27. Battaglia (parte 3)

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<non puoi tornare là fuori in queste condizioni>
Cat ha ragione, dovrei riposare, a maggior ragione se porto con me un'altra vita oltre alla mia, ma ormai non posso tirarmi indietro. Devo vincere ad ogni costo, non posso fermarmi ora.
<hai ragione, mi riposerò un attimo e poi torno fuori>
<no, devi nasconderti finché non starai bene. Non preoccuparti per noi>
<non preoccuparti tu, so quello che faccio. Ho intenzione di portare avanti questa battaglia a costo di morire>
Scuote leggermente la testa, come per rassegnarsi.
<non ricordi più quello che mi hai detto ieri?>

***
Dopo aver dato le ultime dritte ai ragazzi, dico a tutti di andare ad esercitarsi, mentre io parlo con Cat, continuando il discorso che abbiamo iniziato qualche giorno fa.
<ho deciso di tenerlo>
Le dico a bassa voce, una volta rimaste sole.
<sono contenta>
Sorride.
<come mai questo cambiamento? Fino a qualche giorno fa eri più propensa a porre fine a tutto>
Mi chiede, giustamente confusa.
L'ultima volta che ne abbiamo parlato, ero quasi convinta a interrompere la gravidanza, dopotutto sono troppo giovane per avere figli. Non ho idea di cosa significhi diventare madre, di come si faccia, non ho idea di niente.
Ripensandoci, però, negli ultimi giorni ho capito molte cose.
<ci ho riflettuto molto in questi giorni e per questo ora mi sento di dire che sono ancora innamorata di Erik, Edward o come si chiama. Io amo lui. Non appena sarà il momento, gliene parlerò per decidere insieme a lui cosa fare. Ha il diritto di saperlo e io non posso di certo decidere da sola, ma per il momento io vorrei tenerlo>
Sorrido toccandomi la pancia. Ormai è passato più di un mese e una leggerissima, sottile, curva sulla mia pancia si è creata, anche se è davvero minima.
<e se Erik non volesse?>
Ci ho pensato e ripensato più volte.
<potrei dirgli che non farò sapere al regno che il bambino è suo e io lo crescerò meglio che posso>
<senza un padre, però, è difficile. Ripensa a quello che hai passato per la mancanza di tua madre. Certo, sono due cose molto diverse tra loro, ma è per farti capire che se manca uno dei due genitori, il bambino ne risente>
Lo so benissimo...
<lo so, è anche per questo che non so cosa aspettarmi. Se avessi davanti l'Erik di sempre, quello che ho conosciuto io, accetterebbe di diventare padre. Se invece avesse davvero recitato per tutto il tempo, non saprei cosa aspettarmi>
Appoggia una mano sulla mia spalla.
<è comprensibile, ma non preoccuparti di questo ora. Devi solo assicurarti che il bambino stia bene. Stai attenta domani, mi raccomando>
<starò attentissima. Non permetterò a nessuno di fare del male a mio figlio>
Sorridiamo.
***

<certo che mi ricor->
<e allora non puoi dirmi che moriresti pur di portare a termine questa battaglia. Che ragionamento è?>
Mi guarda con occhi rimproveranti.
<devi proteggere te stessa e tuo figlio, devi stare attenta! Non puoi pensare di arrivare a tanto>
<ma c'è un alto rischio che lei mi uccida e devo esserne consapevole>
<ma questo non significa che debba morire per il tuo regno. Se non ce la fai più, se senti che tuo figlio rischia la morte, scappa. Non aver paura di scappare. Fallo, se lo ritieni necessario. Ucciderai un'altra volta Martha>
Capisco la sua preoccupazione.
<non posso aspettare un'altra volta. Se la corona e la sua testa si incontrano, lei diventa la regina e niente si può più discutere>
<ma sei tu la legittima erede>
<si, ma una volta incoronata, non puoi passare la corona a meno che non sia per tua scelta spontanea>
<ma se morisse anche dopo essere stata incoronata, toccherebbe comunque a te, no?>
Annuisco. Ha ragione, ma non posso più rimandare questa battaglia.
<ascolta, ti prometto che ora mi riposerò un po', rimarrò qui dentro, ma poi tornerò fuori e userò tutte le mie forze per distruggerla questa sera>
Mi abbraccia.
<fai come credi, testarda, ma stai attenta>
Annuisco e poi lei mi aiuta con le ferite, il tutto molto velocemente.
<ma non c'è un modo per fare un'ecografia con la magia?>
<ad essere sincera, non ne ho idea. Aspetterò dopo la battaglia per sapere se l'ho perso oppure no, anche se sento che ancora il battito c'è>
Annuisce e poi mi aiuta ad alzarmi.
<tornerò fuori. Tu riposati ancora un po' e poi fai come credi, ok?>
<si. Ti riattivo la barriera>
Mi sorride e poi si teletrasporta fuori. Rimango sola.
Faccio un respiro profondo e spero con tutto il cuore di non averlo perso in questo modo.
È passato un mese da quando l'ho scoperto, quasi due da quando è successo.
So che per me è presto, ma non me la sento proprio di abbandonarlo alla morte senza nemmeno fargli vedere il mondo.
Mi accarezzo la pancia, mentre cerco di tenere gli occhi aperti. Sono stanca.

Passano dei minuti e, sinceramente, non ce la faccio più a stare qui senza fare nulla. Mi sento inutile. Inoltre ho paura che Martha stia facendo del male ai miei amici. Non posso permetterlo.
Ad un certo punto il rumore di un vetro che si rompe mi fa girare verso la finestra, dove c'è un Nàgiteg.
Mi sento ancora troppo debole per riprendere a combattere. Di solito non mi stanco così in fretta, credo sia colpa della gravidanza.
Cerco di rialzarmi, ma mi riesce complicato e il mostro ne approfitta per lanciare delle fiamme contro di me, ma per fortuna riesco a bloccarle in tempo con una barriera.
Si lancia con tutto il corpo verso di me e mi fa schiantare contro una parete, per tenere una mano davanti alla mia pancia e preparare un attacco che potrebbe essere mortale per mio figlio, nel caso in cui fosse ancora vivo. Non posso permetterglielo.
Do un calcio alle sue mani e sembra avergli fatto male, poi gli lancio delle sfere di fuoco, colpendolo con la maggior parte. Sta già iniziando a rimpicciolirsi.
Una corda si materializza davanti a me e mi circonda i fianchi e le braccia, cominciando a stringere sempre di più.
Il fiato inizia a mancare e faccio di tutto per liberarmi, ma non ci riesco. Dagli occhi lancio del fuoco puro e il suo corpo, tra le fiamme, si rimpicciolisce sempre di più, mentre la corda svanisce, permettendomi di respirare di nuovo normalmente.
Vedo che già è debole, il suo corpo si dimena e urla. Ne approfitto per creare un bastone appuntito e conficcarlo nel suo zigomo, per questo scompare dalla mia vista. Prima che potessi ucciderlo definitivamente, è riuscito a tagliare la mia coscia con una lama e adesso sta sanguinando molto.
Dalla finestra ne arriva un altro. Non posso reggere un altro scontro in queste condizioni. Divento invisibile e inizio a correre nonostante il dolore alla gamba.
In un primo momento lo vedo seguirmi, nonostante non mi veda, azzecca tutti i miei spostamenti, così decido di teletrasportarmi nel corridoio dal quale siamo usciti prima dai sotterranei.

Corro all'interno del castello sperando con tutta me stessa di non crollare. Sono esausta, non ce la faccio più. La lotta con quel Nàgiteg mi ha distrutta.
Alle mie spalle non sento nessuno, segno che il Nàgiteg non è riuscito a seguirmi fino a qui.
Dalle finestra non entra un minimo di luce e sono costretta a pensare all'incantesimo per vedere nel buio, esattamente come fanno i gatti.
Entro nella sala del trono e, per mia fortuna, non c'è nessuno. Sono ancora tutti fuori. Devo riprendermi in fretta, non posso stare qui per molto tempo.
Dopo pochi secondi, nei quali ho cercato di fermare il sangue che usciva dalla mia coscia sinistra, una delle pareti crolla non appena qualcuno lancia un incantesimo di ghiaccio e le luci dell'immensa sala si accendono. È lei.
<ti ho trovato, sorellina. Lascia che ti uccida e nessun altro si farà male>
Nessun altro? Oltre a Will ha fatto del male ancora a qualcuno? Con chi si è battuta per tutto questo tempo?
<che intendi dire?>
Mi azzardo a chiederle, principalmente per guadagnare tempo.
Ora che ci faccio caso, da fuori non si sente alcun rumore. Prima combattevano tutti, si sentiva il caos dei continui incantesimi e delle grida di dolore dei Nàgiteg, ma ora c'è solo silenzio.
<guarda tu stessa>
Detto questo, schiocca le dita e dei corpi compaiono sul pavimento, stesi, senza vita. Mi avvicino ad essi lentamente e li riconosco. Non può essere. Will, Cam, Cat, Bridgette e Clark. Non è possibile, non possono essere morti tutti quanti. I tagli sulle guance, i vestiti strappati, il sangue che esce dalla fronte, dalla pancia e dalle gambe. Non riesco a guardare altro, i miei occhi sono colmi di lacrime e la mia testa comincia a girare facendomi cadere in ginocchio davanti al corpo di Will, ormai privo di battiti. Gli tocco la mano, è gelida come il cuore di questa strega. Come farò adesso? Non ho più nessuno, non ho più alcuna speranza di far tornare il regno come prima. Che faccio ora?
Sento il mio corpo muoversi in aria per poi cadere violentemente sul pavimento. I miei polmoni cominciano a fare male, faccio fatica a respirare e non sento più le forze, gli occhi stanchi vedono sempre più sfocato.
La mano di Martha mi solleva dal pavimento e fa finire la mia schiena contro il muro, per poi appoggiare la sua mano davanti al mio collo, premendo sempre di più.
Non riesco a muovermi, riesco solo ad appoggiare le mie mani sulla sua, come per pregarla di lasciarmi andare, mentre nella mia testa ci sono solo i miei amici stesi a terra. Non riesco a pensare ad altro. Abbiamo perso. Non c'è più alcuna speranza. Questa strega ha vinto.
Sento il mio respiro farsi sempre più debole, si sta riducendo a piccoli fischi.
<ti ucciderò con le mie stesse mani>
Come può sorridere dopo aver ucciso tutte quelle persone? Come può non avere un cuore?
I miei occhi stanno per chiudersi, il mio corpo si sta per abbandonare.
Non sento più la sua mano, il mio respiro torna. Che è successo?
Riesco a riaprire gli occhi e vedo che Martha si trova sul pavimento e si muove a fatica, mi lascio andare a terra per riprendere fiato e tranquillizzarmi un attimo.
<Rachel, stai bene?>
Due mani si poggiano ai lati delle mie braccia e, alzando lo sguardo, vedo Erik. Le ha lanciato lui quell'attacco?
Perché mi chiede se io stia bene?
<rispondimi, ti prego>
È preoccupato e io annuisco, normalizzando finalmente il mio respiro.
<che hai fatto, idiota?!>
La strega si rialza e, arrabbiata più che mai, allontana il corpo di Maldensi dal mio.
<farò fuori prima te allora>
I due iniziano a combattere davanti ai miei occhi. Perché si sta ribellando a lei? Potrebbe rimanere coerente e stare dalla sua parte fino alla fine.
<Rachel, ascoltami bene!>
Dice lui, senza smettere di lanciare incantesimi contro mia sorella.
<quello che ti ha mostrato Martha è solo un'illusione>
<stai zitto!>
Urla la strega, sferrando un altro attacco contro di lui.
Che intende dire?
<nessuno di loro è morto e fuori non c'è questo silenzio. Stanno ancora combattendo tutti per te>
Che cosa? Ha osato fare questo? Ha sprecato i suoi poteri per mostrarmi i corpi senza vita dei miei amici?
Riflettendoci, mancano i corpi di Silver, Peter e Francis. Forse non voleva sprecare troppe energie per clonare tutti, se aggiungiamo l'atmosfera di silenzio al di fuori di queste mura, deve aver sprecato tanta energia. Tutto questo per indebolirmi. L'unica che è stata indebolita, qui, è lei.
<brutto idiota! Ucciderò prima te!>
Sgrano gli occhi. Martha sta preparando un attacco mortale, aspetta semplicemente che sia abbastanza potente per lanciarglielo. Erik, nel frattempo, è stanco e impreparato davanti a un attacco del genere. Lo stesso attacco che ha utilizzato lei anni fa per uccidermi. Perché lui non reagisce? Perché sta seduto sul tappeto rosso davanti a lei, senza fare nulla?
L'attacco è quasi pronto. Sta per lanciarlo.
In questo momento dimentico tutto quello che pensavo e che ho detto a Cat prima, mentre eravamo in camera mia.
Prendo tutte le ultime forze che mi rimangono e mi rialzo, correndo il più velocemente possibile verso di lui, che spalanca gli occhi nel momento in cui mi vede davanti a lui, esattamente quando Martha lancia l'incantesimo mortale.
Riesco a creare una luce che permette di proteggere entrambi da questo attacco, ma non riesco a respingerlo.
<ma che fai?!>
Mia sorella sorride e Maldensi è immobile e stupito da questo mio gesto.
I miei poteri non reggono più, la luce davanti alle mie mani svanisce e l'incantesimo mortale mi colpisce, facendomi cadere a terra a fianco di Erik, ancora sotto shock.
Le sue braccia mi avvolgono, mentre il mio respiro mi abbandona. Rivedo i suoi occhi per l'ultima volta e le sue lacrime mi permettono di capire che, almeno un po', a me lui ci tiene.
I miei occhi si chiudono, abbandonando per sempre ogni immagine.
L'ultima cosa che riesco a sentire, sono le sue labbra sulle mie.

La Regina di Alfagor// Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora