26 - Baciami dove vuoi

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🔴Alex

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Alex

La pioggia non smette di seviziare questa notte. Si infrange feroce sulla ringhiera in pietra, che circoscrive il balcone oltre la mia finestra. Mia si fa per dire, perché è di Eloise.

Una volta ritornati nella loro tenuta mi ha ceduto la sua camera, dicendomi che quelle degli ospiti presentano delle macchie di umidità che stanno cercando di sistemare da un po'. Avevo capito di "umanità" e tutto stranito le ho chiesto che c'entravano in una casa appartenente ad Abigail. Ha riso. Ha riso tanto, mia moglie.

Non so di preciso che fine abbia fatto Derek, l'autista. Credo che Coccolotta lo abbia accompagnato in uno dei loro tre salotti, dove risiede un divano abbastanza comodo. Ma non ho seguito ulteriormente l'avventurosa vicenda. Quindi potrebbe essere al pian terreno, in mansarda, in una giungla o in un posto che si chiama persino Pipiland e ha cazzi di pipistrelli che penzolano dai lampioni. Non mi importa, perché tutto quello che riesco a pensare ora è che per una notte dormirò nella stanza dove Eloise si masturba teneramente pensando a me.

Dannazione, da quando le ho leccato tutto quel ben di Dio che ha tra le cosce non rifletto su altro. È grave.

Macy è addirittura venuta a cambiarmi le lenzuola, perché in quelle vecchie ci dormiva lei. Inutilità. Potrei mai fare lo schizzinoso dopo che le ho baciato qualsiasi buco?

Mai ho assaporato una fica più dolce. Un muffin al caramello è nulla in confronto. Lo conferma adesso la lingua, perché il suo aroma soggioga ancora il mio gusto. È una tragica presenza che non riesco a debellare.

E volevo dirglielo, da Fannie, che mi sogno il suo culo prima di tutti i miei risvegli. E che per me non c'è cura, finché non lo avrò.

Parlava con sua sorella e lo svizzero, e io volevo metterle le mani dappertutto.
Mangiava, e io... mani dappertutto.
Beveva e... dappertutto.
Dappertutto sempre. Ogni ora. Ogni minuto. Ogni secondo.

Sono pervaso, profuso, avvolto dall'iridescente aurea di questa bam*bina.

Eloise è il mio fottuto spirito benigno e io mi sono lasciato invadere. Neppure l'esorcismo inverso più efficace riuscirebbe a liberarmi, perché sono io il primo a non accettare più quella noiosa condizione da uomo libero.

La sento un po' parte di me, cellula per cellula.
E io spero di essere un po' parte di lei, atomo per atomo.

Ci scherzo. Ci rido. Ma se le cose dovessero andare bene e lei si innamorasse di me, ci metterei davvero un attimo a portarla all'altare.
Che ossessione questo matrimonio per me. Non faccio che presupporlo.

Io sono reginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora