8. Nàgiteg

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Il giorno dopo mi sveglio con dei brividi di freddo e apro gli occhi lentamente per vedere che accanto a me non c'è nessuno, Erik deve essersene andato molto presto per evitare che qualcuno ci vedesse insieme.

Guardo l'ora sul cellulare e vedo che sono le otto e mezza, così mi alzo e vado in bagno a lavarmi la faccia, poi scendo a far colazione. Preparo una tazza di latte caldo e butto i cereali per poi sedermi e mangiare.

Dopo un po' arriva Peter, che mi saluta e si siede accanto a me dopo aver preso una mela.

<vuoi imparare oggi l'incantesimo?>

Mi chiede dopo dei secondi di silenzio.

<va bene>

Non faccio altro che pensare alla scena di ieri, in cui lui mi abbraccia e mi dice che gli sono mancata. Che cosa significa? Poi mi stava per fare un incantesimo che ha a che vedere con la luce. Non capisco, è un mio nemico o un mio amico? Dovrei pensare che sia un mio nemico a giudicare da quello che ho visto, ma ho ancora la sensazione che la sua presenza mi protegga in qualche modo. Non riesco a spiegarmi tutto questo, ma lui mi fa sentire al sicuro, non capisco come sia possibile.

<è tutto ok? Non ti senti bene?>

Mi chiede con la bocca piena.

<cosa? Perché?>

<ti eri persa a guardare il tavolo>

Sorride e poi mi accarezza i capelli, muovendoli un po' facendoli spettinare ancora di più. Di mattina i miei capelli fanno quello che vogliono, stanno in disordine e non riescono a stare fermi.

In questo momento entra Maldensi, che riesce esattamente a vedere la mano di Peter tra i mie capelli. Non dice nulla.

<i tuoi capelli sono morbidi, come quelli di tua madre>

Spalanco gli occhi. Lui conosce mia madre? La conoscono tutti, certo, ma come può sapere se i suoi capelli erano morbidi o no? Chi è lui veramente? Forse lui sa qualcosa che io non so?

Anche Erik sembra stupito, a giudicare dal rumore che ha fatto facendo cadere sul pavimento una ciotola, che fortunatamente non si è rotta. Non ci faccio molto caso, rimango invece con gli occhi puntati su Peter come per leggere la sua anima.

<che cosa...>

Non riesco a far uscire altro dalla mia bocca e Peter mi sorride allontanando finalmente la mano da me, poi si alza dalla sedia per avvicinarsi all'uscita della stanza.

<tra quindici minuti fatti trovare in giardino, cominceremo con la lezione>

Sorride ancora e poi esce definitivamente per tornare in camera. Che cosa è appena successo? Perché ha nominato mia madre? Quel ragazzo la conosce? L'ha vista di persona? Sa dirmi qualcosa in più su di lei? Mio padre mi aveva solo mostrato una fotografia e l'aveva descritta brevemente caratterialmente.

È per caso un mio lontano parente? Lui dovrebbe avere ventidue anni, il che significa che quando è morta mia madre lui ne aveva sei. Ma come può ricordarsi di lei e dei suoi capelli? Dovrebbe essere conosciuto dalla mia famiglia se è stato a contatto diretto con mia madre.

Ora mi sorge una domanda spontanea: Silver sa tutto questo? Se lo sapesse, perché mi ha affidata a lui, oltre che a Erik e a Will?

<lo conoscevi prima di venire qui?>

Mi chiede il ragazzo biondo che, dopo aver raccolto la ciotola dal pavimento, si è seduto accanto a me.

<no>

È davvero strano. So che oggi non riuscirò a concentrarmi per eseguire l'incantesimo, ora continuerò a pensare a tutto ciò finché non avrò ottenuto delle risposte. Mi conosco benissimo.

La Regina di Alfagor// Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora