29. La fine di tutto

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I miei occhi si aprono davanti al campo di battaglia. Vedo Martha ed Erik che ancora combattono. Devo evitare che lei uccida lui. Mio figlio è ancora con me, non può vivere senza un padre.
Devo pensare a un modo per ucciderla, abbastanza in fretta.
Cerco di riprendermi e di concentrarmi sui suoi punti deboli. Cosa potrei dirle per farla crollare del tutto psicologicamente? Le ho già detto che Cat è sua figlia, era quella la bomba che avrei lanciato, ma oltre a questo non ho altre risorse.
Che posso fare? Pensa, Rachel. Pensa. Pensa in fretta. Non posso aspettare tanto.
Sembra che Erik stia faticando a combattere contro di lei.
<quel tatuaggio ha segnato il patto che abbiamo fatto anni fa. Non puoi uscirne, sei incatenato a quel tatuaggio. Sei incatenato a me>
Nel mentre parlano.
<sono stato uno stupido ad accettare>
<l'hai fatto per tua madre e per tuo fratello, non ricordi?>
<li hai ucciso tu, bastarda! Mi hai promesso che li avresti riportati in vita!>
Ecco perché...
<secondo te l'avrei fatto davvero? E poi non è più possibile. L'anello è sul dito della mia defunta sorella. Nessuno può più utilizzarlo>
Poi ride.
Ora capisco perché Erik abbia accettato di allearsi con lei, lui voleva semplicemente sua madre e suo fratello di nuovo con lui. Me l'aveva raccontato e io me ne sono dimenticata, come ho potuto?
Devo immediatamente ucciderla. Potrei lanciarle un incantesimo mortale, come ha fatto lei con me, ben due volte, ma io non ne sono capace. Come posso ucciderla?
Un lampo di genio, mentre Erik urla a causa dell'attacco che gli è stato lanciato. Lo vedo cadere a terra, facendosi male.
Devo intervenire subito.
Divento invisibile e mi alzo alla velocità della luce, iniziando poi a correre verso quella brutta strega. La sposto da Erik con un fulmine e di conseguenza lei cade a terra prima di poter lanciare l'incantesimo. È confusa e io mi faccio vedere, sotto i suoi occhi ancora più stupiti.
<come...>
Il mio corpo è ora sopra il suo e mi avvicino sempre di più a lei che, immobilizzata dal mio incantesimo e dalla sua confusione, rimane con gli occhi fissi su di me.
<hai perso>
Le dico semplicemente, per poi mettere una mano in tasca ed estrarre il cristallo rosso che ho sempre avuto con me.
La vedo in difficoltà. Non può fare nulla e io la sto per uccidere. Finalmente. Ho aspettato questo momento da tanto tempo.
<no! Aspetta! Tregua? Facciamo un patto!>
Non la sto nemmeno a sentire.
<te l'avevo detto: all'ultimo sangue>
Appoggio con violenza il cristallo sul suo cuore e una luce rossa e bianca esce da esso. Dalla sua bocca si sente un urlo, che mi stordisce le orecchie, e i suoi occhi sembrano volermi ancora uccidere. Non ha ancora capito che ho vinto io? Non ha ancora capito che per lei è finita? Che è proprio lei quella finita? Illusa.
Faccio più pressione con il cristallo e nel giro di poco smette di respirare. I suoi occhi si chiudono e la sua bocca insieme a essi, le braccia, che sembravano cercare di ribellarsi fino a poco fa, si lasciano andare sul pavimento. Il suo corpo è ormai senza vita, ho vinto io. Sono io la sovrana del regno.
Finalmente.
<sarà morta davvero?>
Alla mia sinistra ora c'è Erik, che si tiene un fianco, insieme al braccio destro.
Non rispondo e lo abbraccio forte, cercando però di non fargli male.
Le sue braccia cercano di raggiungere il mio corpo e dopo un po' di tempo ci riescono.
Poco dopo un lamento esce dalla sua bocca e io mi stacco.
<dove sei ferito?>
Cade a terra, non riuscendo più a stare in piedi, e vedo che dal suo fianco sta perdendo molto sangue.
Mi concentro sul suo corpo per vedere con più precisione tutte le ferite, ma un piccolo dettaglio mi blocca.
<il tatuaggio è andato via>
Gli faccio notare e anche lui sembra stupito, dopo essersi guardato il braccio.
<allora è morta davvero>
Sono davvero contenta. Ho aspettato tanto questo momento e finalmente ho vendicato la mia intera famiglia.
Sorrido e poi alzo la maglia di Erik.
<ti sembra il momento?>
Mi chiede alzando un sopracciglio.
<non scherzare, non ti ho ancora perdonato>
Il suo mezzo sorriso svanisce, dopo che gli ho detto questo.
Con l'aiuto della magia, riesco a bloccare il flusso di sangue che esce dalla sua ferita. A quanto pare è stato pugnalato da Martha, più volte.
<come puoi essere ancora viva?>
Sorrido mentre cerco di curarlo.
<mi hanno detto che sarò immortale per un po'>
È confuso. Forse non avrei dovuto dirglielo ora, ma sono abbastanza sicura che lui mi accompagnerà sul trono, prima o poi.
<che significa "per un po'"?>
<non posso dirti altro>
Non ora almeno.
Sorrido ancora, dopo aver finito di girare la benda intorno al suo torace.
<più tardi dobbiamo parlare>
Gli dico e lui annuisce semplicemente.
<dimmi solo se è ancora vivo>
Appoggia una mano sulla mia pancia, preoccupato e con gli occhi fissi in quel punto. Mentre osservo la sua mano, noto che non ci sono più macchie di sangue dove si trova mio figlio. Sorrido.
<si, è vivo, e lo sarà ancora per molto>
Lo vedo sorridere.
<quindi vuoi tenerlo?>
Mi chiede, guardandomi questa volta negli occhi.
<tu cosa faresti?>
Gli chiedo io.
<io passerei il resto della mia vita insieme a voi>
Mi accarezza la guancia e sorride, per poi avvicinarmi al suo viso e unire le nostre labbra.
<ora andiamo fuori ad aiutare gli altri contro i Nàgiteg>
Mi dice, dopo essersi staccato.
È vero, fuori stanno ancora combattendo!
<Silver!>
Voglio salutarlo un'ultima volta, prima che se ne vada da William.
<che?>
<niente, andiamo! Ce la fai? Altrimenti stai qui>
Prendo il corpo di Martha e lo trascino con me fino ad arrivare all'uscita sulla grande terrazza, dove alcuni dei miei amici stanno combattendo.
Tutti gli sguardi si spostano verso me ed Erik, che mi stava seguendo.
Lascio cadere il corpo di mia sorella a terra e cammino fino ad arrivare davanti a uno dei Nàgiteg, infilzando il suo zigomo con un pugnale comparso in poco tempo nella mia mano. Il mostro cade e svanisce dalla mia vista.
<ce l'hai fatta!>
Urla Peter e io gli sorrido per poi ricominciare la battaglia insieme a tutti.
Mi sposto da una parte all'altra per aiutare i miei amici e in poco tempo riusciamo a farli fuori tutti.
È finita. Abbiamo vinto.
I miei compagni e io ci incamminiamo nella sala del trono solamente per sederci, mentre i soldati si occupano del corpo di Martha, promettendomi di gettarlo nel forno crematore.
Sfiniti, ci lasciamo tutti andare sulle sedie rimaste intatte dopo la battaglia e facciamo un sospiro di sollievo.
Finalmente ce l'ho fatta. Finalmente ho ucciso Martha, ho vendicato la mia famiglia.
Fortunatamente nessuno dei ragazzi è stato ferito gravemente, quindi non ha bisogno di cure mediche. Io sento già che le mie forze stanno ritornando e che le mie ferite fanno meno male di prima.
<principessa, ha bisogno urgentemente di cure mediche! A maggior ragione per controllare se suo figlio sta bene>
Si rattrista nel pronunciare queste ultime parole e guarda in basso.
<non ce n'è bisogno, sento che è ancora vivo e che sta bene>
In realtà non sento nulla, mi affido semplicemente alle parole di Will. Con calma farò tutti i controlli che serviranno.
Ad un certo punto Silver si alza e cammina verso il portone che ci separa dal corridoio.
<scusate, mi assento per un po'>
Apre la porta ed esce, lasciando tutti senza parole e senza la minima idea di dove debba andare e di cosa stia per fare.
Nella mia mente avviene tutto così in fretta. Un lampo.
Mi alzo di scatto e corro verso la porta, per poi uscire senza badare alle voci che cercano di fermarmi o di chiedere dove io stia andando.
Chiudo la porta alle mie spalle e ricomincio a correre nella stessa direzione in cui è andato Silver. Una volta arrivata a un incrocio, mi guardo intorno e vedo il suo corpo di spalle alla mia sinistra, per poi raggiungerlo.
<Silver!>
Lui si gira e, senza avere il tempo di capire quello che sta succedendo, si ritrova tra le mie braccia, confuso.
<grazie per tutto quello che hai fatto per me. Non ti dimenticherò mai, Silver>
Mi stacco leggermente e ora lo vedo sorpreso.
<ho parlato con Will, dopo la sua morte>
È ancora più stupito di prima e io gli sorrido.
<Martha mi ha ucciso, ma a quanto pare sono immortale>
Rido leggermente, ancora facendo fatica a crederci, mentre lui diventa ancora più confuso.
<non preoccuparti, starò bene. Vai dalla tua famiglia>
Gli sorrido.
<principessa, ma come...>
Si blocca da solo, non trovando le parole.
<ha intuito le mie intenzioni? Ha letto nella mia mente?>
Scuoto la testa.
<Will mi ha detto che ti stava aspettando, insieme a Lara>
I suoi occhi si fanno sempre più lucidi, poi sono le sue braccia ad avvolgermi.
<grazie a lei, principessa>
Sorrido e poi lui si allontana sempre di più, fino ad arrivare sulle scale, salendole.
Scoprirò, probabilmente, tra qualche ora il motivo della sua morte.
Mi dispiace lasciarlo andare, ma credo sia la cosa migliore per lui. Rivedrà la sua famiglia e sarà felice insieme a loro.
Ritorno nella sala del trono, dopo aver eliminato una lacrima dalla mia guancia, e vedo che Erik sta opponendo resistenza a due dei soldati che hanno combattuto insieme a noi.
Che sta succedendo?
Guardo i soldati, confusa, mentre il corpo di Erik viene strattonato e buttato a terra.
<lasciatemi andare!>
Urla arrabbiato, poi Peter si avvicina a me e mi parla nell'orecchio.
<lo stanno arrestando, è un reato andare contro il regno. La sua pena sarà la morte e, da quello che ho capito, lo uccideranno domani>
Sgrano gli occhi, preoccupata e stupita.
Che significa? Chi ha approvato la pena di morte in questo paese?
<come funzionano qui le leggi?>
Chiedo a Peter, mentre lui in risposta alza le spalle.
<soldati>
Li richiamo.
Si fermano e mi guardano, per poi inchinarsi davanti a me. Per ora hanno circondato i suoi polsi con delle manette, mentre era costretto a tenerli dietro la schiena.
I suoi occhi continuano a guardare me, quasi imploranti. Un briciolo di speranza si mostra sul suo viso.
<cosa gli farete?>
Chiedo per avere una conferma di quello che mi ha detto Peter.
<la pena prevista per un traditore contro la regina o futura regina è la morte, principessa>
Come posso fermarli? Non ho idea delle procedure che bisogna seguire per eliminare una legge o per crearne una nuova. Che faccio?
Ci provo lo stesso.
<abolite la pena di morte>
Dico autoritaria.
<il padre di mio figlio non deve morire>
Mi guardano mortificati.
<ma principessa->
<è un ordine>
Alzo il tono della voce, stupendo la maggior parte delle persone nella sala, e guardo i due soldati in attesa di un cenno o di una risposta.
<come desidera>
Sorrido. Sono consapevole del fatto che non basta solo un mio ordine per cancellare una legge, una volta diventata regina, vedrò di sistemare un po' di cose. Almeno momentaneamente non lo uccideranno.
<che facciamo con lui allora?>
Mi chiedono confusi e curiosi di quale sarà la mia risposta.
Io e il ragazzo sul pavimento ci guardiamo negli occhi, non riesco a staccarli dai suoi. È ormai sicuro che questo ragazzo è al centro dei miei pensieri, non potrei amare un altro uomo più di lui.
<portatelo nella prigione all'ultimo piano>
Mi giro verso i soldati, che annuiscono, mentre tutti i presenti, rimasti ad ascoltare, tengono gli occhi su di me, pensando che io stia scherzando.
Non sto affatto scherzando. Non posso dimenticare il passato semplicemente perché lui alla fine ci ha aiutati a sconfiggere Martha. In qualche modo deve pagare per quello che ha fatto. Mi ha preso in giro, ha giocato con i miei sentimenti, ha ubbidito alla nemica del regno senza scrupoli, ma allo stesso tempo sarebbe stato capace di uccidere Martha, oppure stava ancora fingendo, anche se inutilmente.
Ho detto di farlo rimanere nella prigione, ma non ho specificato per quanto. Credo che, in ogni caso, dopo la nascita di nostro figlio, lo farò uscire, ma solo se mi fiderò di lui davvero.
<ma sei seria?>
Mi chiede Cat, ancora stupita, e io annuisco, senza aggiungere altro.
<se permettete, ora vado a riposare, lasciatemi sola. Fate come se foste a casa vostra>
Dico semplicemente, per poi uscire dalla stanza e salire le scale fino ad arrivare nella mia camera, ancora sottosopra a causa di quel Nàgiteg.
Cammino verso il mio letto e mi sdraio, poi appoggio una mano sulla ferita più profonda che ho, vale a dire quella sul fianco, cercando di curarla come posso.
Nel giro di poco mi addormento.

La Regina di Alfagor// Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora