CAPITOLO XXVI

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Dato che Soren aveva rivelato ad Integra dove fosse situato il covo di Gabriel, il giorno dopo all'attacco mandò Seras e alcuni soldati a perlustrare l'abitazione. Uccisero i pochi vampiri rimasti in casa che erano tutti fedeli a Gabriel, distrussero le provette di sangue e tutto il materiale per gli esperimenti e recuperarono tutti i documenti che trovarono, in modo da scoprire cosa era stato progettato nel corso degli anni.

Tamiyo, la mutaforma, era sparita. Non era stata uccisa e non si trovava da nessuna parte. Probabilmente era solo una schiava costretta a servire Gabriel e con la sua morte ne aveva approfittato per essere di nuovo libera fuggendo indisturbata sotto forma di corvo. Non trovarono neanche alcuna traccia scritta dell'incantesimo che aveva modificato la memoria di Elena. 

Nessuno di loro aveva la minima idea di come fare ad annullare l'incantesimo una volta che fossero riusciti a catturarla. Nella grande biblioteca di villa Hellsing non c'erano molti libri di magia e nessuno che contenesse incantesimi o contro-incantesimi adatti allo scopo. Ma tra gli averi di Gabriel trovarono il famoso libro scritto dalle Incantatrici; riuscirono a scoprire che un'Incantatrice aveva la capacità di manipolare gli elementi naturali fin dalla nascita, ma imparava a fare uso dei suoi poteri, controllarli e a compiere incantesimi più complessi grazie all'insegnamento di altre Incantatrici più esperte. Erano particolarmente in comunione con la natura e solite praticare magia benefica, di cura e protezione dalle creature malvagie. Più un'Incantatrice era forte più le sue capacità magiche sarebbero state potenti, perciò fu finalmente chiaro a tutti che Elena grazie ai poteri di vampiro, fosse diventata molto più potente di quanto lo sarebbe stata altrimenti e aveva acquisito la capacità di fare cose che nessun'altra Incantatrice sarebbe stata in grado di fare. Sapevano quindi che non sarebbe stato facile catturarla e speravano solo che non si mettesse ad usare la magia per scopi malvagi ora che Gabriel le aveva traviato la mente.


Per una settimana non si ebbero notizie di Elena, era come se fosse sparita dalla circolazione, nessuna traccia, nessun segno su dove potesse trovarsi. In effetti lei stava facendo i conti con la consapevolezza di ciò che era in grado di fare. Non si era mai soffermata a riflettere su come riusciva ad usare la magia quando era arrabbiata, finché Gabriel non le rivelò quali fossero le sue capacità e come farne uso. Fino a quel momento era stata completamente all'oscuro di una parte importante di sé; i poteri non le si erano mai mostrati spontaneamente e lei sapeva solo usare le sue doti di vampiro. Ora che aveva la piena consapevolezza di tutte le sue capacità doveva imparare a controllarle senza l'aiuto di nessuno, perciò il desiderio di uccidere Alucard doveva aspettare ancora un po' per essere soddisfatto. 

Alucard era sempre più intrattabile; ora era chiaro a tutti quanto la presenza di Elena avesse cambiato in positivo la sua vita. Grazie a lei la solitudine che l'aveva accompagnato per secoli era svanita, la consapevolezza che qualcuno lo amava per quello che era senza considerarlo solo un mostro, un'arma o un padrone aveva illuminato il suo mondo oscuro e senza speranza, il pensiero di poter avere una compagna al suo fianco gli aveva quasi fatto smettere di desiderare di porre fine alla sua esistenza. Non faceva altro che starsene chiuso al buio nei sotterranei a sondare con la mente ogni possibile segnale derivante dalla mente di Elena, per trovarla, perché nonostante tutto, le loro menti sarebbero state sempre connesse, solo che lei gli teneva appositamente i pensieri oscurati.

Poi arrivò la notizia: un membro dell'Iscariota era stato ucciso e senza ombra di dubbio era stata Elena. A quanto pareva era stato incaricato di rintracciarla e seguirne le mosse e lei dopo aver scoperto di essere pedinata, l'aveva colto di sorpresa e aggredito, ne aveva bevuto il sangue e l'aveva ucciso con la magia per impedire che si trasformasse a sua volta in un vampiro. Non avevano ascoltato il suggerimento di farsi da parte e anzi erano anche più informati di Integra sugli spostamenti dell'Incantatrice. Lei sperava solo che si limitassero a sorvegliarla, se le fosse successo qualcosa di grave nessun ordine avrebbe impedito ad Alucard di distruggere ogni membro dell'organizzazione segreta del Vaticano e sinceramente non gli avrebbe dato tutti i torti. 

HELLSING: LIGHT AND SHADOWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora