CAPITOLO X

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La settimana seguente, hangar, 12:30

Situato su di una impalcatura metallica e affiancato dai comandanti Nije Zapove e Ranik Sneje, Uso spiegò per filo e per segno l'intero piano a tutti i presenti, tra i quali vi erano tutti i piloti di mech frame e chiunque indossasse una astral suit. Alla fine della spiegazione, seguirono parole di incoraggiamento che fomentarono la folla. Tutti i presenti si incamminarono verso la propria posizione, entrando nei frame, solitamente equipaggiati con fucili e mitragliette, o indossando la propria astral suit e si prepararono per partire.

Uso, seguito da Nije e Yori, la quale lo aspettò alla base dell'impalcatura, si diresse verso il suo mech, discutendo con l'uomo:

- Ottimo discorso, come sempre. - disse Nije, osservandolo intensamente con occhi taglienti.

- Eppure potevo fare di meglio, non trovi? - chiese Uso, incuriosito dal suo comportamento.

- Sinceramente, non sarei in grado di pensarlo. - rispose lui, senza far trasparire nessuna emozione.

- Ora questo non è importante. - riprese, capendo i suoi pensieri. - Hai chiesto a Shink di implementare la comunicazione tra frame e la comunicazione diffusa?

- Certamente. Se posso chiederlo, come mai questa scelta solo adesso? - chiese l'uomo, con tono quasi irritato.

- Prima avevamo a che fare con imprese da un numero ristretto di personale, quindi non ce ne era bisogno. In questo modo potrete parlare tra di voi senza essere ascoltati dai nemici nei paraggi. In più, sono sicuro che non saprei gestire comunicazioni singole con tutti coloro che verranno. - ammise, dal tono sincero.

- Non pensi di sottovalutarti troppo? - riprese Nije, irritato da tali parole.

- Siete voi a sopravvalutarmi, in fondo sono un banale essere umano.

- Un essere umano in grado di compiere miracoli. Senza di te adesso staremo raschiando il fondo del barile e molti di noi sarebbero stati uccisi in pubblica piazza. - proseguì l'uomo, pacato.

- Se i miei fossero davvero miracoli, Daiki Tenaga sarebbe ancora vivo. - disse Uso, cercando di provocarlo.

- Non devi affliggerti. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato. - li interruppe Yori, la quale stava ascoltando tutto il dialogo con estrema attenzione.

- Yori ha ragione, non devi dartene la colpa.

- Devo ringraziarti Nije, senza di te avrei avuto un pensiero in più per tutta la missione. - riprese Uso, fermandosi e porgendogli la mano.

- Non devi ringraziarmi. Adesso vado a prepararmi, ci vediamo all'uscita. - disse l'uomo, stringendogli la mano e allontanandosi dai due.

- Per quanto ancora vorrai mentire agli altri? - chiese la ragazza, pensierosa, dopo che ripresero a camminare.

- Nije ha capito che ho ucciso Tenaga. Ora sta solo recitando la parte del bravo sottoposto.

- Questo spiega il suo sguardo e il tono che ha usato. Pensi che potrebbe ucciderti?

- Per il momento non lo farà, soprattutto perché ci sarai te ad osservarlo. - rispose Uso, sicuro di se.

- Allora io vado, ci vediamo al termine della missione. - disse Yori, salutandolo con la mano e allontanandosi con passo svelto.

In meno di dieci minuti le porte dell'hangar si aprirono e tutti coloro che vi si trovarono all'interno uscirono al segnale di Uso, incamminandosi verso la Regione a statuto speciale Sangalas. L'esercito contava un totale di sessantasette mech frames e sessanta truppe dotate di astral suit, le quali vennero migliorate con l'aggiunta di piccole ruote sulla pianta del piede, azionate da un telecomando posto sulla cintura della suit, in grado di fargli percorrere lunghe distanze senza spreco di energie.

I giustizieri corvini [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora