Eloise
Pennellate di un vivido violablu tingono il cielo. Un colore che nella sua singolarità è apparso nella mia vita al sesto piano di Palazzo Reale, in una notte assolutamente esagitata, e che ora ravvedo persino nelle venature delle nuvole che si diradano per l'avvento di un nuovo mattino.
Strizzo le palpebre gonfie di un sonno a metà, e, distesa a letto, mi concentro a rilevare l'orario da quello che mi evoca la luce oltre la finestra.
È ancora troppo scura, intrisa di aria notturna. Non è giunta neppure l'alba. Si chiama crepuscolo il fenomeno in cui il giorno si presenta così, ancora acerbo. Ci metterà un po' il sole a esordire con i suoi raggi rosa e timidi. Non è tempo per il frastuono. Per la frenesia. Per il risveglio. E credo sia il mio attimo preferito delle nostre ventiquattr'ore. Così fugace, silente, esclusivo.
Lo dico sempre: il tramonto è per i romantici, il crepuscolo vespertino per i decadenti. L'alba per gli ottimisti, e il crepuscolo mattutino per chi spera.
Il creato è in procinto di risorgere dopo l'oscurità infatti, come le nostre vite dopo ore di sogni e incubi.
Durante questa notte passata tra le gelide campagne del Lonters non ho sognato, in verità. Né posso annoverare il propinarsi di orridi viaggi onirici. Credo di aver semplicemente dormito cullata dal ticchettio della pioggia, ed è assurdo che abbia russato serena sul petto della persona di cui mi fido meno al mondo.
Ho quasi smesso di interrogarmi. Di abbinare delle logiche spiegazioni a tutti i miei gesti, alle mie risposte fisiche, alle percezioni di ieri.
Rischierei di impazzire.
In partenza, avevo pianificato le mie mosse da algida stratega, e invece... e invece il tutto ha preso una piega diversa. Più calda.
La colpa? È sua, è mia. Di entrambi, insieme, poiché non credo nelle percentuali assolute.
Sono andata da Jeff per sola intuizione, dato che è l'unica birreria del borgo e Alex è un ubriacone da uscite furtive.
Volevo recuperare l'anello, dormire in un lussuoso albergo e ripartire il mattino successivo.
Mi sono però ritrovata ad apprezzare il tono campito di passione con cui ha descritto un romantico monumento in Georgia, a equipararlo alla più benefica forma di rifugio e a sfiorargli le parti intime con l'impetuosa necessità di voler essere sua.
Accidenti.
Sono andamenti anormali. Deviazioni di percorso che non dovrebbero appartenere a una ragazza capace di riconoscere il bene e il male. Cosa è giusto e cosa è sbagliato. E Alex è sbagliato per me. Lo so. Da lui dovrei allontanarmi.
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Io sono regina
Romance«Non sarò mancanza e neppure sufficienza. Sarò sovrabbondanza, persino spreco. Non saprai che fartene di tanto amore e di tanto lusso. Ti renderò ricca, ti farò vera regina.» 🔞 Royal romance ambientato ai giorni nostri SOTTO LA STESSA COPERTINA CI...