Capitolo 2

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Mi svegliai aprendo gli occhi, e trovandomi in un letto di una stanza.
Cos'è successo?
Strofinai gli occhi e mi sedetti sul letto, che non sembrava per niente comodo. Era una stanza piccola, in legno. Mi guardai intorno, e capii che era al secondo piano. Avevo così tanta confusione in testa, che cercai di non pensarci.
Devo uscire da qui.
Quello era il mio unico pensiero al momento. Sentii qualcuno salire degli scalini davanti a me.
" Ehi pive! Come ti senti? " chiese un ragazzo alto dai capelli rasati.
" Cosa... dove sono? Chi sono? " risposi senza neanche pensarci. Avevo così tante domande da fare. Il ragazzo si sedette su una sedia accanto al letto, guardandomi attentamente. Era al quanto strano.
" Sono Gally. Piacere di conoscerti. " disse ad un tratto, ignorando le mie domande. Cercai di non farmi prendere dal panico per non ricordarmi nulla del mio passato. Del mio nome. O di qualsiasi cosa.
" Direi che l'hai presa bene questa volta. " disse Gally.
" Di cosa stai parlando? " risposi, ricordandomi perfettamente di essere svenuta cadendo come un'idiota.
" Beh, hai iniziato a correre a casaccio e sei caduta sbattendo la testa. " disse, " Vedo che ora ti sei calmata. " aggiunse.
Annuii.
Non piangere.
Il ragazzo sospirò, e guardò fuori da una finestra dietro di me. " Chiamo Alby. Ti farà vedere questo posto. " annunciò. Si alzò e ritornó di nuovo alle scale.
In quel momento volevo solo urlare.
Sentii Gally parlare con qualcuno fuori, visto che la finestra era aperta.
" Non penso sia importante o qualcosa del genere. È strano che abbiano mandato una ragazza, ma non penso sia nulla di speciale. " borbottò.
Perché dovrei essere qualcosa speciale?
Qualcuno entrò di nuovo, era un ragazzo più grande, dalla pelle e dai capelli scuri.
" Ciao! Mi chiamo Alby, sono il capo dei Radunai. " disse cordialmente, " Stai meglio? " chiese.
" Penso di sì. Ma dove sono? E chi sono? Come mi chiamo?  " dissi sentendomi una stupida.
" Il tuo nome lo ricorderai tra qualche giorno, come tutti noi. E, sei nella Radura. Vieni, così ti spiego tutto. " rispose. Sentivo, che stava solamente cercando di essere gentile e simpatico perché sembravo insulsa. Mi alzai, guardandolo.
" D'accordo. " mormorai.
Scendemmo per le scale cigolanti, che sembravano per crollare da un momento all'altro.
Appena uscimmo, guardai intorno in silenzio. E quasi non mi accorsi che stavo trattenendo il fiato. C'erano piccole capanne sparse, dei campi, e soprattutto le grandi mura grigie e cupe che circondavano tutto. Alby si girò verso il posto da cui eravamo appena usciti.
" Questo è Casolare. Questo stupido posto è grande il doppio rispetto a quando arrivarono i primi di noi, perchè quando ci mandano la legna e altra sploff ci aggiungiamo dei pezzi. Non è bello, ma funziona. E comunque la maggior parte di noi dorme fuori." disse e continuò a camminare.
Ci mandano? Chi?
" Là! Angolo nordorientale. Lì ci sono gli Orti, dove coltiviamo il raccolto. L'acqua viene pompata da una serie di tubature sotterranee: è sempre stato così, altrimenti saremmo morti da tempo. Qui non piove mai. Mai. " disse indicandolo, " Ci lavorano gli Scavatori: Sono quelli che si occupano dei lavori pesanti negli Orti. Scavano i canali e robe varie. Quando hanno del tempo libero, fanno altre cose in giro per la radura."
Beh, credo di capire più o meno.
Mentre camminavamo, vidi tanti ragazzi in giro, alcuni ai campi, altri vicino a capanne. Solo ragazzi.
Ma in che posto sono finita??
Davanti a noi passò il ragazzo dai capelli biondi che vidi per primo, notai che zoppicava leggermente da una gamba. Mi sembrava di avere il suo nome sulla punta della lingua.
Perché mi è così familiare? Che c'è in lui?
In realtà tutto quel posto sembrava familiare. Come se non fossi stata lì per la prima volta. Però era così.
" Salve Fagio. " disse il ragazzo dai capelli biondi, stringendomi la mano.
" Lui è Newt, il co-capo dei Radunai. " aggiunse Alby.
Newt.
Mentre se ne andava mi girai verso di lui.
" Carino eh? " esclamò Alby, guardando in avanti.
" Cosa? " chiesi, facendo finta di non aver capito.
"Angolo sudest. Il Macello, dove alleviamo e uccidiamo gli animali. Ci lavorano gli Squartatori. Roba pesante, quella. Pesante. Se ti piace il sangue, puoi fare lo Squartatore. "
disse indicando di nuovo il punto preciso del Macello, ignorandomi completamente.
" Ed infine l'Angolo sudovest. Quelle sono le Faccemorte. Il cimitero è in fondo a quell'angolo, dove gli alberi sono più fitti. Non c'è molto altro." concluse.
" Credo di aver capito. " dissi lentamente.
" Ehi testa di Sploff! " gridò ad uno dei Radunai, " Cerca Chuck, e digli di venire! " terminò.
Continuai a guardare verso quello spazio enorme tra le mura.
" La regola principale è mai oltrepassare quelle mura. Capito? Stavi già per infrangerla il primo minuto in cui sei arrivata. " disse, ridacchiando all'ultima frase.
Mai oltrepassare le mura.
" Cosa c'è oltre le mura? " dissi con aria curiosa, girandomi verso di lui.
" Il Labirinto. " rispose Alby.

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