CAPITOLO XIII

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Il giorno seguente, Uso si diresse il prima possibile nella sala riunioni, dove Shink, Laya e Nije lo aspettarono pazientemente.

- Alla buon'ora. - disse Nije, seduto su di una sedia a rotelle e dalle gambe interamente metalliche.

- Ho avuto un imprevisto mentre mi dirigevo qui. - rispose lui, senza fare accenno alle sue condizioni.

- A quanto pare il piano ha funzionato. Tra pochi minuti saremo in videochiamata con i membri del Gran Consiglio che sono interessati alla nostra causa. - li interruppe Shink, seduto al solito posto di Ranik, fissando i due.

- La rete è sicura? - chiese Uso, spostandosi verso Laya, la quale sistemò la telecamera posta tra lo schermo al plasma e il tavolo.

- Al novantasei per cento. - rispose la donna, ultimando i preparativi su di un piccolo computer portatile.

- Non inizieremo finché non sarà al cento per cento. Non siamo ancora pronti per un attacco a sorpresa.

- Fortunatamente ci stiamo già lavorando e, anche fosse, abbiamo lasciato una decina di depistaggi, quindi il tempo per una evacuazione si troverà. - continuò Laya, senza farsi deconcentrare.

- Allora basta aspettare. - proseguì Uso, sedendosi al suo posto.

- A proposito, il tempo stimato del collegamento è di circa mezz'ora, non possiamo permettercene di più.

- Altrimenti? - chiese Nije, incuriosito.

- Anche il più novizio degli haker potrebbe carpire i dati della conversazione e usarli a proprio piacere. - tentò di indovinare Uso.

- Esatto. - rispose la bionda, dallo sguardo preoccupato.

- Buono a sapersi. Durante l'intera conversazioni non dovrete farvi inquadrare dalla telecamera oppure, se proprio volete farvi vedere, dovrete essere completamente immobili. - riprese, con tono divertito.

- Come mai? - chiese Nije, sorpreso dall'atteggiamento di Lair.

- È solo una mia paranoia, se tutto va come penso allora te lo dirò, altrimenti sarà solo uno spreco di ossigeno.

Un'ora dopo, quando i preparativi furono ultimati, Laya e Shink avviarono il collegamento e lo schermo della stanza si accese, mostrando sei riquadri di uguali dimensioni, interamente neri.

- Procediamo con la messa in onda delle telecamere. - disse la donna, accendendo la telecamera che puntò Uso per tutto il tempo.

Il primo riquadro in alto a sinistra rappresentò Uso, senza lasciar vedere gli altri.
Quello in alto al centro una donna, dalla carnagione scura, dai capelli lunghi e di un verde lime e gli occhi neri, dall'espressione furente.
In alto a destra vi fu un uomo dai tratti orientali, calvo e con degli occhiali da vista posti davanti a due occhi castani che, alla sola vista di Lair, brillarono di felicità.
In basso a sinistra un anziano dai capelli e dalla barba completamente grigi non fece altro che accarezzarsi il mento. Egli tenne sempre gli occhi socchiusi e le labbra perennemente screpolate.
In basso al centro venne rappresentata una donna, dalla folta chioma bianca e dagli occhi rossi come il sangue, dall'espressione giocosa.
In basso a destra in fine, venne rappresentato un omone dai capelli neri completamente spettinati e che continuò a mangiare durante tutto l'incontro.

- Finalmente ci incontriamo Lair, mi presento, io sono Zhiuhi Guan e sono il governatore della Regione Iku Patbelas. - disse l'orientale, eccitato.

- Prima di ogni presentazione vorrei prima dirvi che, volenti o nolenti, questa conversazione è completamente registrata, quindi ogni singolo tradimento da parte vostra sarà reso di pubblico dominio. - lo interruppe Uso, fissando la telecamera e rimanendo perennemente immobile.

I giustizieri corvini [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora