«Elena svegliati, è ora di colazione!» chiamò gentilmente una voce femminile attraverso la porta chiusa.
Ma la ragazza era già sveglia da un pezzo, ansiosa e desiderosa di cominciare la nuova giornata che la stava aspettando. Sentiva che stava per avvenire un cambiamento importante nella sua vita, non che fosse stato il primo però. Non riuscì a fare a meno di pensare a quanto era stata sfortunata nel suo passato, mentre era distesa sul letto a guardare i raggi del sole che filtravano dalle tende.
Scese a far colazione con la sua famiglia e si servì di pancakes ai mirtilli, sciroppo d'acero e spremuta d'arancia. In realtà non era la sua vera famiglia anche se ormai la considerava tale. Cinque anni fa ebbe un incidente d'auto insieme ai suoi genitori biologici; solo lei sopravvisse, anche se da allora perse completamente la memoria di tutto ciò che era avvenuto nella sua vita prima di quel momento. Non avendo altri parenti in vita da allora visse con Anna e Paul, amici di famiglia molto fidati, che assunsero il ruolo di suoi tutori. Avevano anche un figlio di nome Soren. Era un ragazzo di trent'anni, sette in più di lei, ed era molto carino. Era alto, atletico, capelli castani e occhi di un colore molto strano, quasi ambrato. Lei non si ricordava che fossero amici già da prima dell'incidente, era come se fosse un totale sconosciuto, eppure in poco tempo cominciò a provare un grande affetto per lui e a sentirsi a proprio agio in sua compagnia come se effettivamente lo conoscesse da tempo.
Purtroppo però dal giorno dell'incidente la sua vita non fu più normale; il trauma cranico che aveva subito le causava spesso dei fortissimi attacchi di emicrania e vertigini così intensi da farla svenire e costringerla a stare a letto. Rumori forti o posti troppo affollati e rumorosi non facevano altro che peggiorare la sua situazione rischiando anche di compromettere la sua salute mentale, perciò non usciva molto spesso e non le era neanche permesso uscire sola, doveva sempre essere accompagnata da qualcuno della famiglia per aiutarla in caso le fosse venuto uno dei suoi attacchi.
I suoi tutori erano membri di una famiglia benestante e per mantenere alto il loro tenore di vita, erano spesso fuori casa durante il giorno impegnati in affari di lavoro. Soren perciò da cinque anni a questa parte, era la sua unica compagnia e il suo unico amico; sembrava non avesse altro da fare che prendersi cura di lei ed intrattenerla con film, libri, giochi e tante chiacchierate. Aveva il permesso di uscire ogni tanto insieme a lui, a patto che non uscissero mai di sera e non si allontanassero troppo da casa. La portava spesso a passeggiare nei giardini assolati pieni di alberi e fiori perché sapeva che a lei piacevano tanto e la facevano stare bene. Stare in mezzo alla natura la rilassava e la aiutava a calmare i suoi continui mal di testa oltre al fatto che si sentiva particolarmente in comunione con gli esseri viventi che popolavano i giardini.
Soren era così affettuoso e gentile nei suoi confronti, c'era una così grande intesa tra loro che cominciò a provare per lui sentimenti che non aveva mai provato prima per nessun altro, o almeno, che non si ricordava di aver provato. Ma lui avrebbe dovuto essere come un fratello, un membro della sua nuova famiglia, per quanto la trattasse bene non pensava minimamente che potesse in qualche modo innamorarsi di lei e considerarla qualcos'altro oltre ad una sorella. Tanto più che lei era una ragazza fragile e malata che non avrebbe mai avuto una vita normale. Aveva imparato a convivere ed accettare la sua condizione, ma avrebbe tanto voluto riavere indietro la sua memoria; tutto quello che ricordava erano frammenti della sua vita di quando era ancora molto piccola. Sognava anche di poter salutare per sempre le sue crisi di emicrania e poter avere una vita normale come qualsiasi altra persona. Non aveva mai perso la speranza che un giorno il suo desiderio si sarebbe esaudito.
Anna e Paul, qualche giorno prima, le dissero che dovevano partire per un importante affare di lavoro e non potevano portarla con loro, era troppo rischioso per la sua salute. Non volevano neanche che rimanesse in quella casa da sola con Soren per le tre settimane in cui sarebbero stati assenti, perciò per sicurezza li avrebbero portati a Villa Hellsing, a casa di Integra Hellsing, una loro amica di famiglia molto fidata.
Elena sapeva benissimo che quella villa era la sede dell'organizzazione che si occupava di tenere sotto controllo la popolazione di creature soprannaturali presenti in Gran Bretagna ed eliminare quelle che costituivano una minaccia per la popolazione e la Casa Reale. L'Organizzazione, conosciuta anche come Ordine Reale dei Cavalieri Protestanti, era stata fondata da Abraham Van Helsing, professore universitario famoso per essere un filosofo metafisico ed esperto nell'occulto. Integra Fairbrook Wingates Hellsing, sua pronipote, era l'ultima della sua famiglia rimasta in vita e attuale capo dell'organizzazione. Integra era anche un membro della Convention of Twelve; società costituita da nobili, leader militari e figure di rilievo della politica ed economia, tutti leali alla Corona Inglese. Trent'anni fa Londra era stata quasi completamente rasa al suolo da un'organizzazione segreta nazista chiamata Millennium, che usò come soldati ghoul e vampiri creati artificialmente per scatenare una guerra; solo grazie all'intervento di Integra e i suoi uomini si riuscì a ristabilire la pace annientando l'intera organizzazione. Purtroppo molto di quello che accadde durante il conflitto venne insabbiato e pochi sono quelli in grado di raccontare com'è andata veramente, ma pare che nel conflitto fosse intervenuta in aiuto anche la Chiesa Cattolica con soldati vestiti da crociati.
I suoi tutori dovettero raccontarle la verità perché lei era spesso perseguitata da incubi spaventosi con vampiri assetati di sangue come protagonisti. Ogni volta che ne aveva uno poi era sempre molto agitata e spaventata, troppo spaventata considerando che erano solo sogni dovuti alla sua enorme fantasia. Perciò le dovettero confessare che molte creature protagoniste dei libri e film horror esistevano veramente, solo che la maggior parte della popolazione terrestre non avrebbe mai dovuto saperlo. E anche i suoi veri genitori lo sapevano, perciò probabilmente quei sogni non erano altro che un ricordo legato alla sua infanzia che cercava di riaffiorare. Stranamente accettò con molta tranquillità questa rivelazione; il suo subconscio forse l'aveva sempre saputo. Ma da quel giorno gli incubi divennero sempre più insistenti fino a che decise di confidare a Soren come quei sogni la tormentassero, ma lui per la prima volta prese alla leggera le sue preoccupazioni, dicendole che non era il caso che si preoccupasse per cose del genere e che doveva smettere di leggere libri sui mostri prima di andare a letto. Da allora non ne fece più parola con nessuno per paura di risultare ridicola.
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HELLSING: LIGHT AND SHADOW
FanfictionSono passati solo due mesi dal ritorno di Alucard, quando Integra ospita nella sua tenuta una ragazza misteriosa, che non ha più memoria del suo passato. Una ragazza che ha bisogno di protezione. E chi meglio dell'Organizzazione Hellsing, con la su...