5 - Ti mastichi ancora la lingua?

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Eloise

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Eloise

Come si dice quando tutto va al contrario di come ti eri immaginata? Quando hai la percezione che il mondo stia implodendo e non puoi fare niente per impedirlo?

Sì. Ci sono.

Si dice catastrofe: ecco il sunto di stasera.

Mi ero ripromessa che non lo avrei guardato.
Che mi sarei mantenuta a debita distanza.
Che non gli avrei neppure rivolto la parola.

Invece, dopo avergli colto quei bagliori di malvagità negli occhi, non ho fatto altro che assecondare il mio grido di ribellione e ribattere, in qualche modo.

Io e il mio dannato spirito irruente e vendicativo! Da quand'è che lo smercio senza farmi scrupoli?

O, forse, sto adoperando un termine improprio. Non voglio attuare una vendetta, ma solo rendermi giustizia.

Non mi sarei mai inginocchiata al suo cospetto. Perché eseguire un gesto così riguardoso nei confronti di qualcuno che mi ha lasciato profonde cicatrici addosso?

Interiori, esteriori, impalpabili e palpabili.

Stasera, per coprire quella che ho sulla fronte, ho dovuto stenderci sopra un'abbondante quantità di correttore in crema. Ed è sempre una sofferenza per me.

E quando mi ritrovo a parlare concitatamente con qualcuno, se alza un braccio in prossimità della mia faccia, evoco il passato e sussulto per il lieve sentore che possa uccidermi.

Cosa ho fatto per meritarmi questo?

Alex Colbain, oggigiorno, non è più quel bambino con un candelabro in mano, ma ha comunque l'aria di essere uno sbruffone. E se si dice che l'abito – in questo caso la parvenza – non faccia il monaco, è perché non lo ha conosciuto: dalla manica dell'uniforme, ho notato la bordatura di un tatuaggio correre intorno al suo polso destro come un braccialetto, e mi chiedo quanti altri ne abbia. Per non parlare del suo taglio di capelli così... rozzo. Somiglia a un carcerato pluriomicida.

Non mi piace. È fuori contesto. Un ciuffo biondo miele gli ricade continuamente sull'occhio destro, ma, ai lati delle tempie, i capelli lasciano la testa visibile perché li porta completamente rasati. Dov'è la raffinatezza principesca che dovrebbe aderire su di lui?

Lo so. Non mi dovrei neppure curare dell'ipotesi che ci sia, ma mi infastidisce.

Prima, nella sala dei Troni, mi ha offerto un sorriso talmente finto da poter fare concorrenza a una banconota senza valore. Desideravo solo sdradicarglielo dalla bocca.

Io sono reginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora