CAPITOLO VI

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Alla loro partenza, i tre si ritrovarono con poco spazio dove muoversi e Uso, facendo pilotare il mech a Tasuke, si cambiò gli abiti, indossando la sua solita uniforme scolastica, e riponendo il costume dentro uno zaino blu che si trovava lì dal loro primo arrivo.
Yori lo osservò per tutto il tempo, restando a bocca aperta.

– Tralasciando il fatto che ti sei spogliato davanti a me, dove diamine hai messo l'occhio arcano? – chiese Yori, visibilmente irritata.

– Se ti sconvolge così tanto vedermi in mutande, non oso pensare cosa faresti in una spiaggia pubblica. – rispose lui, sarcastico.

– Non cambiare discorso.

– Ce l'ha Tasuke.

– Da quando? – proseguì, fissando intensamente Uso.

– Due giorni fa. – rispose il ragazzo, dal tono sincero.

– Ma allora come hai fatto ieri a ...

Uso la interruppe, poggiando il suo indice sinistro davanti alla bocca e mostrandole un ghigno di superiorità.

– Non serve di certo un artefatto divino per un assalto di quel tipo.
Cambiando discorso, cosa hai nel borsone?

– Come se fossi obbligata a dirtelo. – rispose Yori, dal tono seccato.

– Beh, ci vorrà un bel po' per arrivare, quindi in qualche modo dovremo passare il tempo.

– Puoi passarlo dicendomi che scusa hai inventato per farti credere da Nije riguardo alla nostra uscita. E' un tipo che si fida difficilmente, quindi penso che ci sia voluto molto per convincerlo.

Uso fissò l'alto della cabina, cercando di ricordare le esatte parole che gli disse.

Andremo in avanscoperta nella ricerca di una base il più vicino possibile a Nul. Una volta trovata faremo ritorno, ma ci vorranno parecchi giorni. Più o meno ho detto così e me ne sono andato.

– E lui non ti ha detto nulla?

Tasuke non era di certo sorpreso da quelle parole.

– Non devi preoccuparti, Uso è sempre tre passi avanti a chiunque altro. Lo ha abbindolato per bene con una storiella su dei tradimenti.

– In effetti non ci servirà una nuova base vicino a Nul, ma qualcosa di migliore. – proseguì Uso, accendendo il cellulare. − Prima che tu me lo chieda, non ho voglia di ricorrere ad uno spoiler, quindi ti conviene aspettare. Massimo un mese e avrai la risposta.

– Tasuke, come fai a essere suo amico? – chiese, dall'aria irritata.

Tasuke attese qualche secondo per rispondere, occupato a trattenere le risate.

– Diciamo che con lui non ci si annoia mai. Ogni cosa che fa è sempre una sorpresa.

Regione Tair Wolong, area condominiale 23, 15:50

Arrivati di fronte ad un condominio alto dieci piani, e circondati da innumerevoli siepi e bidoni della raccolta differenziata all'entrata, Uso rimase immobile a guardare il cellulare. Appena lo ripose in tasca disse:

− Tasuke è arrivato sano e salvo a casa sua, possiamo entrare indisturbati.
Per prima cosa ti informo che siamo in quattro a vivere lì dentro, io, mio padre, mia madre e il nostro gatto. I miei genitori lavorano dalle sette di mattina alle dieci di sera e non fanno mai ritorno a casa prima delle dieci e mezza. Sono molto permissivi e sono sicuro che, a primo impatto, penseranno tu sia la mia ragazza.

– Non è un po' troppo come orario? Da quello che so le ore lavorative giornaliere dovrebbero essere minori di dieci. – disse Yori, alquanto confusa.

I giustizieri corvini [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora