14 - Sei la mia prima volta

13.1K 376 766
                                    

Eloise

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Eloise

Accidenti.
Tutto combacia.

Le reminiscenze sopraggiunte ieri in Lonters hanno trovato fondamento nei fili di cotone di cui si compone la felpa verde salvia, nelle parole di Emma e nelle frasi che ora leggo qui, su un semplice telefono, anche se ho gli occhi appannati dalle lacrime appena cadute.

Da una parte provo sollievo, perché potersi fidare della propria mente non ha prezzo. Ma dall'altra... chi è Alex?

So che è un principe, un ragazzo scostumato quanto premuroso, ma... chi è per me? O meglio, chi è stato per me?

Posso assolutamente affermare che è più di quello che credo di sapere. Ed è più di quello che ho sempre creduto di conoscere.

Un bambino che ha solo e soltanto cercato di farmi del male?

Ho i miei dubbi.
Persino sul "male", ora.

Comincio a pensare che gli abbia voluto molto bene, e che lui ne abbia voluto a me, anche se mamma pone l'accento sui nostri sentimenti di inimicizia.

C'era affetto.
Forse, felicità nello stare insieme.

Lo sussurrano le sensazioni percepite due notti fa, dormendo sui suoi pettorali confortevoli. Lo bisbiglia la nostra inspiegabile sintonia, la risata da Jeff scaturita all'improvviso. Lo dice Alex, con la sua voce impregnata di decisività e i suoi racconti privi di lacune. Lo urlano le falde del mio "io" interiore, al ricordo dell'emozione avvertita dopo aver canticchiato una ninna nanna assieme a lui.

Dormi, dormi...

La rondinella.
Il buio in cielo.

Dormi, dormi...

Io ero la sua principessa.
Lui il mio principe.

Questo vorrà pur dire qualcosa.

Alex, poi, sembra conoscermi come conosce gli antri più nascosti di se stesso. Ma è anche arrabbiato. Fino alle crepe più interne del suo midollo. Sostiene di non avermi mai colpita a Ozian, recriminando un'infamità commessa ai suoi danni. Qualcosa su cui non può e potrà mai sorvolare.

E se... fosse davvero così?
E se fossi io nel torto?

No, questo è assurdo.
Fin qui non posso spingermi.

Da un candelabro, sono stata toccata. Altrimenti non avrei una cicatrice. Una mano violenta ha puntato la mia fronte e ha fatto male. Mi ha distrutta.

Io sono reginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora