Capitolo 6

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Jughead p.o.v.

Sbatto la porta del Whyte Wyrm, penso di non essermi mai sentito cosi infuriato in tutta la mia vita. Ho lo sguardo basso e le mani chiuse a pugni quando SweetPea urla dall'altro lato della stanza "guarda chi è tornato" non gli do ascolto e continuo a camminare. Tallboy mi blocca incrociando le braccia al petto "dove pensi di andare?" "devo parlare con mio padre, problemi?" mi sta irritando "non hai il diritto di stare qui, non sei un vero serpens" mi tiene fermo con le mani "si che lo sono e lui è mio padre!" tutti ci stanno guardando neanche fosse un cinema.

Sentiamo dei passi e una mano spinge via da me l'uomo barbuto "è mio figlio, forza ragazzo vieni nel mio ufficio"

Appena chiude la porta, tiro fuori dalla giacca di pelle la foto e gliela mostro "e questa che cos'è?" "non lo so, dimmelo te" "dove hai avuto questa...anzi no non rispondere, l'avrai presa da quella Torres" "voglio delle spiegazioni, ora" si siede e prende un respiro, per poi iniziare a parlare "va bene ,devi sapere che la madre di Rosemary è mia sorella, Clare Jones."

"Quindi stai dicendo che sei suo zio e questo fa di me suo cugino?" annuisce "perché hai detto di stare lontana da lei quella sera da Pop's? È tua nipote " "perché a causa di suo padre mia sorella è morta, non mi fido di quella famiglia" rimango in silenzio.

Riprendo la foto e guardo le persone raffigurate. Osservo mio padre sorridente con uno smoking, la zia di rose e Clare con suo marito. Non posso credere di aver avuto mia cugina vicino a me per più di un mese e non ne sapevo niente. "Glielo devi dire" dico poi, riuscendo a trovare le parole "è difficile Jug.." "ho capito, lo farò io ok?" detto questo esco sotto lo sguardo di tutti, salgo in sella alla mia moto e vado da Rose.

Rose p.o.v

"Tesoro cosa vuoi per cena?" "mi va bene qualsiasi cosa zia" dico io mentre sistemo la coperta sul divano "allora ti preparo gli spaghetti! Un mio vecchio amico italiano mi ha insegnato a cucinarli" "ok, io vado a prendere il cellulare di sopra"

Lo trovo sopra il cuscino, lo accendo e noto 3 messaggi; Uno da Ronnie che mi ha mandato la foto dell'hamburger di Pop, mi ha chiesto se voglio raggiungerla ma per stavolta devo rifiutare, voglio assaggiare gli spaghetti.

Gli altri due sono di Jug, ma non riesco a leggerli perché in quel preciso momento suona il campanello "vado io" urlo dal piano di sopra per farmi sentire. Scendo velocemente stando attenta a non fare le capriole e apro la porta "Rose" Jughead ha gli occhi sbarrati e il fiatone "Hey che ci fai qui?" "devo parlarti, è importante" lo faccio entrare e ci chiudiamo in camera.

"Dimmi tutto" lo faccio accomodare sul letto, non si regge in piedi " vedi quando siamo andati da Pop's ho parlato con un cameriere, era mio padre" "quindi?" chiedo confusa dall'informazione che mia ha riferito "ho analizzato la foto" ora sono in ansia "e..?" "l'uomo nella foto è mio padre" sgrano gli occhi "cosa ci faceva lui li?" "sono andato a chiederglielo e mi ha detto di essere il fratello di tua madre" porca miseria. Giro per tutta la stanza non trovando tregua nella mia mente "quindi lui sarebbe mio zio?" chiedo poi, lui annuisce. "Jug ma questo vuol dire che-" "sono tuo cugino, già" conclude lui la frase che ho lasciato in sospeso. Jughead Jones, il primo ragazzo della mia età che ho conosciuto è mio cugino, wow com'è piccolo il mondo. Ma mia zia me lo avrebbe già detto e invece è rimasta in silenzio. Data l'ora di cena, mando mio cugino a casa, preferendo parlare meglio domani a scuola magari con tutti i ragazzi. Lui la pensa come me e mi saluta.

Corro al piano di sotto "per quale ragione non mi hai detto che avevo uno zio in questa città? Ero convinta che fossi l'unica parente rimasta" il tono della mia voce si fa sempre più alto. Mi osserva attentamente per capire la mia prossima mossa per poi lanciare uno sguardo di sdegno in direzione della finestra dove si può vedere Jughead che sta salendo sulla sua moto per tornare a casa "ti odio" mi dirigo verso la porta per andare via da li senza alcun rimorso.

Ormai cammino da un po', devo assimilare tutte le informazioni di questi ultimi minuti e sbollire la rabbia contro mia zia. Mi guardo intorno per capire dove sono finita e riconosco in lontananza la casa di Betty.

Decido di passare dal lei per sfogarmi, quando sento qualcuno chiamarmi da dietro "Hey Rose, che ci fai qui?" girandomi mi trovo faccia a faccia con Archie sudato e senza maglietta "ciao Arch, stavo facendo una passeggiata.." sto fissando solo i suoi muscoli, Veronica aveva ragione. Rose sveglia ti sta parlando! "ti senti bene?" mi chiede lui, alzo lo sguardo incontrando i suoi bellissimi occhi "più o meno" "sei pallida infatti, vieni entriamo un attimo in casa" "non disturbo?" "no tranquilla, mio padre è fuori"

chiude la porta dietro di sè e subito un cane mi salta addosso facendomi  quasi cadere "buono Vegas, tranquilla Rose non ti fa niente" rido e lo seguo fino alla sua camera. "cos'è successo che ti ha sconvolto così tanto?" "la mia vita non sembra reale" dico gettandomi sul letto "non posso avere una vita così complicata!" "se ti fa sentire meglio nessuno qui a Riverdale ha una vita normale, dai forza dimmi cos'è successo" gli racconto della foto, del piano che io Jughead abbiamo creato e di quello che ha scoperto "cosa?! Jughead è tuo cugino?!" dopo il mio racconto Archie è rimasto sconvolto, neanche lui se lo sarebbe aspettato. "te lo giuro, è tutto così assurdo!" lui mi guarda e cerca di rassicurarmi come meglio può.

"Cavolo Rosemary Torres imparentata con i Jones, questa è bella" ridiamo insieme "dovrai tornare comunque da tua zia, quindi preparati alla sua sfuriata" "Non volevo quasi urlarle addosso ma avrei apprezzato un po' di sincerità, non capisco perché non mi abbia detto niente" scuote i capelli pensieroso "magari era presa dal fatto che fossi entrata nella sua vita da un momento all'altro e non aveva ancora trovato il momento per dirtelo" lo guardo annuendo, lui mi sorride.

Il rosso alla fine è andato a farsi una doccia, perché quando l'ho incontrato stava facendo una corsa dell'isolato e io lo sto aspettando giocando con Vegas.

La porta del bagno si apre di colpo, mostrandomi Archie con solo un asciugamano avvolto attorno alla sua vita e i capelli ancora umidi. Nascondo il viso con le mani dall'imbarazzo, non voglio che veda le mie guance rosse "tranquilla ho messo i pantaloni, ma lo so che per te è una bella vista" fa lui scherzando "simpatico davvero" rispondo io divertita dalla situazione.

"Comunque la tua è una situazione complicata" si avvicina sempre di più al mio volto " e anche noi lo siamo" continua lui con il suo solito sorrisetto sghembo. Ormai i nostri volti sono vicinissimi e lui non perde tempo ad azzerare la distanza.

𝑼𝒏𝒆𝒙𝒑𝒆𝒄𝒕𝒆𝒅 || 𝑹𝒊𝒗𝒆𝒓𝒅𝒂𝒍𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora