2. Un ragazzo misterioso

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"Non puoi cambiare il futuro. Quello che vedi si ripeterà nella tua mente finché non succederà nella vita reale. Tutto questo, tra non molto, lo vivrai davvero"

Sono queste le parole che mi fanno aprire gli occhi dopo un sogno violento e quasi interminabile. Alzo il busto di scatto sopportando il dolore, in questo momento l'unica cosa di cui mi preoccupo è il vomito che sta per uscire dalla mia bocca. Sul muro opposto dell'infermeria c'è una porta, quella del bagno, ma non credo ci arriverei senza vomitare durante il tragitto se mi alzassi ora, dato che mi fanno molto male le gambe e il preside ieri mi ha detto di non muovermi per nessun motivo. Immagino un secchio vuoto davanti al mio viso e poco dopo compare, lasciando che del sangue e del liquido orribile escano dal mio corpo facendomi tossire. Riprendo finalmente a respirare in modo profondo e solo dopo aver appoggiato a terra il secchio con la mente mi accorgo di aver fatto spaventare il ragazzo che prima stava dormendo insieme a me. A quanto pare, a causa del mio brusco risveglio è stato costretto ad alzare la testa dal mio petto ed è caduto sul pavimento a peso morto. Solo vedendolo alla mia sinistra con una mano sulla testa per massaggiarsela mi rendo conto di quello che è successo.

<perché hai vomitato? Ti senti bene? Vado a chiamare l'infermiera?>

Mi chiede sedendosi al mio fianco mentre mi guarda in viso.

<non ce n'è bisogno, puoi tornare a dormire se vuoi>

Le parole mi escono come un sussurro, non ho forze.

<non credo che vada bene tutto questo. Insomma, sei piena di lividi, ti mancano le energie per fare qualsiasi cosa e ora sputi sangue dopo esserti svegliata di soprassalto. Mi dici che succede?>

Non posso di certo raccontarlo a questo ragazzo.

<no, ora torniamo a dormire>

Dico cercando di girarmi dall'altra parte per dargli la schiena e non essere costretta a guardarlo in faccia, ma non mi è possibile a causa del dolore. Stringo gli occhi e i denti come se mi potesse servire a qualcosa e un gemito strozzato esce dalla mia bocca rappresentando il male che sento.

<Rachel...>

Comincia a parlare il biondo.

<...dimmi cosa è appena successo. Hai avuto un incubo? Hai bisogno di cibo? Avanti, parla>

Sento una sua mano sulla mia guancia e il suo pollice muoversi sulla pelle liscia e pallida come ogni sabato.

<sai cosa sono i sogni premonitori?>

Annuisce dopo aver tramutato la sua espressione tranquilla e serena in una inquieta e spaventata, la sua mano nel mentre si sposta sul mio collo e poi sulla mia clavicola. Seguo con i miei occhi stanchi ogni suo spostamento.

<ogni sabato ne faccio uno, sogno la mia morte. È per questo che mi sveglio sempre piena di lividi, che ora si sono aggiunti a quelli che già avevo, con il respiro corto, vomito in gola e sudore freddo>

<che hai detto?>

Mi guarda incredulo con occhi spalancati.

<tu ogni settimana rischi di morire? Stai scherzando?>

<come prima cosa ti dico di tenere la bocca chiusa con tutti, solo Silver lo sa. Comunque si, mi sveglio mezza morta ogni domenica mattina e quel liquido viola lo bevo per evitare che succeda veramente>

<mi dispiace...>

Non rispondo e in cambio gli dico di tornare a dormire, dato che saranno le cinque di mattina, esagerando.

<sono le quattro e mezza e non posso dormire sapendo che tu sei in queste condizioni>

<non potresti fare nulla, e poi devi recuperare ancora un po' d'ore di sonno. Torna a riposare>

La Regina di Alfagor// Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora