Capitolo 25

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Karen p.o.v.

"Benvenuti cittadini a questa seconda riunione" la sindaca parla al microfono. Dopo mesi, di nuovo una seconda assemblea cittadina. Prendo posto tra le prime file accanto a Fred Andrews. "Karen è da molto che non ti si vede in giro, cosa ti tiene così occupata?" "vivo per il mio lavoro Fred, solo per quello" "e la famiglia? Non riuscirei a vivere senza mio figlio" "come sai non ho figli" "ma hai una nipote, inoltre-" si ferma ridacchiando "sta uscendo con Archie, siamo tutti una specie di famiglia".

Osservo attentamente l'uomo al mio fianco, dandogli uno sguardo impassibile "ah Karen, sempre la solita, non ami le battute". Riporto l'attenzione alla sindaca che spiega come nelle ultime settimane ci sono stati più ricoveri in ospedale e di come questa piaga probabilmente durerà molto tempo. "È colpa dei serpens!" una donna urla per poi continuare "a causa loro ho perso mia figlia a soli 17 anni" scoppia in un pianto isterico, quanto patetica, ma le do ragione.

"Mi scusi signora, noi serpens non siamo gli artefici di questo male, non uccideremo mai qualcuno, soprattutto non daremo il via a questo inferno attaccando per primo un nostro amico" interviene Fp, ha la faccia tosta per discolparsi. Non sopportando questa falso teatrino mi alzo dal mio posto ed entro nella discussione "appoggio pienamente ciò che ha detto la signora Muggs, inoltre Fp è stato condannato per l'omicidio di Jason Blossom" faccio una breve pausa per ascoltare i sussurri dei presenti "perciò chiedo a lei sindaca di cacciare dalla nostra città i serpens!".

Molti appoggiano la mia idea e altri applaudono "signora Torres non ci sono prove per mandarli via" "sindaca le faccio notare una cosa" supero le varie sedie e mi fermo davanti a tutti "quando la giovane Ethel è stata uccisa, causalmente si sono presentati i serpens...e chiedo a tutti voi, com'è possibile che fossero li?" "stavamo seppellendo il nostro amico" urla Fp "sai, dandogli una degna sepoltura" continua lui "in ogni caso non mi stupisce che sei a favore di mandarci via, ci hai sempre odiato o forse invidiato visto che la gente ci sopporta più di te". Quelle parole , quelle stupide parole mi hanno fatto ricordare l'esatto momento in cui lui me le disse la prima volta

*flashback*

"Vuoi seriamente chiederglielo?" mi chiede incredula una delle mie vecchie compagne di liceo "si, per quanto lo odi e non capisca cosa mio fratello ci trovi in sua sorella, voglio provare" "entrando in una gang?" la mia compagna scoppia in una fragorosa risata non credendo alle mie stesse parole "e poi scusa, come fai a sapere che fa parte di quel gruppo?". Non le rispondo e continuiamo a percorrere il corridoio fino a raggiungere l'armadietto di Fp. "Hey Karen, cosa ti porta qui?" i suoi amici ridono "ho bisogno di parlarti" dico velocemente "fammi indovinare: devo convincere la mia sorellina a lasciare tuo fratello?" chiede con il suo solito sorriso guadagnando una seconda risata dai presenti, wow nemmeno un po' di rispetto nei confronti di chi è più grande, anche se solo di un anno.

"Dai Karen non è il caso" la mia amica tenta di dissuadermi, ma non le do ascolto "Fp devo parlarti in privato" dico con più convinzione "va bene, ragazzi ci vediamo dopo". Saluto la ragazza al mio fianco e con lui mi dirigo all'esterno della scuola. "Cosa vuoi?" "fai parte di quella gang giusto?" sembra colto alla sprovvista dalla mia domanda "i serpens, perché?" "voglio farne parte". Mi guarda cercando di trattenere le risate non credendo alle mie parole "è uno scherzo vero?" "sono serissima" "per quale motivo vorresti farne parte, non vivi nemmeno nel Southside?!" non rispondo, forse mi sto solo ridicolizzando davanti a lui "non ci credo, è per quello che ti ha detto il mio amico qualche giorno fa, che ti atteggi da perfettina, ma sei solo patetica?" ha perfettamente centrato il punto "credi che entrando nella nostra banda diventerai importante o avrai più rispetto?" "no, ma una volta entrata posso distruggere il sistema dall'interno, quel tuo stupido amico è uno di voi. Non vedi come voi strambi del Southside state cambiando tutto: più crimini nella nostra zona. Avete fatto quello strano lavaggio del cervello a mio fratello, non si sarebbe mai innamorato di una folle come tua sorella"sputo fuori arrabbiata "non parlare di mia sorella in quel modo" dice con tono minaccioso che mi fa intendere di ritornare nel mio, lui continua dicendo "e poi come hai fatto a sapere che ne faccio parte?" "ho sentito una conversazione su questo da Clare e William" "ascolta Karen, non puoi entrare, mettitelo in testa. Mi hai praticamente rivelato il tuo piano che è solo un motivo in più per allontanarti da questo mondo, inoltre non puoi pretendere di far parte di una realtà che non è tua solo perché sei invidiosa".

Lo lascio lì, fuori dall'edificio, mentre torno infuriata dentro. In meno di qualche ora metà scuola sapeva della mia idea o meglio sapeva solo la parte più stupida.

I compagni mi deridono e gli insegnanti mi guardano delusi, è così umiliante. A causa di quei serpens la mia reputazione da studentessa modello è caduta, Fp mi ha rovinato una parte della mia vita e prima o poi rovinerò la sua.

*fine flashabck*

"Lo ripeto sindaco, in meno di qualche settimana un'altra persona sarà attaccata, mi creda, e non mi stupirò se uno di quei teppisti sarà presente". Lascio la stanza bloccata dal silenzio e tutti gli occhi sono puntati su di me. "Signora Torres, quella che ha appena detto è una specie di minaccia?" mi fermo sui miei passi voltandomi per affrontare la sindaca "minaccia non è il termine corretto, prendetela come un avvertimento"

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Anonimo p.o.v.

"Quando iniziamo?" chiede stufo lui "questa notte e continueremo per tutta la prossima settimana" "ho sentito che i cittadini si sono riuniti, non credi che inizieranno seriamente a sospettare?". Sbatto la mano sul tavolo "perché non riesci a fidarti? Stai zitto e segui i miei ordini!" gli urlo in faccia. "Va bene, vado a prepararmi" apre la porta per uscire, ma lo richiamo "quando li trovi, falli soffrire, in qualche modo soffrirà anche lei". A quelle parole vedo un briciolo di insicurezza nel suo sguardo che viene subito represso. Annuisce alla mia indicazione e lascia la stanza buia. "mi vendicherò per tutto"

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Archie p.o.v.

"Ok ragazzi, siamo ufficialmente tornati a casa" avverto gli altri una volta superato il familiare cartello. I giorni trascorsi lontani da qui sono stati utili, hanno allontanato i problemi di questa città. Mi fermo al semaforo e colgo l'occasione per avvisare mio padre del nostro ritorno.

"Questa musica mi sta uccidendo, è tutto il giorno che l'ascoltiamo" si lamenta Rose. Spengo in fretta la musica e riparto una volta che il semaforo diventa verde. "Arch ci dai un passaggio a casa, giusto?" chiede con voce stanca Jug "si, accompagno prima voi nel Southside e poi Ronnie e Kevin". Dopo 40 minuti lascio alla roulotte Rose, Jug e Betty, che rimane con loro visto l'assenza di sua madre a casa. "Rose ci vediamo domani" sorride dolcemente nella mia direzione e da un rapido cenno con la mano a Kevin e Veronica.

Ripercorro la strada fino ad arrivare davanti alla casa di Ronnie. "Kevin aiutami con la valigia" chiede lei "oh andiamo!" si lamenta Kev, che nonostante la poca voglia apre la portiera e aiuta la ragazza nel portare dentro la valigia. "diavolo Ronnie potevi fare meno shopping" "non ti lamentare, sei stato tu a dirmi di comprare quei vestiti" le loro voci riecheggiano nella strada facendomi ridere e dopo qualche minuto vedo il mio amico tornare in macchina. "Ultima fermata: casa dello sceriffo". Passiamo il tempo del breve tragitto parlando delle prove di football e degli incontri di wrestling "si mercoledì abbiamo l'incontro, sono stre- ODDIO ARCHIE FRENA!". Riporto lo sguardo sulla strada e noto un uomo fermo guardarci. "dovremmo uscire per capire come sta? Insomma lo stavo per buttare sotto".

Comincio a togliermi la cintura, ma Kevin mi blocca. "A-Archie...quello è ricoperto di sangue, non pensi sia..." "il Blood Spreader" dico in un sussurro. Man mano si avvicina a noi fino a spaccare con una pietra il parabrezza. Il vetro ricade addosso a noi procurandoci qualche graffio "moriremo me lo sento" sussurra Kevin. "Che carino Keller, pensi sia giunta la tua ora" rimango immobile non sapendo cosa fare, tento di prendere il mio telefono, ma è caduto a terra. "cosa vuoi da noi?" gli grido alla fine "non è il posto più adatto dove parlarne, non trovi Archie?".

Mi guardo in torno in cerca d'aiuto, ma siamo su una strada secondaria meno trafficata. Maledico me stesso per aver scelto questo percorso solo per arrivare qualche minuto prima a casa. Il Blood Spreader afferra qualcosa dalla sua tasca e si avvicina ancora di più a noi "e adesso, buona notte" lancia l'oggetto nella macchina, che dopo poco tempo inizia a riempirsi di fumo.

𝑼𝒏𝒆𝒙𝒑𝒆𝒄𝒕𝒆𝒅 || 𝑹𝒊𝒗𝒆𝒓𝒅𝒂𝒍𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora