io non credo a una parola di quello che dice qualsiasi persona di questo posto. Compreso te. " terminai, puntandogli il dito sul petto.
" Per favore ascoltami... devi solo ascoltarmi! " replicò cercando di zittirmi.
" Due mesi fa, quando ci hanno separati, ho capito tutto. Il mondo è un posto terribile, e solo la C.A.T.T.I.V.O. può riportarlo in vita. È buona. La C.A.T.T.I.V.O. è buona. " iniziò, " Siamo arrivati fino alla Zona Bruciata, dove siamo stati per circa un mese, abbiamo scoperto che c'è una città, Denver, circondata da mura, protetta dal virus. Anzi, lo era. Eravamo diretti là quando li hanno uccisi tutti.".
E con quello, le sue parole ebbero un minimo di verità.
" Basta! Vattene! Non ti credo! Vattene! " gridai spingendolo via.
Richiuse la porta e se ne andò a testa bassa, come se avesse appena finito il suo lavoro.
" Sei un bravo attore Isaac! " urlai prima che si allontanasse del tutto.
Caddi a terra in ginocchio, dal dolore. E iniziai a singhiozzare.
Ora non mi restava più nessuno.
Non avevo più motivo di rimanere in quell'orribile mondo.

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