CAPITOLO VIII

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Uso, uscito dall'hangar, si fece seguire da Shink il quale iniziò ad informarlo di ogni novità:

- I nostri fondi sono aumentati vertiginosamente, soprattutto grazie a dei gentili donatori che hanno chiesto di rimanere anonimi.
Da ora ci è possibile riparare tutti i mech frames rubati, risanare il complesso, soprattutto il palazzo centrale, aumentare la qualità e la quantità del cibo e accrescere il potenziale bellico.

- Interessante. Per prima cosa voglio un miglioramento alle condizioni di vita all'interno degli alloggi e, magari, vorrei che il risanamento del complesso abbia meno fondi possibile. - rispose Uso, fermandosi a metà strada tra l'hangar ed il palazzo centrale.

- Sarà fatto. In più abbiamo ottenuto diverse tecnologie da parte di reclute e donatori, tra i quali solo uno è anonimo, un certo Uso Tsuki. Grazie alla signorina Clam abbiamo aumentato la sicurezza del sito internet e le comunicazioni tra mech sono ora criptate. Tra l'altro, non dovremo temere che ci venga tolta la corrente, grazie ad un generatore concesso dall'associazione E.G.A.T. - riprese l'uomo, leggendo un elenco a sua disposizione.

- Parlando di reclute, che tipo di persone si sono unite alla nostra causa? - chiese, incuriosito.

- Di tutto. In primis abbiamo parecchi ex membri delle forze dell'ordine che sono stati ammaliati dalle sue parole, ovviamente li controlliamo nella maggior parte del tempo, poi ci sono anche numerosi mercenari e lavoratori comuni. Tutti loro verranno usati nel nostro esercito e dalle due sezioni.
In più abbiamo accolto anche numerose famiglie, i cui figli occupano diverse mansioni in base alla loro età: prima dei sette anni aiutano i genitori in varie faccende meno faticose, fino agli undici si occupano delle pulizie e fino ai quindici abbiamo paramedici e addetti alla mensa. Tutti quelli con età superiore ai sedici anni possono decidere di combattere o di occuparsi dei lavori precedenti.

- Magnifico. Se hai finito, penso di convocare Zapove e Sneje in sala riunioni.

- C'è un'ultima cosa. Due giorni fa è arrivato un ragazzo a bordo di un mech delle forze dell'ordine, il quale si è presentato come Knight di Nembelas. Lo abbiamo immediatamente catturato e non ha opposto resistenza. Volevamo interrogarlo ma ha detto che avrebbe risposto solo alle sue domande.

- Andrò a investigare. Te informa Zapove, Sneje, Tsuyoi e i cavalieri corvini di aspettarmi in sala riunioni. Appena hai finito vai alla sezione sociale, ti mostrerò una cosa divertente. - disse Uso, avviandosi verso il palazzo centrale.

- Sarà fatto. - concluse Shink, tornando all'hangar.

Uso, per la prima volta da solo in giro per la base, si diresse verso la stanza dove si trovava il Knight, nel primo piano sotterraneo del palazzo centrale.
Durante il cammino, incontrò ripetutamente varie reclute e veterani del gruppo, ognuno dei quali porgeva sempre le solite domande e che non risparmiava di elogiarlo.

" Mi sembra alquanto strano che nessuno mi voglia assalire ora che sono da solo. A quanto pare quei due sono stupidi come pensavo, oppure mi hanno preso sul serio quando gli ho detto che non avrebbero fatto a meno di me."

Al suo arrivo, Uso venne accolto da due guardie armate, dalle uniformi completamente nere, le quali lo fecero entrare più che volentieri nella stanza dove sarebbe avvenuto l'interrogatorio.

Con al centro un piccolo tavolo e due sedie, la sala risultava completamente grigia, e presentava due lampade al neon che davano una fioca luce azzurra in tutta la stanza. Il ragazzo era lì seduto, in attesa di Uso, ammanettato e legato alla sedia.
Dai capelli corti e argentei, quasi vellutati, dalla pelle bianca come il latte e dagli gli occhi azzurri, il ragazzo presentava una piccola cicatrice sulla guancia destra, a forma di x e delle evidenti occhiaie. Egli indossava una tuta completamente nera, datagli da Nije al suo arrivo.

I giustizieri corvini [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora