30 - Per tutti i giorni della nostra vita

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Fabian

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Fabian

Non sempre siamo il frutto delle nostre scelte. Almeno una volta nella vita subiamo le decisioni degli altri. E lo dico io, proprio io, che sono dotato di un particolare reticolato di vene nelle quali scorre più solipsismo che sangue.

Quando succede qualcosa di indesiderato, siamo soliti riconoscerci una colpevolezza personale. Ci chiediamo come sarebbe andata se ci fossimo comportati in un altro modo, o semplicemente se ci fossimo impegnati di più. Se non avessimo ignorato i contraccolpi. Se la lungimiranza e la capacità di previsione fossero state nostre alleate. Ma non funziona sempre così. Perché quando tutto va male, ehi, sul serio, non è sempre colpa nostra.

Ora, per tentare di stare meglio, cerco di ripetermelo.

James Joyce asseriva "Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere" e questo è vero se come concetto lo associo ai segmenti del mio destino. Non ho deciso di farmi apporre una corona sul capo, è chiaro, ma quantomeno ho già stabilito che tipo di monarca vorrei essere: capace, empatico, che motivi e ispiri, che comunichi in modo efficace e mostri integrità. E mi impegnerò affinché sia soddisfatto di me stesso, e che lo sia l'intera nazione.

Ma tutto questo quanto può valere se analizzo quello che sta succedendo con Eloise?

Ben poco.

È lei che ha deciso per entrambi.
È lei che ha scelto per me e per il mio cuore.

E io sto solo subendo.

Soffro, non potendo credere che non ci saranno fascicoli aggiuntivi nelle pergamene della nostra storia. Che non disegneremo manicula d'amore ai margini dei fogli. Fatico ad accettare che, dopo tutto quello che c'è stato tra di noi, sia stata proprio Eloise a vergare quel punto di fine. Così. All'improvviso.

Cristo santo.

Non so come sia uno shock anafilattico, ma ho il sentore che il mio io interiore ci stia andando vicino.

La reazione più comune a un sentimento che scopri non essere corrisposto è quella di sentirsi sbagliati. Ti domandi: cos'ho che non va? Perché per lei non sono abbastanza?

Infatti, nonostante quello che mi ripeto, mi sto chiedendo questo da quando sono rientrato al castello, dopo che l'ho vista farsi piccola e indifesa tra le sue braccia.

Sono stato scaricato perché a me viene preferito un altro: non avrò colpe, ma come può anche il più esile senso di inadeguatezza non albergare dentro di me?

Se poi ci aggiungiamo che sono stato scaricato per mio fratello, beh... le cose si complicano.

Ma non dovrebbe stupirmi. Alex non è un ragazzo qualunque. Forse, inconsciamente, l'ho sempre reputato un passo avanti a me in tutto. Si avvale di intelligenza, carisma, fascino. Non solo. Le donne sembrano attratte da quella tipologia di uomini a tratti rudi, che non forniscono certezze e che si comportano da squilibrati. Mio fratello non lo è, ma a volte mostra dei comportamenti preoccupanti. È acclarato.

Io sono reginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora