Capitolo 28

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Rose p.o.v.

"Facciamo così, raduniamo alcune persone e andiamo a cercarli, come minimo saranno in balia del pazzo coperto di sangue" interviene Toni "Lo sapete che è un suicidio?!" urla SweetPea incredulo "sono già morte due persone, non abbiamo bisogno di raddoppiare i morti". Il ragazzo sembra ragionare sulle mie parole prima di lasciare un sospiro "facciamolo"

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Ho detto agli altri di incontrarci al parcheggio di Pop's. "ok, direi di dividerci in gruppi: Veronica, Betty e Jug voi andate al confine di Riverdale dove l'ultima volta abbiamo trovato i ragazzi" dico indicando mio cugino "SweetPea tu andrai nella foresta con Moose e Reggie e vi prego non litigate" si guardano con puro odio, ma sembrano voler collaborare. "Questo lascia a me e Toni il Southside, visto che Fp e Fred hanno controllato la parte nord della città" "andiamo a riprenderci i ragazzi!" grida Veronica.

Mentre iniziamo ad andare via un suono di tacchi riecheggia nel silenzio "Dove pensate di andare?" "Cheryl che ci fai qui?" chiede Betty confusa dalla sua presenza. Cheryl non dovrebbe avere il suo sonno di bellezza? "vedo che mancano dei componenti e avete una faccia, è chiaro che vi serve aiuto". Per quanto voglia mandarla via ha ragione, ci serve aiuto e due mani in più non fanno male. "Ok Cheryl ti unirai a me e Toni" continuo poi "voi tenete il telefono sempre a portata di mano" finisco di dire io prendendo da terra il mio zainetto. Sposto lo sguardo verso il cielo cercando di trattenere nuovamente le lacrime. Lo so che sono vivi, me lo sento, ma staranno soffrendo di sicuro.

Archie p.o.v.

Mi risveglio di soprassalto, il sudore imperla la mia fronte mentre cerco di riprendere fiato. Un altro incubo "Kev, cerchiamo di slegarci o moriremo qui dentro" dico con voce flebile al mio amico che annuisce e si posiziona per farsi aiutare. Cerco di raggiungere il nodo centrale che blocca le sue mani, ma la corda che stringe i miei polsi me lo impedisce "Non ci arrivo Kev" "dobbiamo provarci". Ritento, ma ancora niente. "E se provassimo a rompere la sedia?" "come pensi di farlo?". Si guarda intorno cercando una soluzione "lanciamoci sul muro, l'impatto romperà la sedia" "i nostri piedi sono legati, non riesco ad alzarmi" faccio notare io. Lascio un sospiro non sopportando questa situazione di prigionia "bene, continuiamo con il tuo metodo" fa lui.

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"Kev ci sono quasi". Finalmente riesco a slegare il mio amico che come prima cosa si massaggia i polsi, porta i segni delle corde. Si leva quelle che bloccano i suoi piedi per poi liberare anche me. Essendo stato tre giorni legato ho un po' di difficoltà a camminare. Piano piano riesco ad andare vicino al muro e prendo la mazza da baseball che tenevo d'occhio da qualche ora. "Cosa pensi di fare con quella? andiamo via" dice stanco Kevin, non abbiamo mangiato in questi ultimi giorni e i nostri corpi ne hanno risentito. "Scapperai solo te, se quando torna non trova nessuno di noi ci cercherà o potrebbe rapire qualcuno a cui teniamo" mentre parlo inciampo sui miei passi e cado in ginocchio; con la stessa difficoltà Kevin mi raggiunge e tenta di alzarmi. "Stai impazzendo, non puoi essere serio. Ce ne andiamo entrambi oppure rimaniamo qui" "ti prego Kevin vai, incontra gli altri che ci stanno cercando, li troverai per la strada". Ancora diffidente Kevin accetta la mia idea, riprende il suo zaino con telefono e quel poco cibo comprato durante il viaggio, che il Blood Spreader per prendersi gioco di noi ha mangiato, e va via.

Kevin p.o.v.

Percorro il corridoio principale della struttura e trovo una scaletta a pioli. Apro la botola che ci divide dagli altri e scappo via. Il cuore batte all'impazzata, devo fuggire il più veloce possibile. È buio pesto e l'ansia di essere trovato da quell'uomo si fa sentire. Chiudo la botola facendo il minimo rumore e mi accascio a terra senza forze. Mando giù il groppo che ho in gola dopo aver fatto una foto al luogo in cui mi trovo. Prendo il telefono e tento di chiamare qualcuno.

Quel pazzo ha tolto la batteria e non posso chiedere aiuto a nessuno; sconfitto scappo zoppicando. Ogni tanto mi guardo indietro, ancora con la paura di essere stato scoperto. Con il corpo ancora girato sbatto contro un corpo solido e cado a terra.

"Oh merda, Kevin!" urla il ragazzo che si è girato "si-si sono io" dico ancora confuso. Mi aiuta a rialzarmi e appena lo guardo in faccia sgrano gli occhi "Reggie!" "Amico, ci hai fatto preoccupare" continua lui abbracciandomi. Sorrido chiudendo gli occhi, non riesco a fare di meglio "ti tengo" Reggie mi aiuta a rialzarmi e chiama Moose e SweetPea. "Dov'è il rosso, così la facciamo finita?" "hey non avere questo atteggiamento" risponde con tono Moose. "Ragazzi andiamo via" dico a voce bassa "sarà il caso. SweetPea chiama Rosemary" annuisce alle parole di Reggie e ci allontaniamo dalla foresta sorretto da Moose e Reggie.

Rose p.o.v.

"È passata un'ora e qui non c'è nessuno" commenta Cheryl "se sei venuta solo per lamentarti puoi andare via" "dai Rose, non abbassarti al suo livello" cerca di dire Toni "si ascolta la tua amica" Cheryl fa l'occhiolino e inizia a scambiarsi delle occhiate con Toni. "Ok io vado di la, qualsiasi cosa pur di non essere la terza ruota". Mi allontano dalla coppia di qualche passo quando il telefono squilla. "Pronto SweetPea" "abbiamo Keller". Non posso credere a ciò che sto sentendo "oddio come sta?" "lo vedrai, abbiamo avvisato Fp, ha detto di andare a casa Andrews" "ok arriviamo...e Archie?" chiedo speranzosa "ci vediamo li Rose" e chiude la telefonata.

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"Kevin?" chiedo ai ragazzi non vedendolo "sta riposando, Fp gli ha medicato la ferita" risponde Betty sprofondando nel divano. Mi siedo accanto a lei e guardo Fred parlare a Keller. "Servono rinforzi, lo volete capire?" lo sceriffo è nervoso, cammina avanti e indietro nel piccolo corridoio "se coinvolgiamo tutti il Blood Spreader continuerà con il suo piano malefico e potrebbero esserci altri rapimenti o uccisioni" commenta Fp grattandosi la barba "esatto, cerchiamo Archie senza altri aiuti, ce la possiamo fare" continua mio zio ricevendo l'approvazione finale da Fred.

"Fred non puoi essere dalla sua parte?! Ti rendi conto che è una follia" continua Keller incredulo "Tom" dice Fred poggiando una mano sulla spalla dello sceriffo "sto lasciando la vita di mio figlio nelle mani dei suoi amici, fidati e basta" conclude Fred.

"Le ore passavano e il ragazzo dalla chioma rossa era rimasto da solo e in agguato, pronto a colpire il Blood Spreader in qualsiasi momento. Le sue mani leggermente sudate stringevano la mazza da baseball; era spaventato, non era certo se il suo amico avesse ritrovato tutti gli altri. E se l'assassino l'avesse beccato a scappare? Doveva rimanere lucido, non poteva farsi prendere dal panico.

Un colpo forte proveniente dal corridoio riportò Archie alla realtà. Portò la mazza davanti a se, ma un colpo improvviso alla sua schiena gli fece perdere l'equilibrio. "E tu dove pensi di andare?" la sua voce roca troppo vicina al suo orecchio. Prese la mazza e colpì le gambe dell'uomo che cadde a terra in ginocchio. Il ragazzo cercò di indietreggiare, ma l'uomo prese la sua gamba per tenerlo vicino. "Il tuo amichetto dov'è?" Archie non disse niente non volendo mettere in pericolo Kevin. "Se non mi darai una risposta troverò il modo per farti parlare" bloccò il ragazzo al muro mentre la lama del coltello entrava lentamente nel suo addome togliendogli il respiro."

𝑼𝒏𝒆𝒙𝒑𝒆𝒄𝒕𝒆𝒅 || 𝑹𝒊𝒗𝒆𝒓𝒅𝒂𝒍𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora