11. Spesa

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Nel giro di tre giorni riesco a imparare l'incantesimo che mi ha insegnato Peter, ovvero quello per catturare dei momenti nel corso della giornata. Non è stato tanto complicato, era più intenso il lavoro che dovevo fare insieme a Vincent.

Questa mattina devo andare a fare la spesa insieme a Erik, tocca a noi dato che per due volte sono andati Peter e Will. Mi hanno dato le indicazioni per arrivare al supermercato e, da quello che ho capito, si trova nel mondo anomalo. Mi è anche stato detto che Lavanda può spostarsi ovunque ma non nel mondo non magico. Il primo ricordo che mi è venuto alla mente è stato quando Silver mi disse che mi sarei dovuta trasferire in una casa abbandonata, avrebbe potuto mandarci nel mondo anomalo direttamente, ma invece ha creato una dimensione nella sua testa. È una soluzione molto sicura, ma perché non mandarci direttamente nel mondo anomalo? Lì è impossibile che Lavanda venga ad attaccarci, non può nemmeno inviare le sue creature da noi, o forse si? Forse è questo il motivo per cui ha creato una dimensione specifica. Ho avuto un pensiero pericoloso in quel momento: e se Silver fosse sempre stato un aiutante della maga? Se mi avesse sempre mentito e dato consigli sbagliati per farmi sempre andare incontro al pericolo? È impossibile, però, che lui sia stato trasformato da sempre in un nàgiteg, visto che sono stati creati poco fa, quindi potrebbe essere stato preso da Lavanda subito dopo o durante l'ultima battaglia a cui io ho partecipato. Questa è stata la mia conclusione, e tutt'ora penso questo. Non credo che lui sia stato trasformato prima di quella battaglia, quindi è successo dopo o durante, per forza.

Mentre comunicavo con lui telepaticamente, mi ha detto che devo trovare un altro rifugio dove stare per molti giorni, o almeno finché lui non riuscirà a scappare dal nascondiglio di Lavanda.

Ho un sacco di pensieri nella testa ultimamente, devo fare molte cose e non so se riuscirò a trovare la soluzione a tutto.

<sei pronta?>

Mi giro verso la porta della mia camera, appena aperta, e vedo Erik. Mi stava aspettando in salotto mentre finivo di vestirmi, ma a quanto pare mi sono fermata troppo a guardare il vuoto e a pensare.

<scusa, non volevo entrare mentre...>
Non riesce a finire la frase perché deglutisce sonoramente mentre continua a fissarmi il petto, coperto solo dalla biancheria. Con tutta la calma del mondo mi finisco di vestire.

<tranquillo, non è uno scandalo>

Mi avvicino all'armadio e apro i cassetti per scegliere una maglia e dei pantaloni, dopo un paio di secondi ne trovo un paio. Sono neri e larghi, a vita alta. Li indosso e poi prendo una maglia stretta e a maniche corte che mi arriva due dita sotto il seno. Infilo le mani per indossarla, ma due altre mani mi interrompono. Le sento appoggiarsi sulla mia pelle, sui miei fianchi, per poi strisciare su e giù e poi sulla mia pancia. Mi giro e vedo Erik ormai con le braccia avvolte attorno a me.

<non ti stavi lamentando perché ero in ritardo?>

Alzo un sopracciglio e lui mi sorride baciandomi a stampo, poi appoggia il mento sulla mia spalla sinistra guardando noi stessi nello specchio appeso sull'anta dell'armadio. Sorrido anche io istintivamente.

<dai, lasciami mettere la maglietta, così partiamo>

Rivolgo lo sguardo sulla maglia ancora una volta e nel frattempo sento qualcosa sul collo che mi fa spalancare gli occhi, mi rivolgo verso lo specchio e vedo il viso di Erik rivolto verso di me, con le labbra sopra la mia clavicola. Sta succhiando lentamente e le sue mani vagano sulla mia pelle, poi quella destra si ferma sulla coppa del mio reggiseno, avvolgendola delicatamente. Mi fa mancare il respiro.

Il mio cuore batte sempre più forte e il mio respiro aumenta sempre di più la velocità, le sue labbra si staccano per poi avvicinarsi di nuovo. Questa volta sulla mia guancia.

La Regina di Alfagor// Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora