CAPITOLO XXV

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Elena desiderava distruggere Alucard; era convinta che lui fosse il mostro che non l'avrebbe mai lasciata in pace, colui che voleva il suo sangue ed era disposto a renderle la vita un inferno pur di averlo. Colui che ora voleva uccidere il suo padrone. Il suo padrone, che voleva solo proteggerla, che tutto quello che faceva era per il suo bene, per poter stare per sempre con lei perché la amava. Quella Seras la stava distogliendo dal suo obiettivo principale. L'avrebbe uccisa se avesse continuato a darle fastidio.

Elena si concentrò e rilasciò i poteri da vampiro che le aveva donato Alucard quando l'aveva morsa ed uccisa. Pensò che quella era l'unica cosa buona che aveva fatto, darle la possibilità di essere forte.

Si trasformò diventando simile ad Alucard; vestiti neri, capelli bianchi e lunghissimi che si muovevano agitati da un vento che non c'era, occhi infuocati e carnagione molto pallida. Al contrario di Alucard però la sua aura non era oscura, ma chiara e luminosa, con striature rossastre. Anche lei aveva un lupo che prendeva forma dal suo potere, bianco anch'esso.

Si sbarazzò di Seras, che impotente e ferita smise di combattere e si fece da parte. Non poteva competere con Elena anche se avesse voluto farle del male seriamente.

Alucard era concentrato sulla sua preda e non si accorse che Elena si avvicinò a lui e gli conficcò una mano nello stomaco per poi lasciare che il suo lupo bianco gli staccasse un braccio, che venne subito sostituito da un flusso di materia oscura.

Lei si frappose tra Alucard e Gabriel ringhiando.

«Combatti con me mostro! Vuoi il mio sangue? Vieni a prenderlo, cosa aspetti! Le nostre capacità sono molto simili, vediamo chi è più forte.»

«Non voglio farti del male Elena. Non sei in te! Fatti da parte e lasciami uccidere quel verme!»

«Non ti permetterò di fargli del male. Devi passare sul mio corpo se vuoi arrivare a lui. Forza! Fammi vedere di cosa sei capace. Scatena il mostro crudele che c'è in te. Combatti!»

Lui cercò di evitarla per arrivare direttamente a Gabriel ma lei continuò ad impedirglielo.

«Cosa ti prende? Hai forse paura di affrontarmi? Dov'è finito il vampiro potente, sadico, che prova piacere a torturare e uccidere le sue vittime? Mostrami chi sei veramente.» Elena lo sfidò.

«No! Non sei tu che voglio uccidere. Elena non posso farlo...»

Scagliò il cane nero contro di lei, solo per tentare di distrarla di nuovo mentre cercava di avvicinarsi a Gabriel. Il cane cercò in tutti i modi di ferirla, rallentarla, tenerla impegnata nel combattimento, ma dalle mani di Elena si sprigionò un raggio di luce accecante, che colpì il cane dritto sul muso e lo fece svanire nel nulla. Ora era pienamente consapevole dei suoi poteri; erano sempre rimasti assopiti in lei e Gabriel le aveva insegnato come controllarli ed evocarli a suo piacimento grazie al famoso libro che aveva recuperato. Tutti si fermarono un attimo a guardarla, impressionati; nessuno si aspettava un simile potere. Tutti tranne Makube, che si aspettava esattamente qualcosa del genere da lei. Un tale potere non si era mai visto in nessun vampiro, ma la sua antenata era un'Incantatrice. Sapeva che prima o poi sarebbe emersa anche quella parte di lei, soprattutto dopo la trasformazione.

Alucard aveva ripreso la lotta con Gabriel ed Elena stava nuovamente partendo all'attacco quando Soren le azzannò un braccio e cercò di strattonarla via.

Soren che tutti credevano ormai morto si era rialzato in piedi; il pugnale d'argento non gli aveva trafitto il cuore, perciò anche se era stato indebolito ulteriormente e mezzo avvelenato, era riuscito ad estrarselo e riprendersi un minimo per poter correre in loro aiuto.

Ma il corpo del lupo era molto provato non poteva sostenere un confronto con Elena, così Seras, testarda, ritornò a dargli man forte. Non poteva permetterle di ucciderlo, quando sarebbe tornata in sé non si sarebbe mai perdonata un simile gesto.

HELLSING: LIGHT AND SHADOWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora