41 - Moray Firth

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Ciao amori miei, eccomi qui dopo due settimane!
Il caldo mi sta distruggendo. E a voi? 😫

Pronti ad affrontare un nuovo capitolo?

Ricordatevi di cliccare sulla stellina e, se vi va, di lasciare un commento. È un piccolo gesto, ma significa molto per me e per il futuro di ISR. Mi fa sentire supportata qui su Wattpad e, credetemi, ne ho tanto bisogno. 🥹

Eloise

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Eloise

Rousseau diceva che la gentilezza è la più alta forma di saggezza. Nobilita l'uomo ed eleva il suo spirito, permettendogli di distinguersi dalla massa di cattivi che popola il mondo.

Oggi gli direi che questo concetto vale a poco. A che serve distinguersi se poi vincono sempre e comunque loro, i malvagi?

Se sei gentile, buono e accondiscendente, chiunque si sente autorizzato a trattarti da idiota, ad affossarti e a sfruttarti fin dove possibile.

È così.

Le persone buone pagano sempre un maledetto sovrapprezzo: si lasciano corrodere dai sentimenti nei quali hanno investito, finendo per piangere in un angolo della stanza alla minima delusione, con l'anima sgualcita dalle pieghe dei loro infiniti "Perché proprio a me?".

Io sono una di queste. Non lo affermo per dipingermi come vittima degli eventi, ma perché è una nuda verità: ho il vizio di pensare agli altri, di soddisfare le loro richieste e di soccorrerli, relegandomi sempre sullo sfondo. È un male, e finalmente l'ho capito.

Beati coloro che se ne fregano.
Gli avidi di amor proprio.

Io vivo per il prossimo, purtroppo.
E amo con tutto il cuore, senza riserve.
Pare che sia la condanna di chi nasce sotto il segno del toro.

Se avessi commesso degli errori recenti nella mia relazione con Alex o nel mio rapporto con Fabian, forse non ci rimuginerei così tanto. Capirei cosa ha portato ai nostri tracolli e me ne assumerei le responsabilità. Dopo l'episodio della malattia e il suo relativo caos, invece, quello che provo è un continuo senso di ingiustizia e un grande malcontento.

Io.
Non.
Ho.
Fatto.
Nulla.
Di.
Male.

È una colpa aver nascosto il tumore di un amico a suo fratello? No, perché non spettava a me dirlo. Ma ora credo che questo non importi più a nessuno. E dovrei cominciare a non pensarci più neanche io. Ciò che dovrebbe restare a galla sono le sue gravi parole, che mi hanno trafitta come un chiodo nell'osso e che non so se riuscirò a superare facilmente.

Sono passati due giorni da quando ho ingoiato le mie lacrime tra i fumi lasciati dalla sua moto di grossa cilindrata. È lo stesso tempo da quando ho manifestato a Fabian il mio disappunto, ribadendogli che non avrebbe dovuto dare la notizia a casa mia. La beffa è che lui, quella notte, vedendomi affranta, si è poi scusato. Quanto detesto lo "scoppio ritardato". Infatti, contro ogni regola di buon costume, l'ho mandato a 'fanculo.

Io sono reginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora