CAPITOLO VII

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Appartamento della famiglia Tsuki, 15:10

Uso, dopo essere uscito da scuola, fece subito ritorno a casa, non prima di dire a Tasuke che avrebbe abbandonato la vita delle scommesse illegali.

- Sono tornato. - disse, poggiando lo zaino all'ingresso.

Yori, sdraiata sul divano, restò con lo sguardo fisso sul televisore, guardando un comunicato stampa.

- Era ora, ti ho aspettato per ore. - disse, sbuffando.

- Non è colpa mia se sono stato a scuola. - riprese lui, dall'espressione divertita.

- Se sei lo studente migliore della Città, perché continui ad andarci?

- Semplice. Se le forze dell'ordine iniziassero a cercare Lair, inizierebbero dagli studenti che sono stati assenti per più giorni da dopo la diretta. - rispose, sedendosi vicino alla testa di Yori.

- È per la tua voce? - chiese la ragazza, distogliendo lo sguardo dall'apparecchio e fissando Uso.

- Una voce come la mia e un'altezza da ragazzino non posso condurre da altre parti. Cosa guardi?

- Un discorso di questo tizio. Non ha fatto altro che insultarti senza dire nulla di concreto, il tutto con un linguaggio abbastanza forbito. Piuttosto, che scusa hai inventato per le assenze degli scorsi giorni? - chiese la ragazza, alzando il busto e sedendosi di fianco ad Uso.

- Influenza. Per mia fortuna mi capita spesso, quindi non c'è nulla di anormale. - rispose, guardando attentamente la televisione.

- Ha senso. Come è andato il ritorno a scuola?

- Come al solito. Invece a te come è andata nel tuo primo giorno da abitante delle Tair?

- Non male. Mi sono approcciata a quello che è il mondo della televisione. - rispose Yori, spegnendo l'apparecchio.

- Per caso qualcuno mi ha chiamato? - chiese, facendo segno alla ragazza di passarle un cellulare che aveva vicino al cuscino.

Yori, dopo averlo preso, lo passò ad Uso, per poi rispondergli:

- Sì. Nije ha detto che abbiamo superato le aspettative per quanto riguarda le nuove reclute.

- Sono proprio curioso, quante sono? - chiese lui, dal sorriso stampato in faccia.

- Quattrocentoventi.

- Interessante. Ti ha anche detto da dove provengono? - riprese Uso, con la stessa espressione.

- Duecento di loro vengono da un altro gruppo terroristico, il quale condivide i nostri stessi ideali. Tra di loro abbiamo guadagnato uno scienziato per sezione tecnologica e due membri della sezione sociale.
Gli altri sono perlopiù abitanti delle Regioni Iku Patbelas, Limalas e Pitulas. - rispose la ragazza, togliendo lo sguardo dal volto dell'altro e fissando la città dalla finestra della sala da pranzo.

- Molto bene, vedo che cresciamo come funghi.

- Shink stima che il numero potrebbe crescere, nei prossimi giorni, di almeno altri duecento. - proseguì Yori, dopo una breve risata.

- Ho fatto bene a lasciare il telefono a casa. Pensa se mi fosse squillato in classe.

- Sarebbe stato bello vederti sorpreso per una volta. - disse lei, guardandolo dritto negli occhi con un'espressione gentile.

- Ce ne vorrà di tempo per vedermi così. - rispose il ragazzo, alzandosi dal divano e avviandosi verso la cucina.

D'un tratto, il citofono suonò ripetutamente e Uso, incuriosito, guardò dallo spioncino della porta di chi si trattasse.

I giustizieri corvini [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora