Capitolo 1

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Sono in viaggio da un po' ormai. Il vento mi scompiglia i capelli, la musica del mio telefono è impostata su una delle tante canzoni che ho, ma è orecchiabile. Non vedo l'ora di cambiare città, rifarmi una nuova vita. Dopo pochi kilometri intravedo un cartello "Riverdale" sono arrivata!

Prima di venire qui mi sono informata sulla cittadina, ci sono pochi abitanti e la scuola è ottima. Chissà perché un mio parente è voluto restare proprio qui, ci sono città molto più grandi.

In effetti non so con quale dei miei parenti dovrò stare, ma dopo la morte di mia madre ho deciso di partire verso questo luogo. Lei mi raccontava sempre di Riverdale, nacque proprio qui. Il mio autobus si ferma vicino ad un benzinaio per fare rifornimento. Scendo per prendere una boccata d'aria e per guardare i dintorni.

"Cosa ci fa una ragazza così giovane qui? sei nuova?" domanda uno dei passeggeri. "oh si, si nota tanto?" "a Riverdale ci si conosce tutti bene o male, infatti mi sembrava di non averti mai visto da queste parti" annuisco "lei è di queste parti?" "nato e cresciuto qui, sto ritornando dopo una breve visita fatta a mio figlio" accenno un sorriso all'uomo di fronte a me "le deve essere mancata casa sua" alla mia frase il suo sguardo si incupisce "di questi tempi non so più dire se riconosco questa città come casa" Un po' confusa saluto il signore e riprendo posto nell'autobus.

10 min dopo sono arrivata. Io e i pochissimi altri passeggeri scendiamo al capolinea, prendo le poche cose che mi sono portata e mi fermo in un punto dove chiedo informazioni per arrivare in comune. Ho bisogno di aiuto per sapere chi ha il mio stesso cognome.

Con qualche difficoltà arrivo a destinazione e una signora vestita in modo elegante mi saluta chiedendomi se ho bisogno di aiuto, ok si è sicuramente la sindaca non c'è dubbio. "come ti chiami?" mi chiede lei sorridendomi " Rosemary Torres" le spiego la mia situazione e lei controlla nel suo computer portatile.

Dopo interminabili minuti alza lo sguardo per guardarmi "ha trovato qualcuno?" "esattamente cara! Poco lontano dal centro, abita una signora sulla quarantina. Si chiama Karen Torres , la conosci?" non ricordo nessuno con quel nome, ma ha il mio stesso cognome quindi tentar non nuoce "non so, proverò ad andare da lei, forse si ricorda di me" lei titubante decide che lo sceriffo mi avrebbe scortato fino a lì e lo chiama. Nell'attesa mi da le indicazioni e io la ringrazio.

Lo sceriffo arriva dopo pochi minuti, la sindaca gli ha già spiegato tutto, cosi mi sorride presentandosi come Tom Keller e mi accompagna alla sua auto. Nel tragitto mi parla della città, raccontandomi delle varie festività e di come tutto fosse perfetto, fin troppo perfetto. Ma non riesco ad ascoltarlo, tra non molto conoscerò una mia forse parente e sono nervosa. Sarà simpatica? Mi riconoscerà? Perché io non ricordo niente di lei.

"Eccoci arrivati, vuoi che ti accompagni alla porta?" "no grazie" lentamente mi avvicino all'entrata. La casa è carina, molto fiorita. Arrivo davanti alla porta bianca e con la mano tremante suono il campanello. Dio fai che non sia una rompipalle! La porta si apre e una signora mi guarda confusa.

È molto bella, i capelli castani le contornano il viso con qualche ruga. È poco più alta di me e indossa un vestitino floreale. Stava cucinando, sento l'odore di biscotti fino a qui. "ciao, ci conosciamo?" fa lei ad un tratto, mi ero persa nei miei soliti pensieri "salve, mi chiamo Rosemary Torres. mi hanno detto che lei ha il mio stesso cognome e volevo sapere se-" vengo interrotta dalla signora davanti a me "aspetta come ti chiami?" "Rosemary Torres" lei sgrana gli occhi. Continua a non parlare, ma che le prende?

"Oddio Rose, sei proprio tu?! Tuo padre si chiama William ?" annuisco, allora mi conosce. Emette un urletto di gioia e si avvicina per guardarmi meglio "quanto sei cresciuta! Io sono Karen, la sorella di tuo padre" oh quindi lei è mia zia, figo. "non mi ricordo di te, scusa" lei mi sorride "è perché potei vederti solo alla tua nascita, poi con il lavoro non riuscii più a farvi visita. Ecco perché non ti ricordi, eri troppo piccola per capire" mi diede un caloroso abbraccio sussurrandomi all'orecchio "sono felice di averti visto di nuovo" ho fatto un lungo viaggio con la speranza di trovare qualcuno, anche solo una cugina di secondo grado e ho trovato mia zia.

Saluto lo sceriffo e lui con un cenno del capo torna da dove è venuto. Io e mia zia parlammo molto il pomeriggio, gli raccontai della mia vita e della morte di mia madre, ovviamente lei sapeva tutto. Gli chiesi se potevo rimanere a casa sua e lei felice mi offrì la camera vuota degli ospiti. "Rose vuoi assaggiare i miei biscotti?" annuisco e li mangiamo tutti, sono davvero buoni!

Dopo aver sistemato i miei vestiti nell'armadio, mia zia mi chiama chiedendomi di accompagnarla nel miglior fastfood di Riverdale; accetto volentieri, almeno mi oriento un po'.

Una grande insegna con scritto Pop's è posta sopra questo piccolo edificio. Molte macchine sono parcheggiate ,deve essere davvero buono qui il cibo...o forse è l'unico fastfood nel raggio di kilometri. Entriamo e subito sento l'odore dell'ottimo cibo proveniente dalla cucina. "Karen buonasera! Il solito?" "ciao Pop! Si e me ne potresti preparare due? Grazie mille" saluto Pop e aspetto in piedi che il cibo ci venga portato.

"Hey forestiera!"

𝑼𝒏𝒆𝒙𝒑𝒆𝒄𝒕𝒆𝒅 || 𝑹𝒊𝒗𝒆𝒓𝒅𝒂𝒍𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora