15 - Notte santa

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Eloise

Scott armeggia con il telecomando, predisponendo il film dal televisore appeso a una delle pareti cremisi della stanza del principe. Ci chiede in che punto abbiamo smesso di guardarlo, ma chi si ricorda? Non rispondo, né lo fa Fabian.

Siamo confusi, con le bocche ancora lievemente imbrattate di rossetto. Io ho il clitoride che pulsa. E lui... non oso guardargli il cavallo dei pantaloni.

Scott non può far altro che portare in avanti e indietro i frame, con una smorfia che è tutto un programma, a cavallo tra nervosismo, imbarazzo e perplessità.

Non sa proprio che pesci pigliare, se fermare il film a Rafe che viene dato per morto o a Eveline e Danny che fanno l'amore per superare l'immenso lutto.

Ha seriamente le labbra in giù, la fronte attraversata da una miriade di rughe. Sembra voglia incavolarsi con noi e piangere per l'ingrato compito che svolge. Ma si trattiene, sopporta, e, ad un certo punto, ha un colpo di genio e blocca il film alla prima scena. Il tramonto, l'aereo in controluce che viaggia nel cielo. La musichetta romantica. Tutto daccapo.

Oh! Problema risolto, vero, Scott?
È stato facile facile.

Posa il telecomando sul divano e ruba un nachos dal cestino per poi metterselo in tasca. Così. Con nonchalance.

Sorrido, quando in realtà vorrei rotolare sul pavimento per le risate.

Quest'uomo è un'icona. Come Madonna o Lady Gaga. Vorrei portarlo in Dassex per usarlo come soprammobile e guardarlo tutte le volte che anelo al buonumore.

Molly, nel frattempo, sistema il carrellino degli alcolici sotto una finestra, e Fabian ci si dirige, passando in rassegna le bottiglie mentre si arrotola le maniche della camicia fino ai gomiti. Gli avambracci sono ora nudi e diventano colla per le mie pupille. Seguo con interesse le vene che si ingrossano sui polsi e che si instradano fino alle nocche delle mani. Una cartina geografica di pelle e magnificenza. Desidero toccargliele. Pigiarci sopra come farei con i tasti del mio pianoforte. Penso che sarà questa la prima azione che svolgerò quando gli assistenti di palazzo ci lasceranno soli.

A proposito, quando se ne vanno?

E lo so. So che questo significa correre troppo. Divorare le tappe. Agire in maniera scriteriata. Mandare al diavolo i paletti su cui avevo inciso "Fabian ed io siamo solo amici, dobbiamo conoscerci e vedere come va", ma sfido chiunque a ritrarsi quando i venti della passione soffiano addosso disorientando i sensi.

Dall'esterno sarebbe facile parlare di freni. Ma dall'interno è diverso.

Se immagini, pensi e decidi.
Se vivi, senti e agisci.

E io ho vissuto attraverso le sue labbra poco fa e voglio fare incetta del suo gradevole sapore. Non sono appagata. Bramo di più.

Che ne sarà di noi domani?

Un nuovo crepuscolo mattutino si abbatterà sulla mia coscienza e mi suggerirà cosa fare. Parlerà anche a Fabian. Ne sono certa.

Ho solo vent'anni e non sono pronta a fare ostruzionismo alle esperienze che bussano alle porte della mia vita. È la forza di questa considerazione che mi induce a raggiungerlo al divano dopo che Scott e Molly sono andati via spegnendo le luci.

Io sono reginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora