36 - Lingerie taglia XS

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Eloise

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Eloise

I nostri sono cuori all'antica, di quelli che per dirsi "ti amo" userebbero una serie di lettere dagli orli ingialliti. Talvolta, in contrasto con il nostro impeto carnale, ci piace parlarci piano e soffermarci sugli ingranaggi di un affetto che calzerebbe a pennello in una foto in bianco e nero.

Se potessi paragonarci a uno scatto famoso, direi che siamo il bacio di Eisenstaedt: romantici, immortali ed entusiasti, come il marinaio e la sua infermiera alla fine di un genocidio. Ché noi di guerre ne abbiamo affrontate tante, ma ne siamo sempre usciti indenni, più forti di prima.

Quello che mi piace del mio rapporto con Alex è la sequela di sensazioni che ogni nostro contatto mi suscita: sono spesso dolcemente sospesa, in un limbo lontano dall'ordinarietà di ogni giorno. Ma anche in tensione, perché la sua indole cervellotica non mi permette di abbassare la guardia.

La nostra è una bolla di fulmini e bonaccia, dentro la quale mi sento minacciata e protetta al tempo stesso. Qui a New York, poi, più che mai.

Se penso al regno, però, mi accorgo che in me non si annida alcuna forma di paura. Mia madre ha la stessa rilevanza di un moscerino che vola attorno alla mia testa. Anche lei dovrà capirlo: Alex ed io ci vogliamo e ci siamo scelti. Insieme plasmiamo l'impossibile e non può opporsi.

Lui non è un salto nel buio.
È la mia perenne sosta nella luce.

Ho solo una vita a disposizione, che è come l'ultimo colpo in canna di un fucile arrugginito, l'unico petalo di quella gerbera dimenticata sul bordo di un vaso in cristallo sfaccettato. Non posso sprecare questa opportunità per amare. Io voglio mitragliarlo, questo mio passaggio sulla Terra, non smettendo mai di fiorire.

Bisogna seguire il proprio cuore e fare ciò che desideriamo. Siamo noi i firmatari della nostra felicità, non gli altri. Gli altri devono solo imparare a occuparsi dei loro affari. Se fossi la protagonista di un libro, vorrei poterlo dire attraverso le pagine, affinché le mie lettrici non lo dimentichino mai.

Chi sostiene che io sia fatta per sottostare e accontentarmi non mi conosce affatto. È triste ammettere che sia proprio mia madre a crederlo più di tutti.

Agogno di prendermi ciò che mi spetta e di impegnarmi a essere degna di lui: del ragazzo che ha smosso i cardini del mio cuore per sintonizzarlo al moto turbinante del suo, dell'uomo nerboruto e ipersensibile che vedrò invecchiare al mio fianco, costi quel che costi. Il padre dei miei meravigliosi figli, il nonno dei miei prodigiosi nipoti.

Io sono reginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora