«Non sarò mancanza e neppure sufficienza. Sarò sovrabbondanza, persino spreco. Non saprai che fartene di tanto amore e di tanto lusso. Ti renderò ricca, ti farò vera regina.»
🔞 Royal romance ambientato ai giorni nostri
Eloise Brown, figlia dei con...
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Eloise
Gratto le unghie contro la superficie granulosa della busta da lettera, e mi ergo sulla schiena per mettermi più a mio agio. Qualcosa crepita nei pressi dei lombi. Dio, sembro una vecchia. Che sia vittima di un colpo della strega?
Ah, no. Semplicemente, ieri ho preso freddo al ballo. Su quel maledetto balcone.
Tremo di rabbia solo a rievocarlo...
Ma non devo commettere l'errore di pensarci e ripensarci. No. Perché, altrimenti, gli conferirei una lussuosa importanza che non merita affatto.
Sosto sul mio letto a baldacchino, un gruppo rimpolpato di cuscini è dietro le spalle e impedisce che mi poggi alla testiera. Evito di sfiorarla perché in casa Brown vigono regole inderogabili e non ho voglia di sorbirmi i brontolii di mia madre.
Mobili, oggetti e utensili non vanno quasi toccati, per lei. Seguendo questo dettame, mi sono sempre trovata male. Quante occasioni bruciate. Quanto rammarico. Durante il periodo natalizio di qualche anno fa, un'amica di famiglia mi regalò un abito Dior argento con una mantella tempestata di strass. Beh, lei mi obbligò a tenerlo incellofanato nell'armadio, sostenendo che prima o poi l'avrei indossato all'evento giusto.
Ahah, rido per non piangere.
Quell'evento non è mai arrivato.
Giustamente, nessuno mi ha invitato a salire a bordo del Titanic. Fessa, mia madre, a credere nel nostro potenziale aristocratico.
I seni sono cresciuti a dismisura, e addio. Ciaociao. Tante cose stupende a tutti. Non ho avuto il piacere di infilarmelo neppure per andare a fare un giro al supermercato.
Visto che il seno di Emma è più contenuto, ho tentato di rifilarglielo, fallendo miseramente. Mi ha detto che non avrebbe mai voluto assomigliare a una padella in acciaio inox e mi ha suggerito di pulirmici il culo. Ah, e di stare attenta agli strass perché la pelle dell'ano è sensibile e si graffia con facilità. Sì. È sempre così esplicita.
Ora, però, non voglio pensare ai punti di me dove non batte il sole. Tra le mani ho un'impellente curiosità da soddisfare e non vedo l'ora di capirci qualcosa in più.
Fabian, ieri sera, ha detto che in questa busta avrei trovato tutti i miei compleanni, e mi domando come abbia fatto a stipare vent'anni di vita in uno spazio così striminzito.
Faccio pressione sul bordo della piegatura a triangolo e dissigillo di poco la carta. Si sopraeleva e ipotizzo con cosa l'abbia chiusa. Colla? Dubito. Saliva? Probabile. La sua saliva.
